Mi é sempre piaciuto insegnare ai bambini, é affascinante scoprire il loro mondo, vedere come si muovono e si sviluppano i loro ragionamenti, le storie che inventano.
Come immergersi in un altro mondo,in un altro modo di pensare.
Vedere e leggere ogni cosa da un' altra prospettiva.
E soprattutto, mi piace poter spiegare a qualcuno le cose dall'inizio, spiegare loro qualcosa per la prima volta, osservare gli occhi sgranarsi, farsi attenti, pian piano raccontare, rendere partecipi, svelare ai loro occhi la vita del mondo, sapendo che é la prima volta che ne sentono parlare, che per loro é tutto nuovo, che nella loro testolina si sa aprendo un cassetto che non avevano mai conosciuto.
Mi piace insegnare, aggiungere un tassello all'altro, cercare di ragionare con loro, spiegare la nascita dell'universo, introdurli pian piano in ogni materia, insegnare nuove parole.
Sapere é potere, diceva qualcuno, e penso non ci sia niente di più bello che regalare una parola nuova ad un bambino,é come regalare un nuovo pianeta.
Sto seguendo nei compiti cinque bambini, tre più grandi e due delle elementari.
Anche con i grandi é divertente, ieri abbiamo studiato la prima guerra mondiale e per me appassionata di storia e di tattiche militari é sempre fantastico poter parlare con qualcuno di questa materia, delle battaglie, delle varie strategia e date.
(Una delle cose più belle di Simone é che é appassionato anche lui di battaglie e di guerra e ne parliamo sempre,e mi viene in mente questo pezzo di Amos Oz:"...la notte...con la tua voce piena da basso mi parlavi dell'impero romano.Della battaglia di Hattin.Della guerra dei tren'anni. Di Clausewitz,di Von Schlieffen, di De Gaulle.Di quelle che definivi assurdità morfologiche dell'esrcito israeliano.Non riuscivo a capire tutto, ma provavo un fascino strano in quei movimenti di truppe, nelle buccine romane,nei vessili, nelle grida dei militi morenti che evocavi per me tra le lenzuola.
-Parliamo seriamente.
-Di Kutuzov?Della battaglai di Monte Cassino?
-No,parliamo di noi due.
-Nell'ambito della tattica militare ?
-Nell'ambito di un mutamento di ambito.)
Ma la cosa che mi diverte di più in questo giorni sono i pomeriggi che passo con due bambini filippini, da poco in Italia, fratello e sorella di 9 e 7 anni.Sono teneri, davevro gentili, e fare i compiti con loro non é solo un lavoro ma anche un grande piacere...sono attenti e vivaci allo stesso tempo, come tutti i bambini, ma hanno voglia di imparare ed io starei a spiegare loro le cose per ore e ore.
L'altro giorno spiegavo al bambino G. il verbo tramontare ed il suo significato (non sanno parlare ancora molto bene in italiano e per quello li seguo).Gli ho detto che al mattino quando il sole si alza si chiama alba e di sera quando va via in italiano si dice tramonto. Lui mi ha guardato tutto serio mi ha detto nel suo buffo italiano:sole non si alza, é terra che gira intorno a sole!
Io sono rimasta a bocca aperta, io a 9 anni un ragionamento scientifico del genere non avrei saputo farlo! :-)
E insegnarli ogni nuova parola é per me un puro ed assoluto piacere.
Se vi interessa l'insegnamento e soprattutto la volontà di garantire una giusta istruzione ai bambini, e soprattutto alle femmine, vi consiglio questo libro che ho appena finito, di un infermiere-scalatore americano dalla vita avventurosa ma dalla grande intuizione:promuovere l'istruzione in Pakistan ed Afghanistan contro il fondamentalismo, costruendo scuole per i bambini più poveri in modo che non siano obbligati ad andare nelle madrasse (scuole islamiche, in cui le bambine non sono ammesse).
Perchè io penso che insegnare a leggere e scrivere sia il dono più grand eche si possa fare ad un bambino.E per rimanere in ambito di citazioni letterarie, come disse lo splendido protagonista di Una stella di nome Henry il primo giorno di scuola alla maestra :"Signora, lei é la donna che ha insegnato ad Henry Smart a scrivere il suo nome!" (nel libro lui poi sarà uno dei capi della rivolta irlandese contro l'occupazione britannica).
Buona lettura!