Ciao a tutti. Sono di nuovo io che vi scrivo: Simone rosso! Dopo una lunga malattia oggi, dopo 6 anni di lotte ho perso un'altra zia per un tumore al seno. Si un altra, perchè a fine 2008 avevo person la sorella di mio papà per un tumore al polmone. In questo caso si tratta della zia di mia mamma, quindi di una cugina di 2° grado. Nel post di oggi vi parlerò di un aspetto della mia vita molto profondo, ma importante: il mio rapporto con la morte.Non è un argomento allegro come i soliti a cui siete abituati su queste pagine virtuali, ma non è neppure un argomento completamente triste per me. E' un argomento spirituale che vivo ogni giorno in corsia, ma che vivo ogni giorno nel mio piccolo. Cosa è per te la morte? Questa è la domanda su cui baso l'intero post. La morte viene vista in miliardi di modi, dipinta, romanzata, affrontata in letteratura, nel panorama cristiano e non, nella psicologia e nella filosofia. Io ho la mia visione della morte, una visione che come ho già detto è personale e molto particolare. Morire per me vuole dire cambiare. Vuol dire concludere un percorso e arrivare a un traguardo pronti per un altro step. Vuol dire trasformasi, da una persona fatta di carne e di spirito a qualcosa di più. Solo spirito direte voi? Forse.
Forse solo l'estinguersi di un sentiero che è ormai arrivato alla conclusione, per buttarsi in qualcosa di più grande.
Ogni giorno vede le persone morire nei letti del mio reparto. Cè chi lo fa da solo in silenzio e in punta di piedi, chi viene assistito dai parenti e chi soffre come un cane per il dolore fino agli ultimi rantoli.
Alla fine gli occhi si chiudono e lo spirito muta. Penso che non si lasci mai questa terra e le persone care. Si resta qui, invisibili ma al nostro fianco sempre. Per tutta l'eternità.
Non sono cristiano,ho una formazione cristiana,ma il mio credo l'ho sviuluppato da solo.
Così piano piano, meditando sono arrivato a queste conclusioni.
Quindi per questo non vedo la morte come una realtà completamente negativa: la morte è una conclusione normale, è un gradino. Subito però ne esistono altri tanti altri di cui noi non sappiamo nulla.
Per questo anche se può apparire come una realtà bizzarra io parlo con le persone che sono defunte, con i miei parenti che ricordo e con tutti i miei " amici" conosciuti in ospedale.ù
Ne ho tanti da ricordare! Lo faccio di continuo! Ricordo persone da quando ero un semplice studente ad oggi.
Ricordo un ragazzo morto di leucemia che si chiamava Pietro e faceva il clown alle feste per bambini! Si chiamava Pierino Palloncino! eh eh;) Ricordo Sergio che è mancato nel mio reparto campione di bocce! SErie B! Mica da ridere eh;) a livello italiano
Ne ricordo tanti, ma ricordandoli non provo tristezza, o nostalgia,ma solo pace perchè con loro che mi stanno a fianco ancora oggi io spesso sono sereno.
la gente limita un singolo giorno al ricordo dei cari defunti, io lo faccio più volte nella stessa giornata!
E' questa la mia spiritualità! E' questa la mia fede!
Essere il custode di tutti coloro che ho conosciouto e che mi hanno donato un frammento della loro vita;)
Domani torno a temi più simpatici!;) Grazie dell'attenzione!
Simone Lerda