Oggi siamo andati a camminare con le ciastre sulla neve, che in alto é ancora abbondante, anche se giù a valle si sta sciogliendo velocemente con il calore degli ultimi giorni.
Abbiamo camminato tra gli alberi, principalmente faggi e abeti, fino ad arrivare ad un colle che si affaccia su di un'altra valle.
Gli alberi sono ancora spogli, grigi contro lo sfondo del cielo, le cime sono tutte bianche, ma oggi il cielo era di un blu profondo e terso (queste fotografie non gli rendono minimamente giustizia).
Nell'aria, ma anche dalla terra, dalle radici, dai rami nudi, era come se salisse un fremito, che era tangibile, per il nuovo calore portato dal sole, per la primavera che lentamente sta arrivando.
Il bosco era come una casa frusciante attorno a noi, a tratti buio e ombroso, con i rami che si richiudevano sopra le nostre teste come un tetto, e sotto gli abeti non c'é neve ma terreno ricoperto di aghi arancioni: il bosco sembrava un rifugio accogliente, come entrare in un posto silenzioso ma vivo, in attesa.
Abbiamo camminato fino all'apertura del colle di fronte ai nostri occhi, il paesaggio delle creste montuose tutto attorno, uno spazio questa volta largo, libero da ostacoli.
Giù sotto ai nostri piedi abbiamo visto con il binocolo 5 caprioli che camminavano nel bosco.
E il cielo blu, blu ed il sole così caldo che si poteva stare comodamente senza giacca anche se seduti sulla neve a mangiare, ed ora abbiamo i visi tutti rossi e domani saranno abbronzati.
In questi giorni, si stringono i denti, ci si fa forza in ogni modo, e si avanti a testa china, un'ora sola alla volta, un giorno alla volta.
E si ricomincia da capo, giorno dopo giorno, ogni volta da zero.
Sembra di fare 2 passi avanti e tre indietro.
Forse, semplicemente, l'equilibrio, con se stessi e con gli altri, non é stabile, duraturo, ma va rinegoziato mattina per mattina.A volte riesce, a volte no.
A volte riusciamo,a volte siamo a terra.
E il giorno dopo si stringono di nuovo i denti e si va avanti e un po' indietro e si spera di avanzare meglio via via.
Ma oggi, il mio equilibrio é stato sentire il respiro nuovo del bosco che aspetta la primavera, vedere i due cani Charlie e Jack giocare insieme e lottare e mordicchiarsi nella neve, assorbire il sole con ogni poro della pelle, fermare a volte i piedi nelle ciastre per sentire il silenzio,meravigliarmi delle montagne, che conosco, ma che stupiscono sempre.
Essere con mio marito, mio papà e mio fratello:gli uomini della mia vita.
E molto altro.
Che meraviglia queste montagne, camminare, anche se vuol dire alzarsi molto presto tutto i giorni della settimana e non dormire nemmeno di domenica.
Che belel queste cime, e l'aria della primavera, frizzante, viva.
(Intanto continua il progetto di una foto al giorno su Flickr, qui)