lunedì 31 marzo 2014

Ciao Charlie




 
Ciao Charlino, sei stato un ottimo cane, un compagno di tantissime gite e corse a perdifiato in montagna e nei campi, inseguitore di caprioli, coccolone come pochi, sempre curioso e pronto a partire per una nuova avventura.
  Grazie per la tua presenza nella nostra famiglia e per tutto l'amore che hai portato!
 Oggi sarà davvero strano andare a casa e non trovarti festante sul terrazzo a saltarmi addosso come sempre e farmi feste a non finire.
Ti salutiamo con i nomi che ti abbiamo sempre dato: Garbato, Bassottelo, Buffarotto, Pisellotto, Charlito, Charlize, Mini Lisa, Mini Pighi...
Ciao Charlie, compagno di viaggio!!
 
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Queste sono le ultime fotografie di te, scattate durante la nostra gita insieme a San Giorgio, mentre scherzavamo facendoci foto saltanti con l'autoscatto ( e mi guardavi perplesso come a dire "ma che si inventa ogni volta la mai padrona?").
Ti piaceva tanto andare nei boschi, correre infaticabile avanti e indietro senza posa, balzare dalle rocce, annusare ovunque. Quel giorno ci siamo molto divertiti, come sempre insieme, ogni volta che venivo da te e mi riempivi di guaiti festosi, saltando per farti coccolare e prendere in braccio, e mi abbaiavi dal terrazzo non appena mi vedevi arrivare, girando su te stesso pazzo di gioia.
Poi bastava prendere in mano il tuo guinzaglio, o aprire il portoncino del cortile o dirti "Andiamo?" che subito eri giù di fronte al portone, pronto per essere "guinzato" e uscire fuori, precipitandoti nel mondo.
Mi mancheranno le tue feste calorose e il trovarti sdraiato sulla tua sdraietta di fianco alla stufa, messo in pose buffe e strane, finché non mi sedevo sulla cassapanca e allora appoggiavi il tuo musetto sul mio grembo e stavi lì con gli occhi liquidi a guardarmi e farti accarezzare per lunghi minuti, pigramente.
Da quel Natale di anni fa, in cui arrivasti da noi ancora cucciolo, e passammo la mattina di Natale ad ascoltare un nuovo cd dei Dire Straits e a coccolarti, sei stato un membro indispensabile della nostra famiglia, giocherellone, scioccherello e goloso di dolci (torta e cioccolato, ti ricordi quando hai mangiato in una notte tutte la torta di pere e cioccolato che mamma aveva appena fatto e aveva lasciato sul tavolo incustodita?!).
Sei stato molto amato e credo tu sappia quanto fossi importante per noi la tua presenza!
Arrivederci Charlie e grazie per l'allegria che mi hai sempre regalato in tutte le gite e le camminate che abbiamo fatto insieme in questi anni!

lunedì 24 marzo 2014

#lifeofpleasure


Questo fine settimana è stato piuttosto lento e rilassante, proprio quello di cui avevo assoluto bisogno.
Nonostante i miei sforzi e i miei buoni propositi, nelle ultime settimane le giornate sono state frenetiche e soprattutto stancanti, letteralmente di corsa saltando da un impegno all'altro, senza attimi di riposo. Ero esausta! Mi alzo sempre molto presto al mattino per andare a lavorare e spesso le lezioni all'università durano fino alle 19 o alle 20 di sera...allora la stanchezza si accumula e sembra di avere sempre un velo davanti agli occhi, che disconnette dal reale e lo affatica.
Allora ho capito, una volta di più, che dovevo fermarmi, dare tempo e spazio.
Ho dormito un po' di più, passato del tempo riordinando con allegria qualche angolo di casa, ho letto delle parole gentili, ascoltato buona musica e cercato di mettere il freno in tutte le azioni della giornata.
Ieri, domenica pomeriggio ho approfittato di una iniziativa davvero lodevole e originale, una tre giorni di convegni intitolata DUL "Donne e Uomini di luce", per andare ad ascoltare dopo il lavoro la conferenza di Shmuel Shaul.
Sono state più di tre ore molto interessanti, con  molti spunti che mi sono scritta e sui quali tornerò con calma. Ad esempio Shmuel ci ha raccontato come nella qabala e nello sciamanesimo (le discipline di cui si occupa) ci siano tre livelli di esperienza, il sentire, il capire e lo scoprire.
Spesso noi ci concentriamo sul voler capire, sul livello razionale/logico delle cose: è su questo aspetto che si basa la vita moderna e anche la scuola, che insegna ai bambini a capire dei concetti e a studiarli ma nessuno insegna più ai bambini (e quindi a noi adulti, di riflesso) a sentire.
Sentire le emozioni, sentire i propri desideri, quella che Shmuel ha chiamato la mia verità.
Sentire le connessioni con la natura.
 Nessuno ci insegna mai a sentire il nostro desiderio e a sceglierlo.
Invece il sentire, il mettersi in ascolto sia di noi stessi che della natura è fondamentale, è la cosa più importante. Visto che ieri pioveva e nevischiava Shmuel ci ha invitati a riflettere sul fatto che non esiste la distinzione tra brutto tempo e bel tempo, ogni giornata è bella, ieri era una bella giornata di pioggia, vivificante e necessaria per la terra, rilassante nel suo scrosciare...
Non bisogna avere paura di sporcarsi, bagnarsi, di stare nel fango o di sopportare la fatica durante una camminata.
Io non ho questa paura, ma noto che mi piace proprio tanto quando posso immergermi completamente nella natura, e di quanto ciò mi sia necessario.
 Penso sia un diritto essenziale per ogni adulto, ancora di più per ogni bambino, quello di sporcarsi, sperimentare, di imparare dalla natura, di sbucciarsi mani e ginocchia, di prendersi ogni tanto un raffreddore, di pungersi con le ortiche, mangiare i ghiaccioli che forma la neve fondendo ai bordi dei rami e dei tetti...è vita di cui è bene fare esperienza in libertà e sono contenta quando posso farlo io, mi fa stare bene come poche altre cose.
Stamattina avrei dovuto studiare, ma Simone era in ferie e le montagne erano così belle, in una luce così vivida che sarebbe stato un crimine non salirci. Allora siamo partiti, a goderci il sole sulla neve di ieri, il silenzio del bosco. Abbiamo camminato, le montagne toglievano il fiato per la loro imponenza bianca e nera contro il cielo azzurro. Abbiamo visto innumerevoli impronte di caprioli, sembrava quasi che avessero danzato tanti erano fitti i segni delle loro zampe sulla neve fresca. Abbiamo trovato anche altre impronte di volpe o persino di lupo e di uccellini.
Ho abbracciato una betulla bella, imponente e bianca, che prendeva il sole sul crinale e in cima al monte ci siamo fermati a leggere di fronte allo scenario delle alpi marittime che ci accerchiava e spaziava fino alla pianura.
Ho pensato che oggi avrebbe dovuto essere proibito per legge di andare a lavorare, ci sarebbe stato l'obbligo di salire in cima alle montagne e le scuole avrebbero dovuto chiudere e spargere i bambini per i boschi a studiare dal vivo il ritmo del silenzio, la chimica dell'acqua che passa a neve e torna liquida, come spostare il baricentro per salire meglio, a riconoscere le impronte e a rimirare le cime che si susseguono valle dopo valle...a sentire invece di capire.







venerdì 21 marzo 2014

San Giorgio #2

 

Mercoledì ho di nuovo approfittato della giornata libera dalle lezioni all'università per salire in collina a passeggiare, fotografare e studiare.
Ultimamente sono sempre di corsa, di fretta, e sono molto, molto stanca.
I giorni passano uno dopo l'altro e mi sembra di non riuscire a far niente, di avere mille attività da finire e di non avere mai tempo.
Però mercoledì il tempo me lo sono preso, di forza, per salire in collina, a vedere come questa volta fosse tutta un trillo, un salto, un cinguettio, un scivolare di leste lucertole tra l'erba, un fruscio diffuso...
Che differenza rispetto alla volta scorsa, quando tutto era immerso sotto la neve, silenzioso e bianco!
Ora camminarci era come assistere ad un risveglio, ad una folla che via via aumentava nel brusio e nell'attività. Era incredibile la somma di suoni che avvolgeva  la collina, come se chiunque avesse qualcosa da dire: i peschi in fiore, le nuvole bianche e vaporose degli alberi di prugnolo con i minuscoli fiori, le gemme a farsi spazio sui rami, l'erba a farsi lucida di nuovi fili verdissimi...e gli uccellini a far gara a chi cantava più forte, le foglie a spingere per farsi largo sui rami.



Questo per è uno dei tempi più belli dell'anno, ormai le stagioni ho imparato ad amarle tutte, ma poche felicità battono la collina fiorita e il cielo azzurro a fare da cornice alla mia montagna, nei primissimi giorni di primavera quando l'energia esplode da ogni essere vivente.
Una volta in cima mi sono accoccolata sul muretto della chiesetta, scalza, e ho fatto merenda.
La vista sul mio paesino era magnifica e in me c'era spazio solo per la gratitudine: la gratitudine per essere l'ì in quel momento e poter godere della luce di metà mattina, la gratitudine per avere un posto così caro dove tornare, la gratitudine per il calore del sole sulla pelle, di nuovo, dopo i mesi del freddo.

 Ho studiato al sole, inaugurando un magnifico libro di Maria Montessori che mi commuove e mi appassiona. Il mio sguardo spaziava dalla montagna alle parole sulla pagina ed ogni cosa era bella, un momento cristallino di armonia.
 


 Oggi inizia la primavera, spirito nuovo, ma già da qualche giorno la collina sapeva del suo arrivo e l'attendeva con distese di violette e margherite e con le api al lavoro, non più sporadiche, ma pronte a fare incetta di polline da tutti i fiori.
Ogni anno la stessa vista, ma ogni marzo la stessa sorpresa, nel vedere di nuovo i prati farsi verdi e i fiori farsi bianchi, la stessa emozione nel notare i peschi carichi di rosa e il trillo di ogni abitante della collina.




 "I spun, I wove, I kept the house, I nursed the sick,
I made the garden, and for holiday
rambled over the fields where sang the larks,
and by Spoon River gathering many a shell,
and many a flower and medicinal weed -
shouting to the wooden hills, singing to the green valleys."
E.Lee Masters
 
Buon inizio primavera!

lunedì 17 marzo 2014

Cose belle della scorsa settimana


 
* Quando posso, andare al mattino ad alzare mia zia Carla e accompagnarla alla sua scuola
* Gli albicocchi in fiore a casa dei miei nonni
* Poter andare a fare la spesa al mercato e trovarci con grande gioia le prime primizie dell'anno come agretti e piselli
* Al mercato, comprare due mazzetti di fiori da una vecchietta da cui andavo già lo scorso anno ogni tanto
* Leggere e studiare Spoon River
* Una passeggiata con una mia amica e la sua bimba, attorno a casa sua ai piedi delle montagne
* Lavorare molto e amare il mio lavoro con i bambini
* Alla riunione di tirocinio in università, scirvere una bella riflessione su come dovrebbe essere secondo noi l'insegnante ideale e venirne fuori con una descrizione che lo delinea come creativo, originale, attento ai bambini e alle loro emozioni, e che si diverte insegnando
* Un momento in cui ho fatto ad un bimbo un piccolo massaggio alla schiena cantando una canzoncina e lui che ne è rimasto entusiata e ha subito voluto raccontarlo a sua mamma
* Giocare con poco o niente e riuscire con grande serenità e calma a passare tanto tempo con un  bimbo semplicemente camminando per la città e osservandone i particolari
* La camminata di domenica in montagna con i miei genitori, sotto un bellissimo sole e superando una slavina
* Passare in uno dei miei luoghi preferiti al mondo, una piccola pineta fitta e silenziosa
* Guardare la prima puntata puntata della nuova serie di The Voice
* un momento di coccole e abbracci con Simone dopo una lunga giornata
* Questa canzone girata a Tel Aviv
* Mia nonna che mi dà una manciata di spinaci freschi che appena raccolto nella serra
* Un giretto al negozio equo e solidale per vedere i nuovi arrivi dei capi in cotone per l'estate
* Ricevere questo libro Girotondo intorno al mondo, a sorpresa e da parte di una cara amica
* Usare una buona crema per le mani presa l'anno scorso in un'erboristeria di Praga
* Incontrare per una caffè una mia amica e sentirla molto contenta di quello che sta vivendo
* Il laboratorio al museo diocesano per la festa del papà e le risate provocate dai giochi che abbiamo preparato per i bambini e i genitori
* Questo video di sconosciuti che si incontrano per un primo bacio
* Pranzare al sole in un piccolo parco giochi dietro l'università, leggendo Gonzales e mangiando piselli crudi freschissimi
* Tornare a casa per caso giusto un attimo prima che mio cugino passasse a salutarci
* Due disavventure finite bene: il cane Charlie che è scappato di casa ma è stato ritrovato da mio papà due giorni dopo e mio cugino bloccato con gli scout da una valanga in montagna che è tornato a casa sano e salvo













giovedì 13 marzo 2014

Mercoledì

 


A tutti, nel villaggio,pareva, senza dubbio
ch'io andassi  qua e in là, senza scopo.
Ma qui accanto al fiume si possono vedere al tramonto
i pipistrelli dalle morbide ali svolazzare a zig-zag -
- devono volare così per acchiappare del cibo.
E se  avete mai perduto il cammino di notte
nel profondo del bosco accanto al guado di Miller,
e infilato più strade,
dovunque la luce della via Lattea scintillasse,
tentando di trovare il sentiero,
capireste che io cercavo la via
con lo zelo più serio, e che tutto il mio errare
era un errare a questo scopo. 

(E.Lee Masters, Spoon River)







martedì 11 marzo 2014

Riflettendo #4



 
connecting - con una mia alunna dello scorso anno per un caffè e con le altre meravigliose doule mie compagne di corso nel weekend di studio

nourishing -  riso pilaf con frutta secca, girasoli (tarassaco) raccolti nei campi da mia mamma, stasera pasta con pesto di cavolo nero

reading -  questa storia di una donna forte e coraggiosa

playing - con il bimbo che seguo ogni giorno, che sia a calcetto o con i Lego, mentre albeggia

creating -  nuovi angoli di casa cambiando le cartoline appese, i libri esposti, gli oggetti cari sistemati sulla credenza di legno

nurturing -  cercando ritmi calmi , andando a dormire il più presto possibile e condividendo un cibo speciale come il sushi (grazie alla sorpresa fatta da Simone che l'ha preso per cena)

growing -  alle lezioni di pedagogia speciale, sono ore in cui imparo moltissimo e mi appassiono a questa materia con sempre nuovo vigore

listening -  i pensieri positivi che nutro in mente e cuore, l'emozione che ho provato ricevendo il bellissimo pacchettino che mi ha mandato Claudia con il libro Accabadora, the e conchiglie (grazie!)

 (questa lista prende spunto da quelle meravigliose di This Brown Wren)