C'é una contentezza in questi giorni che lieve lieve si spande, prendendosi spazio lentamente, come una nuvola che si diffonde in una stanza. È lieve perchè è una contentezza di piccole cose, che messe in fila una accanto all'altra mi danno l'immagine di cosa sto facendo, del punto in cui sono sulla mia strada come donna e come mamma.
Una contentezza che si origina e nutre dalla consapevolezza, dal saper guardare, dal riuscire a rallentare. La consapevolezza nel notare le mie emozioni, le mie sensazioni, senza nasconderle o ricacciarle, ma osservandole così come sono, provando a respirarci e a rimanerci: la mancanza forte di Maddalena che sento quando sono in classe a scuola come tirocinante; la paura che provo quando so che dovrò affrontare una situazione difficile con una persona che mi mette a disagio; la fatica di organizzare gli orari dei laboratori, del tirocinio, degli esami; il disorientamento nel vedere le giornate passare troppo veloci...
Cerco di fermarmi e di osservare queste sensazioni, spesso non ci sono risposte o soluzioni, ma cerco di avere ben presente dove sono, con onestà, dando dignità a ciò che sento e sono.
La contentezza allora arriva dal riconoscere, riconoscere me e i miei bisogni, riconoscere i bisogni di Maddalena e mettermi all'opera perchè siano se non soddisfatti, almeno visti, notati.
Mi permetto di riconoscere dove sbaglio, dove inciampo e mi permetto di ricominciare, ogni giorno, di rimettermi in carreggiata con ciò che voglio e sogno.
La contentezza di questi giorni è proprio nell'accorgermi, nonostante le mille necessità di ripartire e migliorare, di essere sulla strada giusta, cioè quella che mi piace, che meglio mi permette di esprimermi, di avvicinarmi alla pienezza.
La strada giusta nel seguire le stagioni e nel raccogliere le foglie che mutano colore, meravigliandomi.
La strada giusta nel farlo con Maddalena nella fascia, lasciando in lei un'impronta piccola e leggera ad ogni passeggiata, perchè non ricorderà le nostre gite, ma ricorderà cosa significa essere tenuta in braccio, respiro su respiro, ammirando gli alberi e il vento e le foglie e persino la pioggia.
La strada giusta nell'impastare il pane con la frutta secca, nel prepararne uno speciale a forma di drago per celebrare San Michele e la sua forza.
La strada giusta nel coricarsi e alzarsi pian piano, cercando di eliminare la fretta e i rumori, godendo di quei tempi per coccolarci e sussurrare alla piccolina il mio grazie.
La strada giusta nel preparare a mano la maionese con l'Harissa, che tanto mi parla della mia infanza, delle estati in Francia.
La strada giusta nello studiare e nel leggere articoli che mi fanno bene, che
La strada giusta nell'osservare Maddalena che si alza in piedi da sola, caparbiamente, veloce e fiera. Cade moltissime volte, ma ogni volta è di nuovo in piedi, lì che tenta e ritenta, mescolando lacrime e grandi sorrisi, senza arrendersi. Ammiro il suo coraggio senza limiti e cerco di farlo mio, per proseguire lungo questa strada e ricominciare ogni volta che vacillo.
Ha dato alla luce mia madre e mia madre mi ha portato nel suo grembo ancora prima di avermi concepito.
Nelle sue preziose ovaie erano custoditi anche tutti i ricordi di mia nonna.
Mia nonna mi ha sognato senza saperlo.
Ed io oggi onoro il suo sogno, abbraccio il suo amore portandolo nel presente e espandendolo nel futuro, guarisco in me quello che mia madre e mia nonna non poterono guarire.
Perchè io sono un seme, io sono un fiore, e quando fiorisco, fioriscono con me tutti i miei antenati.
La Mujer Lunar
meravigliose parole...grazie :-)
RispondiEliminaho iniziato a leggere "che tu sia per me il coltello" il mio primo libro di David Grossman :-) mi sta piacendo molto
RispondiEliminaChe bello aver ancora tutto Grossman da leggere e scoprire! Buona lettura :-)
Elimina"Ed io oggi onoro il suo sogno, abbraccio il suo amore portandolo nel presente e espandendolo nel futuro, guarisco in me quello che mia madre e mia nonna non poterono guarire.
RispondiEliminaPerchè io sono un seme, io sono un fiore, e quando fiorisco, fioriscono con me tutti i miei antenati."
Io non so usare le parole, mi sento sempre in soggezione quando devo farlo, così faccio mio, parola per parola, questo bellissimo post, perchè sono esattamente al tuo stesso punto del percorso, senza una figlia ma con una piccola me ancora da custodire, curare e proteggere.
Grazie per essere le parole che non so dire.
Un abbraccio di buona giornata.