Tra tutti i temi, quello del tempo è quello che mi affascina di più, infatti molte volte lo cito qui in quello che scrivo, ritorna in tutte le mie riflessioni.
La maggior parte dei miei pensieri ruoto quotidianamente attorno al tempo e non ho dubbi: se dovessi scegliere un ramo della filosofia da approfondire, sarebbe proprio il concetto di tempo.
Se critico qualcosa ad un'altra persona o in primis a me stessa, critico la gestione del tempo, che sembra essere costantemente al centro del mio flusso di pensieri e spesso dei miei affanni.
Quanto tempo ho oggi? Cosa farò oggi?
Ho speso bene il mio tempo, per cosa l'ho utilizzato?
Come avrei potuto fare meglio? Avrei dovuto fare di più!
Ecco, quell'attività è stata una perdita di tempo, oppure,
vorrei avere tempo per fare quell'altro...
Se avessi più tempo farei...
Sarebbe stato meglio se impiegassi il mio tempo così...o
sono fuori tempo, sono in ritardo...
Il tempo che passa è un tema forte dei miei pensieri, mi sembra di non averne mai abbastanza, di non usarlo mai abbastanza bene, di potere/volere sempre fare di più nel tempo che ho.
Collegato al tema del tempo, c'è sicuramente il tema della memoria, ho sempre voglia e bisogno di scrivere, raccontare o fotografare, di collezionare, per ricordare il tempo.
Quando scrivo un racconto, di solito i miei personaggi si ricollegano sempre in qualche modo al loro passato, ad una memoria antica. Li descrivo così inconsciamente, scrivendo di getto come faccio sempre, e infatti al corso di scrittura mi hanno detto "i tuoi racconti parlano sempre di memoria" ma io prima non me n'ero nemmeno accorta, tanto questo tema fa parte di me.
In uno dei miei incubi più brutti ho sognato una volta una persona che conosco, molto colta, che si svegliava e aveva dimenticato tutto ciò che sapeva, che aveva visto e visitato e nel sogno io ero terribilmente preoccupata per questo evento.
Questi argomenti, del tempo e della memoria, devono avere a che fare con qualche aspetto molto forte e predominante della mia personalità, come se io fossi sempre l'anello di congiunzione tra il prima e il dopo.
E' soprattutto fotografando che io posso essere
la custode del tempo, di quello che accade e che un giorno non sarà più, allora fotografo le persone, o
agli animali che sono nella mia vita e a cui voglio bene, perché non se ne perda il ricordo, perché il viso rimanga fissato.
Il 24 aprile abbiamo festeggiato i 100 anni della mia pro-prozia Edvige (nata Lucia), suora del Cottolengo e zia di mio nonno materno Lorenzo. Nonostante l'età, suor Edvige è molto vispa e attiva, conversa piacevolmente con tutti e conserva quel suo carattere forte che da bambina, come lei stessa ha raccontato, la etichettava come monella.
Ci siamo ritrovati quasi tutti per una messa in suo onore, c'erano anche altri suoi nipoti che io non conosco e altri parenti che vediamo di rado.
E' stato bello festeggiarla ed essere lì, a fotografare per poi spedire quelle immagini ad altri parenti in Brasile e in Russia e allargare il cerchio, custodire quel frammento di memoria e immortalare i volti degli antenati della mia famiglia e dei giovani che ne saranno il futuro.