FUORI:
ghiaccio che imperla le rocce del ruscello e i rami e l'erba
neve asciutta e farinosa come polvere bianca
il silenzio del bosco nel quale entriamo a capo chino come in un santuario
in cima le antiche borgate vuote dove sarebbe bello vivere
e in alto proprio sulla sella del crinale, la vecchia stalla con il tetto crollato
dove mia nonna Rita da bambina dormiva quando pascolava le mucche in alpeggio.
In mezzo noi e i nostri sorrisi.
DENTRO:
i fiori del bulbo bianco di giacinto che si spingono in fuori verso la luce
un presepio piccolo come il guscio di una mano aperta
burekas con spinaci e tershi piccante di zucca
una fotografia delle grandi sequoie americane arrivata per posta, speciale
e altri libri da sfogliare con una tazza di the e un gatto brigante
latkes di patate da mangiare caldi con salsa di mele per festeggiare Hannukah
una collana fatta a mano, con un filo di lana dorata recuperato da un mazzo di fiori e gocce di ambra armena
Bello e quasi commovente il FUORI... caldo e accogliente il DENTRO!!!!
RispondiEliminaSiete una coppia speciale!
Un grande abbraccio a entrambi
Francesca
Grazie, siamo una coppia che come tutte ha incomprensioni e difficoltà, ma quando passiamo del tempo insieme stiamo sicuramente bene :-)
EliminaChe meraviglia, Daniela!
RispondiEliminaGrazie di cuore!!Il pendio che abbiamo "scalato" in montagna si chiama Artundù in piemontese ed é uno dei miei luoghi del cuore :-)
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