La vita scorre, frenetica, incalzante, faticosa e bellissima.
Quante cose da fare, organizzare, pensare, incastrare negli scampoli di tempo che rimangono tra il lavoro nelle quattro scuole, il lavoro in biblioteca, le ripetizioni pomeridiane.
Spesso é letteralmente una corsa contro il tempo, mi alzo al mattino già in ritardo e corro poi tutto il giorno cambiando veste da educatrice a bibliotecaria a figlia a nipote a fidanzata ad amica.
Eppure questa vita mi piace così, anche se sono tanto stanca e vorrei mettermi a dormire per tre giorni di fila o a scelta fuggire su una spiaggia polinesiana e sdraiarmi lì immobile al sole con i piedi nell'acqaua cristallina e rimanerci muta e ferma per ore e ore.
Sono stanca, ma mi dico che fin che reggo vado avanti, e che se non vivo adesso, che ho 26 anni, quando mai lo farò?
La vita é solo lì davanti che aspetta che andiamo a prendercela, così i nostri sogni.
A volte non riesco a fare tutto, anzi la lista di cose da fare si allunga sempre, ma con tanta buona volontà riesco a prendermi il tempo per andare a cena dalla nonna di Simone, per portare dal vetrinario e curare la cagnolina di mia nonna, per incontrare le mie amiche per una cena messicana, per inventare e cucinare una apple pie stamattina appena tornata dal lavoro.
Non sono un super eroe, semplicemente mi piace troppo la vita e quello che offre per stare ferma senza godermela tutta.
Tra le varie cose, leggo molto, moltissimo, ad esempio ho letto questo libro preso al book-crossing, di cui voglio lasciarvi traccia.
Cosa sognano i pesci rossi é un romanzo che racconta la vita in un reparto ospedaliero di terapia intensiva, sono alternati capitoli in cui a narrare la vicenda é il ricoverato signor Tunesi, intubato e immobile a letto, ed altri in cui a parlare é il medico Gaboardi che lo cura.
Tra l'altro la malattia del protagonista é di tipo polmonare, e Simone lavora proprio con questo tipo di pazienti come infermiere.
Anche mio padre e la madre di Simone sono infermieri, quindi leggere questo libro mi ha permesso di gettare un piccolo sguardo sul loro lavoro, di cui spesso é difficile capire le dinamiche sia tecniche che emotive.
Leggendolo ho pensato al marito di
PiccolaLory, anche lui infermiere, e a
Gabilla.Il lavoro di Simone mi piace molto, sono fiera di lui per quello che fa e per l'autentica passione che ci mette, non nascono però che é a volte molto pesante essere la fidanzata di un infermiere, con i turni programmare la nostra vita é difficile, i suoi orari sono molto "strani" e sballati dalle notti lavorative, ora che io lavoro e sono a casa solo la domenica, se lui di weekend lavora ci vediamo veramente poco.
Spesso lo trovo faticoso, ad esempio in questo weekend Simo lavorerà sia sabato che domenica, ci vedremo poco, mentre quasi tutti di solito sono a casa di domenica lui ha quasi sempre i giorni di riposo lungo la settimana.
Ci vuole pazienza, e questo libro mi ha permesso di capire un po' meglio la sua vita lavorativa, é molto interessante però leggerlo anche inversamente se si hanno (mi auguro di no) parenti o amici ricoverati in ospedale, perché permette di entrare appunto nella visione del medico che di solito un parente o un ricoverato non conoscono e non hanno.
(questo come gli altri libri che sto leggendo dal novembre 2010 sono elencati qui nella colonna a destra)
Dalla scorsa settimana ho poi iniziato un corso di aggiornamento per insegnanti di geografia, sebbene io non sia "ufficialmente" una docente, mi piacciono questi temi, poi la geopolitica mi ha sempre appassionato, é quello che ho studiato a Relazioni Internazionali all'università, quindi mi devo e voglio ritagliare del tempo per approfondire e continuare a studiare queste materie, non lasciarle da parte.
Ora faccio altri lavori, ma non penso farò il lavoro di ora per sempre, vorrei trovare qualcosa di più attinente alla geopolitica che ho studiato, intanto mi nutro avidamente di questi stimoli, oggi sono rimasta affascinata dalla lezione sulla
"Russia post-sovietica tra rinascita e declino", oh che bello anche solo per due ore ritornare alle mie materie preferite, prendere appunti, studiare, parlare di storia, politica, geografia internazionale.
Una vera ricarica, come una boccata di aria fresca.
Il relatore poi, Aldo Ferrari, é stato veramente bravissimo:
un'esposizione chiara, brillante, ha tenuto viva l'attenzione molto bene, non mi sono persa una parola e sarei rimasta lì a sentirlo e a prendere appunti ancora per ore, davvero bello quando un relatore ti contagia con il suo sapere.
Buon weekend a tutti, fate qualcosa di bello, io spero di poter fare una passeggiata e di dormire un poco di più.
Un abbraccio!!