venerdì 3 aprile 2015

Pietra rotolata

Sono giorni faticosi e non mi aspettavo che li avrei trovati così complicati!
La gravidanza è stata splendida, semplice e serena. Mi sono focalizzata moltissimo sul parto che, seppur lungo e intenso, è stato come sognavamo, come avevo chiesto e desiderato fino dall'inizio e ancora di più dopo il seminario di Loving the Mother: un parto in casa, con una nascita Lotus di cui racconterò meglio. Non mi aspettavo di faticare così tanto nel post parto, ma voglio scriverne con onestà. La mancanza di sonno, il dover rimanere in casa nonostante le belle giornate perchè la bambina mangia spessissimo e molto, una grande spossatezza fisica ed annebbiamento mentale...oltre all'altalena degli ormoni e dell'umore.           Il post parto è anche questo e se ne parla troppo poco, ma in questi giorni confrontandomi con altre amiche e mamme, vedo che queste difficoltà sono comuni a tutte, semplicemente è difficile parlarne e confidarle. Sono molto fortunata ad avere attorno tanto sostegno, da parte di Simone e dei miei genitori, delle ostetriche che ci accompagnano, delle mie zie, delle mie amiche vicine e lontane, delle altre doule...non so come farei senza di loro, del loro aiuto sia pratico che emotivo! Sono grata per questa vicinanza e questa rete di sostegno.
Ieri sera, dopo una giornata in cui la piccolina ha sempre pianto e mangiato, pensavo alla notte di veglia nel Getsemani, ho rivisto gli ulivi centenari, con il tronco possente e rugoso, di Gerusalemme, l'ultima volta che ci siamo stati, qualche anno fa. Ho sorriso pensando a quella veglia e alle nostre ultime notti passate ad accudire la piccolina e alle notti che verranno. Mi sono commossa pensando ai giorni nel sepolcro, scuri e bui, un po' come sono state alcune ore del parto, in cui mi sembrava di essere in un' altra dimensione psico fisica. E la Pasqua poi, la rinascita dopo il passaggio, come questo parto che per me, come riflettevo, è stato veramente un passaggio epocale, enorme, tra vite diverse e diverse identità. Dopo il passaggio, Maria di Magdala, che va a trovare il sepolcro vuoto e aperto, la mattina di Pasqua. Maria di Magdala, che è Maddalena, il nome che porta nostra figlia. Io ora mi sento così, come il sepolcro, aperta e svuotata, completamente vulnerabile, perchè è così che mi fa la mia piccola Maddalena. Mi porta al centro esatto delle mie più grandi paure e lì rimane con me. Apre in me e attorno a me scenari inediti che mai avrei creduto esistessero, mi porta oltre i limiti della pazienza e della stanchezza e nel suo parto mi ha portata oltre ogni limite fisico, oltre ogni soglia di dolore, là dove credevo di non avere più forza nè speranza, lei mi ha portato ancora oltre. Maddalena apre e svuota, toglie ciò che non è essenziale, spinge a costruire strade nuove. Come quel sepolcro, so che in questo aprire, potare, livellare e distruggere, Maddalena e il suo parto mi stannpo mettendo fortemente alla prova ma mi condurranno alla luce, perchè il sepolcro di domenica mattina è vuoto e colmo insieme, è aperto ma da quella frattura escono la Luce e l'Amore più grandi. Mi commuovo ancora, a pensare alle coincidenze, della nostra piccola Maddalena nata il giorno dell' Annunciazione, quando a Taizè quest'estate, quando cercavamo la sua anima, mi fermavo a guardare la vetrata dell'Annunciazione e pregavo perchè la nostra famiglia portasse frutto.
Grazie Maddalena, per farmi come quella pietra rotolata dal sepolcro, senza appiglio, per insegnarmi ancora, per portarmi ancora oltre, là dove non credo di poter arrivare, ma dove andrò, con te, come siamo andate oltre le cascate la scorsa estate.





9 commenti:

  1. Bellissimo.....un bacio a tutte due

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  2. Non ci sono parole per commentare questo post. Un abbraccio a tutti voi.

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  3. "Mi porta al centro esatto delle mie più grandi paure e lì rimane con me."

    Hai detto tutto qui. <3

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  4. Dolce Danielina, sempre bellissimi e profondi i tuoi post... soprattutto da un po' di tempo a questa parte. La gravidanza e la maternità ti hanno indotto a cercare in profondità perti di te che forse non sapevi di avere e che adesso escono in tutta la loro straordinaria bellezza.
    Ti abbraccio forte e auguro a tutti voi una serenissima Pasqua di Resurrezione.
    Francesca

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  5. Che meraviglia Daniela questo post, che meraviglia il tuo racconto e questo senso di rinascita che lasci trasparire. Congratulazioni a te, a voi e alla vostra piccolina... Maddalena (come la mia più piccolina! ;) )

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  6. Il post parto e la sua fatica... io la sento ancora e sai quanto tempo è passato dalla nascita di mia figlia? Quasi sei anni!!!
    Prima, come dici tu, ci sono gli allattamenti prolungati, la mancanza di sonno... poi la dipendenza fisica totale ma la voglia di esplorare e mettersi in pericolo, ora noi siamo in fase di botta e risposta, contestazione e smontaggio dialettico di tutto ciò che le si dice "Uffaaaaa! Mi dici sempre di no!" "Uffaaa! Ma io lo so fare!" "Uffaaaaa!" E ti tiene testa, e rigira a suo favore tutto quello che le dici.
    Ho idea che questo post parto non finisca mai, cara Daniela. E ti dirò che un po' questo mi spaventa. Se ne parla poco, è vero. Verissimo. Ma mi rendo anche conto che per chi non ci è passato, me per prima, è davvero difficile capire. Un abbraccio solidale. Quando la vedi proprio nera, pensa che passa. Sono fasi. Passano tutte. E ne iniziano altre!

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  7. Mi commuove tanto questo post... per me i giorni dopo il parto sono stati.. surreali. E la stanchezza mi ha devastato. Ma quandò guardavo la mia bimba, mi sentivo più forte per lei, perché lei aveva bisogno di me... che benedizione diventare mamma :)

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