In questi giorni, ma in realtà negli ultimi mesi, mi accorgo di come io sia la custode di tante storie, che ricevo, che incontro, che mi sono consegnate.
Sono le storie delle famiglie che incontro, dei bambini che seguo o che aiuto nei compiti: Elvis, Alessandro, Ludovico...
Sono privilegiata, sebbene questi siano lavori molto semplici e molto distanti dai miei studi "accademici". Sono privilegiata perché posso incontrare queste storie, posso con il mio poco essere tanto per ciascuno di loro. Soprattutto ho la possibilità di uno scambio sincero con altre persone, estranee ma così vicine, ho la facoltà di creare dei legami profondi dove prima c'era distanza e riserbo.
Poi ci sono le storie che ricevo, che mi sono raccontate, da persone che ho conosciuto ma che vivono lontano da me, come una delle mie ex coinquiline del tempo dell'università oppure la ragazza che abbiamo incontrato in India la scorsa estate e che mi raccontano i loro sogni o la splendida realizzazione dei loro desideri.
Ci sono le storie di persone che ho visto una volta sola, come la mia amica Simona, ma che sento molto vicine e che conservo nel cuore. Le storie come la sua mi commuovono quando si fanno improvvisamente tangibili, con il pacchetto spedito e ricevuto a sorpresa da lei, preparato con cura amorevole...
Sono le storie delle famiglie che incontro, dei bambini che seguo o che aiuto nei compiti: Elvis, Alessandro, Ludovico...
Sono privilegiata, sebbene questi siano lavori molto semplici e molto distanti dai miei studi "accademici". Sono privilegiata perché posso incontrare queste storie, posso con il mio poco essere tanto per ciascuno di loro. Soprattutto ho la possibilità di uno scambio sincero con altre persone, estranee ma così vicine, ho la facoltà di creare dei legami profondi dove prima c'era distanza e riserbo.
Poi ci sono le storie che ricevo, che mi sono raccontate, da persone che ho conosciuto ma che vivono lontano da me, come una delle mie ex coinquiline del tempo dell'università oppure la ragazza che abbiamo incontrato in India la scorsa estate e che mi raccontano i loro sogni o la splendida realizzazione dei loro desideri.
Ci sono le storie di persone che ho visto una volta sola, come la mia amica Simona, ma che sento molto vicine e che conservo nel cuore. Le storie come la sua mi commuovono quando si fanno improvvisamente tangibili, con il pacchetto spedito e ricevuto a sorpresa da lei, preparato con cura amorevole...
[la figurina del super eroe che mi ha regalato uno dei bimbi che seguo]
[il biglietto ricevuto da Simona]
Ci sono anche le storie che incrocio grazie a questo blog, che mi permettono il dono di conversazioni con donne che non ho mai visto ma che originano reciproche simpatie attraverso le parole condivise, come il progetto che abbiamo inaugurato io e Il tempo della crisalide, per camminare a piccoli passi verso la gratitudine.
Come la chiacchierata di ieri sera con Chiara via Skype (ciao!) o come le email ricevute da Giulia dalla Liguria (ciao!) che mi hanno regalato momenti preziosi delle loro vite, li hanno consegnati a me, emozionandomi.
Oppure la conversazione con Daniela, che sta scrivendo una tesi sulla scrittrice spagnola Rosa Chacel (ciao!) e che ha recentemente acquistato alcuni dei miei biglietti fotografici.
Mi stupisce sempre quanto queste connessioni siano reali, vere e importanti.
Sono virtuali, eppure io sento una sorellanza forte, sento di far parte di un gruppo vasto che crede nella stessa forza e bellezza della vita e queste connessioni per me sono necessarie. Non vanno a cancellare quelle reali e concrete con le mie amiche, ma anzi le rafforzano in un continuo gioco di rimandi, di incastri e di condivisioni, in cui ciò che vivo quotidianamente arricchisce le mie interazioni sul blog e ciò che vivo tramite il blog passa anche nella vita concreta, creando un circolo di belle idee e di conoscenze reciproche che si rinsalda e mi nutre giorno dopo giorno come diversi filati dello stesso tessuto.
Così succede mi succede di incontrare molte storie che mi regalano qualcosa di importante, un insegnamento, anche quando i loro autori sono lontani.
...è il caso di questo video di una ragazza che soffre di una grave patologia ma che ha saputo rinnovarsi con forza inaudita, fare della sua disabilità fisica uno strumento per diventare motivational speaker e con il suo esempio spingere alla riflessione personale e alla crescita le persone che la ascoltano.
Oppure il video di questo ragazzo di Torino che ha compiuto un viaggio in bicicletta in Islanda e ci restituisce il racconto di un'esperienza di pura libertà e di vita semplice.
E altri incontri, ancora più casuali e per questo preziosi, come quando qualche giorno fa, passando da link in link, sono arrivata non so come al blog di questa ragazza russa, di cui non ho capito niente, ma ha fotografie che mi hanno emozionato molto e i pupazzetti che crea mi hanno ispirata e fatto sorridere. Non so nulla di lei, non ho nemmeno capito come fare per contattarla, eppure è un'altra storia che ha incontrato la mia e l'ha resa più felice e più ricca.
Mi piace molto questo essere la custode delle storie ricevute da altri e mi piace molto, moltissimo, sapere che con quello che scrivo qui posso regalare a chi legge anche un pezzettino della mia, di storia, un pezzettino che magari può servire, può ispirare, può rasserenare...
Come scrive Heather nel suo articolo ai suoi figli,
I want them to be storytellers and poets, letting their emotions be their guides.
I want them to know that even if one person comes along
and is changed by their words, that will be enough.
I want them to know that their greatest gifts can come from what they are willing to give of themselves, and how they can help another by simply sharing their own experiences.
I want them to remember that their story is a beautiful one.
(Voglio che loro siano narratori e poeti, lasciando che le loro emozioni siano le loro guide. Voglio che sappiano che anche se una sola persona arriva e cambia grazie alle loro parole, questo sarà abbastanza. Voglio che sappiano che i loro doni più grandi possono provenire da quello che sono disposti a dare di se stessi, e come possono aiutare un altro, semplicemente condividendo le proprie esperienze. Voglio ricordino che la loro è una bella storia.)
Sono felice di scrivere qui le mie parole e felice degli incontri con anime preziose che queste mi permettono, quindi grazie a chi mi legge e a chi commenta, grazie a chi a sua volta scrive perché anche io rimanga cambiata dalle sue parole.
[a casa, appena prima di scrivere un racconto]
[ad un reading letterario per la Giornata della Memoria]
Anch'io credo nella "sorellanza"!
RispondiEliminaUn abbraccio fortissimo!!
Grazie a te Daniela! Non puoi immaginare quanto io mi sia sentita ispirata dalle tue parole nell'ultimo anno( che tanti cambianti esteriori e interiori ha portato), quante volte giornate molto buie hanno preso un altro corso dopo aver letto della bellezza che racconti, quante volte hai fatto sì che corde profonde vibrassero nella mia anima corrucciata... Ti auguro una buona vita, piena, luminosa, gratificante!
RispondiEliminaQuello che scrivi è tanto, tanto vero. Internet a volte ci allontana dalla vita reale, ma in molti casi ci avvicina, colmando le distanze. Un abbraccio cara!
RispondiEliminatu sei uno splendido contenitore di storie, e una racconta storie piacevolissima da leggere. ti abbraccio!
RispondiEliminaIo credo di capire tutto ciò che hai scritto!
RispondiEliminaNon ho mai voluto isolarmi su Internet come per sfuggire alla vita reale, ma sempre ho usato questo strumento per trarre ispirazioni di vario tipo e rafforzare la mia vita reale. Parlare via blog e fb con persone distanti che portano avanti progetti di vita e creativi che mi piacciono, leggere storie interessanti che ti danno la carica per fare anche tu a tua volta qualcosa di bello, vivere luoghi che non conosco attraverso le foto altrui :) questa settimana è stata altamente ispiranti. Ho ripreso a fare qualcosa che nn facevo da tempo e l'ho pubblicato oggi sul blog. Anche il cattivo tempo ha la sua dolcezza a volte*