Decorare

A volte basta pochissimo per esprimere la nostra creatività, per inventare, rallegrare.

Oggi di punto in bianco ho deciso di togliere gli addobbi natalizi (tranne l'albero che rimane ancora) e di semplificare un po' l'arredamento della stanza che funge da sala/studio/sala da pranzo.

Via le cartoline natalizie, ho scelto invece altre immagini, sempre appese al filo: mi piace molto ruotare le fotografie da appendere, a seconda dell'umore o della necessità, senza bisogno di chiodi ma solo con qualche piccola molletta di legno.

Sul mobile, uno scheletro di dinosauro in legno, un vasetto con delle candeline di cera, la palla di vetro soffiato che fece tanti anni fa mio nonno paterno Antonio in vetreria.

Una pigna e una strana pietra che raccontano del bosco e una nostra fotografia, più altre due scattate in Madagascar.

La patata dolce sta mettendo radici intricate e germogli di foglie verde lucido e brillante.

Ci sono anche un piccolo dischetto di ceramica armena, da Gerusalemme, un angioletto anch'esso di ceramica, un vasetto di gres, una piccola icona del paesino croato di Klostar Ivanic dove andammo a capodanno qualche anno fa, ospiti in famiglie del posto.

Al filo ho invece appeso poche cose: dei ritagli di fotografie di National Geograprich, una fotografia che ho scattato io a Tzfad la scorsa estate,una busta di carta per origami, un orecchino brasiliano realizzato con la buccia di un fagiolo...é buffo come queste immagini così disparate, come questi oggetti raccolti negli anni mi parlino, mi facciano sentire bene.

Avrò impiegato una mezz'oretta a togliere gli addobbi e rimettere a posto libreria e credenza, ma tutta la stanza sembra molto più bella ora e tutta la casa rinnovata.

Ogni volta, mi sembra di aver trovato la combinazione perfetta sul filo delle cose appese, poi é bello invece spostare le immagini, toglierle e aggiungerne altre, come se fosse una grande lavagana ricca di ispirazione.

A quanto pare oggi non sono l'unica ad avere voglia di riorganizzare e fotografare angoli di casa!