Durante i mesi della gravidanza, ho spesso disegnato e scritto dei piccoli mantra, ogni sera, per accompagnare il viaggio di Maddalena. L'ho disegnata nella mia pancia, circondata di luce e di amore, e ho disegnato con lei anche la sua placenta, salda e forte. Sono semplici schizzi fatti a biro, prima di dormire, dopo aver scritto come ogni sera sull'agenda le piccole cose di cui sono grata per quella giornata.
Giorno dopo giorno ho tenuto nei miei pensieri queste due creature, Maddalena e la sua placenta, indissolubilmente legate, sorelle, protette dai miei pensieri che si facevano scudo e riparo attorno alle loro vite. Sia io che mio fratello siamo nati pretermine, prematuri, per insufficienza placentare e questo spettro mi ha seguita durante tutti i mesi di gravidanza, come una paura remota, un evento che non potevo controllare. Potevo però controllare i miei pensieri e indirizzarli verso il positivo, verso il bene, non solo ripetermi ma proprio scrivere, disegnare, rendere reale la mia volontà più profonda: che la placenta di Maddalena funzionasse bene, che la bambina crescesse in salute. Così ho indirizzato i miei pensieri con decisione, disegno dopo disegno, creando sulla carta la realtà che volevo esistente nella carne, come una preghiera continua pagina dopo pagina.
Se all'inizio disegnavo Maddalena e la sua placenta nella mia pancia, via via ho iniziato a mettere su carta anche un altro desiderio grande che avevo, quello di poter donare a Maddalena una nascita Lotus, cioè di non clampare nè tagliare il suo cordone dopo la nascita, ma di lasciare lei, il cordone ombelicale e la placenta attaccati insieme. Avevo questo desiderio da quando ho scoperto il parto Lotus e ancora di più dopo aver incontrato l'ostetrica balinese Ibu Robin e aver condiviso con lei il suo grande amore per la placenta.
" La placenta, radice delle tue origini, è un organo miracoloso che è parte della tua vita e la protegge. E' il tramite che ti unisce a tua madre e funziona come pannello di controllo della nave-utero che ti accoglie fino al momento della nascita. é stata concepita al momento della tua genesi. La tua placenta è geneticamente identica a te [...] nessuno, tranne la tua placenta, è mai stato così perfettamente identico a te."
A Bali, in Indonesia, si crede che la placenta, chiamata Ari-Ari, sia il corpo fisico dell'angelo custode del neonato. In tutte le culture e in tutti i racconti dei miti dell'Umanità, grandissima importanza viene data alla placenta, come organo speciale da onorare e proteggere. La nostra vita in utero dipende totalmente dalla nostra placenta e la sua salute ha un impatto fondamentale sulla nostra esistenza futura.Non tagliare il cordone ombelicale alla nascita significa onorare questo legame prezioso, evitare un atto di violenza e lasciare che il bambino e la sua placenta si separino naturalmente, così come naturalmente si sono creati e uniti hanno vissuto fino a quel momento, con pazienza e dolcezza. "Forse la Trinità è così profondamente radicata nella nostra coscienza perchè noi umani cominciamo la vita come un essere trino: feto, cordone ombelicale e placenta, la trinità delle nostre sacre radici."
Oltre all'aspetto spirituale, di concedere cioè al bambino e alla placenta di separarsi con lentezza, di creare uno spazio di calma e attesa attorno alla neo mamma e al bambino, la nascita Lotus ha indubbi benefici fisiologici: circa un terzo del sangue del bambino si trova ancora nella placenta al momento della nascita, sangue che il bambino non riceve se il cordone viene clampato e tagliato immediatamente, come succede di routine dopo la nascita. Aspettare che tutto il sangue del bambino fluisca dalla placenta è stato dimostrato ridurre drasticamente l'anemia infantile, aumentare l'ematocrito, permettere un maggiore passaggio di cellule staminali al bambino, la costituzione di un migliore sistema immunitario e garantire molti altri benefici.
Abbiamo voluto e potuto scegliere per Maddalena un parto in casa, che ci ha permesso di donarle una nascita Lotus. Il suo cordone non è stato tagliato e io e lei abbiamo passato le ora successive al parto insieme alla sua placenta, pelle a pelle: " Alla tua nascita, quando fosti partorita, non ti fu tagliato il cordone ombelicale e non fosti lavata con l'acqua per purificarti, non ti fecero le frizioni di sale nè fosti avvolta in fasce" Ezechiele 16:4
La nascita Lotus completa prevede di aspettare che il cordone si stacchi da solo, noi abbiamo scelto di tagliare il cordone di Maddalena, ormai già secco, il giorno dopo la sua nascita. Nel frattempo la sua preziosa placenta ha riposato attaccata a lei in un sacchetto di stoffa.
Abbiamo scavato una piccola buca che ho riempito con fiori di tarassaco, quindi vi abbiamo deposto la placenta e aggiunto altri fiori, margherite, per decorarla e festeggiare ancora una volta il prodigio di questo organo speciale che ha permesso la vita e la crescita di Maddalena. Con calma, abbiamo ricoperto la placenta di terra, ed è stato bello farlo proprio nella giornata mondiale della Terra: la placenta, che compone le radici del bambino in utero, è così tornata a farsi radici nel terreno, sotto l'albero di ciliegio. Il ciclo della vita continua, con lentezza, da radice a radice, come si fa in molte culture in cui la placenta viene messa sotto un albero o di fronte alla soglia di casa. La placenta di Maddalena sarà in questo luogo bellissimo di fronte alla Bisalta, la mia montagna preferita, in un campo in cui ho giocato in lunghe giornate di sole, da bambina, un campo che apparteneva ai miei nonni, uno dei miei luoghi del cuore.
Sono felice e commossa, fiera, di aver potuto e voluto regalare a Maddalena e alla sua placenta questa nascita dolce, questo saluto lento, penso sia un grande dono aver dato sacralità alla sua placenta, averla riportata alla terra, averlo fatto noi tutti insieme, con i miei genitori e mio fratello, nel verde.
La nascita Lotus di Maddalena è stata una vera guarigione, dopo la nascita con cesareo mia e di mio fratello per insufficienza placentare, e il grande trauma che questo è stato sia per me che per lui che per mia mamma, aver voluto con tutte le mie forze un parto senza violenza e averlo ottenuto è stato una grande vittoria per me, sento proprio di aver chiuso un cerchio, aver sanato quella ferita, aver riportato armonia. Mi commuovo se guardo questa fotografia, di me, mia mamma e Maddalena di fronte all'albero della sua placenta, di fronte a questo cammino di guarigione compiuto, a queste generazioni unite e ricomposte. Una nascita senza violenza guarisce la Terra intera, diffonde pace, sono grata di averla donata a Maddalena, a me stessa, a mia mamma.
Giorno dopo giorno ho tenuto nei miei pensieri queste due creature, Maddalena e la sua placenta, indissolubilmente legate, sorelle, protette dai miei pensieri che si facevano scudo e riparo attorno alle loro vite. Sia io che mio fratello siamo nati pretermine, prematuri, per insufficienza placentare e questo spettro mi ha seguita durante tutti i mesi di gravidanza, come una paura remota, un evento che non potevo controllare. Potevo però controllare i miei pensieri e indirizzarli verso il positivo, verso il bene, non solo ripetermi ma proprio scrivere, disegnare, rendere reale la mia volontà più profonda: che la placenta di Maddalena funzionasse bene, che la bambina crescesse in salute. Così ho indirizzato i miei pensieri con decisione, disegno dopo disegno, creando sulla carta la realtà che volevo esistente nella carne, come una preghiera continua pagina dopo pagina.
Se all'inizio disegnavo Maddalena e la sua placenta nella mia pancia, via via ho iniziato a mettere su carta anche un altro desiderio grande che avevo, quello di poter donare a Maddalena una nascita Lotus, cioè di non clampare nè tagliare il suo cordone dopo la nascita, ma di lasciare lei, il cordone ombelicale e la placenta attaccati insieme. Avevo questo desiderio da quando ho scoperto il parto Lotus e ancora di più dopo aver incontrato l'ostetrica balinese Ibu Robin e aver condiviso con lei il suo grande amore per la placenta.
" La placenta, radice delle tue origini, è un organo miracoloso che è parte della tua vita e la protegge. E' il tramite che ti unisce a tua madre e funziona come pannello di controllo della nave-utero che ti accoglie fino al momento della nascita. é stata concepita al momento della tua genesi. La tua placenta è geneticamente identica a te [...] nessuno, tranne la tua placenta, è mai stato così perfettamente identico a te."
A Bali, in Indonesia, si crede che la placenta, chiamata Ari-Ari, sia il corpo fisico dell'angelo custode del neonato. In tutte le culture e in tutti i racconti dei miti dell'Umanità, grandissima importanza viene data alla placenta, come organo speciale da onorare e proteggere. La nostra vita in utero dipende totalmente dalla nostra placenta e la sua salute ha un impatto fondamentale sulla nostra esistenza futura.Non tagliare il cordone ombelicale alla nascita significa onorare questo legame prezioso, evitare un atto di violenza e lasciare che il bambino e la sua placenta si separino naturalmente, così come naturalmente si sono creati e uniti hanno vissuto fino a quel momento, con pazienza e dolcezza. "Forse la Trinità è così profondamente radicata nella nostra coscienza perchè noi umani cominciamo la vita come un essere trino: feto, cordone ombelicale e placenta, la trinità delle nostre sacre radici."
Oltre all'aspetto spirituale, di concedere cioè al bambino e alla placenta di separarsi con lentezza, di creare uno spazio di calma e attesa attorno alla neo mamma e al bambino, la nascita Lotus ha indubbi benefici fisiologici: circa un terzo del sangue del bambino si trova ancora nella placenta al momento della nascita, sangue che il bambino non riceve se il cordone viene clampato e tagliato immediatamente, come succede di routine dopo la nascita. Aspettare che tutto il sangue del bambino fluisca dalla placenta è stato dimostrato ridurre drasticamente l'anemia infantile, aumentare l'ematocrito, permettere un maggiore passaggio di cellule staminali al bambino, la costituzione di un migliore sistema immunitario e garantire molti altri benefici.
Abbiamo voluto e potuto scegliere per Maddalena un parto in casa, che ci ha permesso di donarle una nascita Lotus. Il suo cordone non è stato tagliato e io e lei abbiamo passato le ora successive al parto insieme alla sua placenta, pelle a pelle: " Alla tua nascita, quando fosti partorita, non ti fu tagliato il cordone ombelicale e non fosti lavata con l'acqua per purificarti, non ti fecero le frizioni di sale nè fosti avvolta in fasce" Ezechiele 16:4
La nascita Lotus completa prevede di aspettare che il cordone si stacchi da solo, noi abbiamo scelto di tagliare il cordone di Maddalena, ormai già secco, il giorno dopo la sua nascita. Nel frattempo la sua preziosa placenta ha riposato attaccata a lei in un sacchetto di stoffa.
Mercoledi scorso, il 22 aprile, quando Maddalena ha compiuto quattro settimane, siamo andati in campagna nell'orto dei miei genitori e abbiamo piantato la placenta (che abbiamo conservato in freezer) sotto un piccolo albero di ciliegio. Di fronte all'albero, la Bisalta e dietro invece le file di lamponi. Tutt'intorno alberi in fiore, persino i mirtilli con le loro corolle bianche e a terra un tripudio di margherite e tarassaco tra l'erba verde.
Abbiamo scavato una piccola buca che ho riempito con fiori di tarassaco, quindi vi abbiamo deposto la placenta e aggiunto altri fiori, margherite, per decorarla e festeggiare ancora una volta il prodigio di questo organo speciale che ha permesso la vita e la crescita di Maddalena. Con calma, abbiamo ricoperto la placenta di terra, ed è stato bello farlo proprio nella giornata mondiale della Terra: la placenta, che compone le radici del bambino in utero, è così tornata a farsi radici nel terreno, sotto l'albero di ciliegio. Il ciclo della vita continua, con lentezza, da radice a radice, come si fa in molte culture in cui la placenta viene messa sotto un albero o di fronte alla soglia di casa. La placenta di Maddalena sarà in questo luogo bellissimo di fronte alla Bisalta, la mia montagna preferita, in un campo in cui ho giocato in lunghe giornate di sole, da bambina, un campo che apparteneva ai miei nonni, uno dei miei luoghi del cuore.
Sono felice e commossa, fiera, di aver potuto e voluto regalare a Maddalena e alla sua placenta questa nascita dolce, questo saluto lento, penso sia un grande dono aver dato sacralità alla sua placenta, averla riportata alla terra, averlo fatto noi tutti insieme, con i miei genitori e mio fratello, nel verde.
La nascita Lotus di Maddalena è stata una vera guarigione, dopo la nascita con cesareo mia e di mio fratello per insufficienza placentare, e il grande trauma che questo è stato sia per me che per lui che per mia mamma, aver voluto con tutte le mie forze un parto senza violenza e averlo ottenuto è stato una grande vittoria per me, sento proprio di aver chiuso un cerchio, aver sanato quella ferita, aver riportato armonia. Mi commuovo se guardo questa fotografia, di me, mia mamma e Maddalena di fronte all'albero della sua placenta, di fronte a questo cammino di guarigione compiuto, a queste generazioni unite e ricomposte. Una nascita senza violenza guarisce la Terra intera, diffonde pace, sono grata di averla donata a Maddalena, a me stessa, a mia mamma.