mercoledì 17 luglio 2013

In oratorio

 Questa settimana sto "lavorando" come volontaria all'oratorio estivo del paesino dove ho abitato fino a due anni fa. In questo oratorio ho passato molti anni, venendoci a giocare io, a chiacchierare con le mie amiche. In questo stesso campo da calcio ho camminato evitando le pallonate, mi sono innamorata molte volte di chi faceva più goal, sul piccolo palco del teatrino ho ballato funky con un gruppetto di amiche per uno spettacolino che organizzammo per una festa di carnevale...quanti ricordi in questo posto dove non entravo da tempo!
Ritornarci ora, da grande, fa un effetto stranissimo, un po' perché sono una persona completamente diversa da quella che qui venne per l'ultima volta più o meno 5 anni fa, moltissimo è cambiato.        Ci torno da "esterna", da forestiera, e ci torno da adulta e da sposata.                                        
Cinque anni fa, o dieci, o quindici, quando venivo qui a giocare, non ci avrei mai creduto.
Tornare è bellissimo, un dono grande di cui devo ringraziare un'amica che mi ha chiesto una mano per questa settimana di oratorio estivo. Un dono meraviglioso, che sana tante ferite.

 
Guardo questi bambini, alcuni di loro li ho conosciuti neonati e mi sembra sia solo ieri, invece li guardo e vedo che ora hanno 8, 10 anni...dieci anni che io in me non sento passati ma che vedo trascorsi in loro, ora quasi ragazzini.
Alcuni sono figli di quelli che ai tempi erano i miei animatori ed è stranissimo osservarli ora qui, in carne ed ossa vedere questo giro delle generazioni e in loro gli stessi occhi di loro padre e lo stesso sorriso.
Questa volta però sono io l'animatrice grande  dell'oratorio.

 Ogni volta che posso fare questo lavoro, che sia pagata o no, io vivo dalla punta dei piedi alla punta del capo, arrivo di sera stanca di quella spossatezza bella che viene dal sapere di aver fatto qualcosa di utile, di bello e che rimane.
Ogni volta che posso confortare e riappacificare due bambini che hanno bisticciato, ogni volta che posso dare un aiuto concreto a un piccolo, ogni volta che li osservo giocare insieme e ridere, ogni volta in cui mi raccontano qualcosa, io sorrido e tutto in me risplende della gioia profonda che solo questo "lavoro" mi da.
Circa un mese fa una ragazzina che conoscevo perché è stata mia aiuto-animatrice all'estate ragazzi gli scorsi anni, ha scelto di andarsene con un lutto che ha colpito tutti fortemente.
Non so il perché del suo gesto e la conoscevo appena, ma ancora di più questa tragedia mi ha convinta che è dovere di tutti, di ognuno, stare dietro a questi piccoli, a questi giovani.
Saper e poter essere punto di riferimento.
Lavorare nel sociale, per il sociale, è un dovere da cui non si può sfuggire, perché solo se questa banda scalmanata di piccoli riuscirà a giocare insieme con rispetto, bianchi e neri, riuscirà a scusarsi dopo essersi picchiati, riuscirà a parlare tra loro dei propri problemi, avremo una società migliore, più giusta e accogliente.
Perciò ogni giorno questa settimana, preparo la zaino e vado in oratorio, aggiungo una tappa importante a questo curriculum scoordinato, torno dove sono cresciuta e, con il poco che posso e che so, provo ad aiutare altri a crescere. E mi diverto tantissimo, ora dopo ora.

 

2 commenti:

  1. sto facendo anchio anche se con le stampelle un piccolo centro estivo..... e mi sn ritrovata due bimbi figli di un mio animato di tanti anni fa in a.c..... nn mi sn sentita vecchia.... ma ho letto tra le righe che certi legami rimangono cuciti con un filo invisibile che si ricolora basta saperlo vedere;-)

    RispondiElimina
  2. Oh Daniela!
    L'oratorio estivo!!!
    Ne ho vissuti tantissimi da animatrice, poi da educatrice.
    Adesso sto rivivendo tutto come mamma (adulti volontari, siamo chiamati così!). Chissà forse un giorno anche come nonna!?!?
    Le emozioni sono diverse. Ma sempre positive e gratificanti.
    Il periodo dell'oratorio estivo, come ho scritto anche nel nostro blog, è faticoso ma ti regala così tante cose belle!!!!
    Certo magari non va proprio tutto come dovrebbe andare ma guardare i bambini che giocano, sereni, sicuri, in un luogo che non dimentichiamo, deve anche essere di formazione riempie di gioia.
    finchè potrò cercherò di partecipare a quest'esperienza.

    P.S. congratulazioni per la tua carriera universitaria che procede alla grande. Sto facendo un pensierino anche io per il prossimo anno.... chissà!

    RispondiElimina

Grazie per ogni tuo commento :-)