mercoledì 29 ottobre 2014

Ottobre












 

Dieci cose che ho amato in ottobre:
* le passeggiate al fiume, con calma e silenzio
* l'olio essenziale di frankincense e quello di lavanda, per riequilibrare o rilassare
* una bella riflessione introspettiva sull'ascoltare il mio corpo, elaborata durante una camminata
* andare spesso di mattina a svegliare mia zia Carla e ritrovarmi con i nonni e le altre zie prima che inizi la giornata
* preparare deliziosi snack come mele con tahine o burro d'arachidi; broccoli crudi con anchoiade; ciotoline con semi di zucca, girasole, sesamo e chia
* il mio lavoro, anche quando è stancante, in particolare un pomeriggio passato a guardare le ruspe al lavoro in centro città e un altro passato con un gruppo di bambini a realizzare marionette con delle mele e giocare a nascondino
* praticare yoga ogni volta che posso, con grande gioia, magari ascoltando una musica come questa
* arredare casa con cura (nonostante gli attacchi della gatta)
* coccolarmi, che sia con fanghi del Mar Morto, brioches per seconde colazioni, fiori freschi o serate a letto presto
* alcune canzoni, come questa o questa

E voi cosa avete amato in ottobre?

martedì 28 ottobre 2014

Autunno di meditazione





"Autunno di silenzio ritrovato, di concentrazione densa, di solitudine calda, di meditazione, di preghiera, di te.
L’autunno è tempo di preghiera, di ascolto, di lenta e faticosa attesa di te.
E tu vieni furtivo.
L’autunno è il tempo della fede:
del credere ciò che non è ancora, del credere che sarà, che fiorirà, che darà frutti.
L’autunno è tempo di raccolta, ma di una seminagione lontana;
ed è tempo di semina, per un lontano raccolto [...]
Autunno di frutti caduti, autunno di foglie secche, autunno di nebbie grigie, autunno tuo:

del tuo passaggio silenzioso, del tuo amore paziente, della tua attesa lunga."
                                                                                                                    Adriana Zarri


 
 








Ogni anno, l'autunno ci ricorda che il cambiamento può essere meraviglioso.
Tutto muta eppure tutto è in equilibrio.
Basta ascoltare, la natura parla, la natura sa.
Mi immergo in questa esplosione di gialli, rossi e ocra e lascio vagare mente e respiro.
Mi affido, come si affida il bosco, come si lasciano andare le foglie.
Buon inizio settimana, con i colori di queste immagini scattate durante una camminata in montagna al sentiero dei ciclamini in Valle Maira.

In questi giorni leggo poco online, ma mi piacciono molto i racconti di questi boschi, queste montagne, questo oceano.
 

sabato 25 ottobre 2014

Loving the mother: la magia della sorellanza

 
Un mese è già passato dalla straordinaria avventura che ho vissuto a Loving the Mother a Miri Piri e se non ne ho ancora raccontato è anche perché molto di quanto vissuto lì si sta ancora facendo strada lentamente in me, continuando o anzi approfondendo dopo giorno il suo instancabile lavorio interiore.
Nel tempo di una sola settimana abbiamo vissuto, imparato e sperimentato così tanto che è difficile se non impossibile spiegare e riassumere..l'unico modo per sapere quanto è stata ricca questa settimana è andare anche voi nei prossimi mesi a vivere un seminario di Loving the Mother!
Ci siamo ritrovate in questo magnifico agriturismo sui colli piacentini senza conoscerci prima, venti donne in arrivo da diverse parti d'Italia, dalla Svizzera, da Bali, da Los Angeles...alcune di noi sono ostetriche, altre doule, ma ciò che ci accomuna è l'essere donne, mamme o meno, immerse in un percorso di ricerca e crescita personale, al di là delle nostre diverse età anagrafiche.
Durante la settimana è successa di nuovo la magia del cerchio, di tramutare sconosciute in sorelle, come  avevo già sperimentato con grande gioia  al corso doula a Chieri o a Doule in Cammino.
Abbiamo condiviso camerate, tavoli e pasti, ma soprattutto abbiamo condiviso le nostre storie, ciascuna così profonda e importante, così dolorosa e difficile a volte, così incredibilmente colma di saggezza e di forza. I legami che si sono creati tra di noi sono fortissimi, come il filo di lana che abbiamo legato al polso, rosso, e che abbiamo annodato ognuna tre volte. Un filo che ora ci unisce attraverso i chilometri e ci fa sentire sempre insieme, un unico spirito che cammina per conoscere, scoprire e amare.

Durante la settimana abbiamo ballato fin dal mattino presto, abbiamo danzato seguendo i movimenti e il ritmo sempre nuovi di Rio Abierto; abbiamo scritto e condiviso ad alta voce le nostre riflessioni più intime e segrete nel laboratorio di scrittura creativa; abbiamo approfondito la potenza dei nostri chakra e ne abbiamo studiato le caratteristiche. Abbiamo potuto incontrare e condividere tempo, pasti e abbracci con delle insegnanti che ci hanno ammaliato con i loro racconti di vita e la loro esperienza di donne in cammino: Giuditta Tornetta, Marzia Bisognin, Roberta Plevani Talli Nencioni, Ibu Robin Lim.
Mi porterò sempre dietro quanto ho imparato da loro, non solo quanto abbiamo studiato di tecnico riguardo al grande mistero della maternità, della gravidanza, del parto, mi porterò proprio dietro la loro attitudine creativa, di sorriso aperto, di sfida e nel contempo di grande accoglienza.
Mi commuovo ancora se ci penso, agli sguardi di amore che ognuna di noi ha ricevuto da queste maestre di vita, sguardi che hanno aperto in noi possibilità nascoste, che ci hanno assecondato profondamente ad essere ciascuna ciò che siamo. Sguardi che ci hanno permesso di guardare le une alle altre come sorelle, riunitesi lì da tempi e mondi lontani, ma indubbiamente sorelle da anni e anni, nell'anima.




Mi piacciono molto queste fotografie qui sotto, di noi che tutte insieme, l'ultima mattina prima di partire e tornare ciascuna alle nostre vite quotidiane, disegniamo su un grande foglio le sagome delle nostre mani e le riempiamo di colori e segni. Abbiamo disegnato alberi, placente, fiori, arcobaleni, cuori...ognuna secondo le sue caratteristiche, secondo il suo carattere, le sue opinioni, come ce le siamo scambiate durante tutta la settimana in un dialogo ininterrotto di confidenze.
Donne completamente diverse, eppure sotto sotto unite, proprio perché donne, custodi della nascita, birth keepers.





Molti sono i momenti intensi che mi porterò sempre dietro di questa esperienza: i canti tutte insieme, in cerchio, per mano, come il mantra dolcissimo "All I ask of you/ is forever to remember me/ as loving you", gli abbracci e l'esercizio dell'ultima mattinata in cui abbiamo camminato ognuna per il grande salone con un foglio di carta attaccato alla schiena e via via, senza parlarsi, ciascuna ha scritto sulla schinea della altre cosa avesse visto in lei durante la settimana...con il risultato di bellissimi complimenti anonimi che ora sono diventati il personale rimedio di ciascuna per i momenti grigi.
Mi ricorderò dell'armonia trasmessa dagli oli essenziali e dalle essenza floreali che hanno profumato ogni momento delle nostre giornate, così come la passeggiata nel bosco e le nostre intenzioni, affidate in silenzio ai nodi di un filo rosso attorno ad un ramo...
Bellissima è stata la mattinata in cui ciascuna di noi ha ricostruito la propria genealogia femminile e l'ha condivisa a voce alta con le altre, che storie incredibili di donne coraggiose e indomite, che cattedrale di antenate che abbiamo costruito attorno a noi a proteggerci per tutta la settimana...
Moltissimi sono stati gli incontri cuore a cuore, come la serata in cui una delle altre ragazze ha praticato con me del cranio sacrale, regalandomi un momento di grandissimo rilassamento o il momento del rebirthing, con musica rilassante, silenzio e ognuna di noi cullata dalle altre in una grande coperta morbida, in silenzio e all'unisono, per ritornare alle sensazioni della nostra perfetta vita intra-uterina.
C' è stato spazio e tempo per le nostre espressioni più creative, come le pitture sulle pance in attesa, l'allestimento del nostro altare con tutti nostri oggetti sacri, i massaggi e i tocchi a coppia seguendo le vie dei chakra.
Abbiamo riso moltissimo e pianto moltissimo, ci siamo commosse, incontrate e riconosciute.
Che emozione mi regala ancora ora la frase che mi ha detto Giuditta "Io e te eravamo amiche in vite passate e io Giuditta ti ho dato da bere l'acqua del mio pozzo, in Israele".
Abbiamo studiato, imparato, ma soprattutto ci siamo affidate le une alle altre e siamo state sorrette e accompagnate, portando alla luce versioni più serene di noi stesse, più consapevoli, più nutrite di tenerezza.
Il cammino ora continua, dai semi che abbiamo piantato insieme, si fa riflessione interiore costante, lenta crescita. Io ho capito ad esempio di dover lavorare moltissimo sul mio quinto chakra, quello dell'espressione di se stessi, legato alla voce, al dire ed esprimere senza remore la propria verità.
Ho capito che ho bisogno di più lentezza e che è giustissimo pretendere per me più momenti di cura, calma, silenzio, pausa.




La sorellanza tra donne è fondamentale per una vita armonica sulla Terra, è alla base di tutte le altre relazioni umane, l'imprinting che forma il tessuto sociale, l'alleanza antica e eterna che dona saggezza e pace al mondo. Accudendo ognuna se stessa e prendendoci cura delle altre donne, costruiamo giorno dopo giorno una futuro più giusto e rispettoso.

"We are wild sacred women.We are temples. We are leaders.
We are shedding the shackles that keep our gifts hidden and welcoming the light into the darkest of places.
We are each other's storie. We are the truth and wisdom underneath the stories.
We are the rupture and rapture of women on Earth.In this lifetime and many Others.
We are transmuting the deepest hurts into gold, to share as gifts with the world in love and service. The world neeeds women to rise now. And as global Sisters we need each other more then ever. Together we are waking the wild, and celebrating the sacred.
For the generations we come from, and the generations in fornt of us." @goddess_rising

"Siamo donne selvagge e sacre. Siamo templi. Siamo leader.
Stiamo rompendo le catene che tengono i nostri doni nascosti e accogliendo la luce nel più oscuro dei luoghi. 
Noi siamo le nostre storie reciproche. Noi siamo la verità e la saggezza al di sotto delle storie. 
Noi siamo la rottura e l'incanto delle donne sulla Terra. In questa vita e molte altre.
Stiamo tramutando il più profondo male in oro, da condividere come regalo con il mondo in amore e servizio. Il mondo ora ha bisogno che le donne si innalzino. E come sorelle globali abbiamo ciascuna bisogno delle altre ora più che mai.
Insieme stiamo risvegliando la parte più selvaggia e celebrando il sacro.
Per le generazioni dalle quali veniamo e le generazioni di fronte a noi "

Allora, chi viene il prossimo anno con noi a Loving the Mother per condividere questa straordinaria energia di guarigione tra donne?








sabato 11 ottobre 2014

Ricordando Amsterdam


Un pomeriggio di metà ottobre, cercando di mettere in ordine le fotografie scattate ad Amsterdam.
Come sempre centinaia di immagini, che tentano di racchiudere i sapori e le atmosfere di un viaggio, di una città. Di Amsterdam ci è piaciuta proprio la città, così tranquilla come non immaginavamo, tanto che non ci dava l'impressione di essere in una grande città ma piuttosto in un paesino tranquillo, dove ci siamo spostati sempre comodamente a piedi o in bicicletta.
Più che i grandi musei e le attrazioni più famose, ci ricorderemo dei lunghi giri in bicicletta lungo i canali, del silenzio ovattato delle stradine più defilate, delle luci accese nelle case con le ampie finestre e la generale impressione di una città calma, adatta a bambini e famiglie, decisamente a misura d'uomo. Abbiamo amato le cene vegetariane da Radijs, a una manciata di isolati dal nostro appartamento, così come i piccoli particolari della Oude Kerk, la chiesa più antica di Amsterdam, che è zeppa di riferimenti marinareschi e che  è stata costruita lei stessa su un terreno mobile sottratto all'acqua tanto da poter essere paragonata ad un enorme veliero in movimento.


I fiori e le piante davanti alle case, dentro le case, nei mercati, lungo i canali, ovunque.
Amsterdam è una città molto verde.
I locali più alternativi e hippy con murales dei chakra e di enormi mandala, l'originalità diffusa, i cibi etnici ovunque (abbiamo amato molto il cibo del Suriname di Tokoman)





I canali e la loro luce cangiante, pacifici e lenti, contornati da alberi e dalle immancabili biciclette.
L'acqua, acqua dappertutto con le sue forme sinuose e il suo profumo.



Spiare nelle meravigliose case altrui, anche in quelle abitate da topini nella grande biblioteca pubblica.
Entrare in una casa, quella di Anna, che ci ha commossi ed emozionati.




  Fermarci a leggere nei giardini del Rijks Museum , dormire molto e stare molto insieme.
 
 

I primi tocchi di autunno, dalla finestra del nostro appartamento fino ai negozi di fiori e ai loro allestimenti. Amsterdam è una città perfetta per l'inizio autunno, per vestirsi a strati, per la pioggerellina che rende ancora più deliziosi tutti i pancakes e le torte di mela che abbiamo mangiato.






Ora siamo qui a casa, ho messo in ammollo riso basmati, lenticchie, cicerchie e fagioli mung per preparare i dosa domani, lasciandomi ispirare da Cotto a vapore e The Wooden Spoon.
In un'altra ciotola lievita la pizza per stasera.
Niente montagna oggi, il tempo era incerto e piovigginoso e avevamo voglia di riposare dopo una settimana come sempre densa di lavoro e impegni vari.
Ora vado a sgranocchiare un po' di frutta secca, mettere in infusione una tisana (magari una di quelle ayurvediche scoperte ad Amsterdam) e poi a stendere la pizza, ricordando le parole di Selva:
 
"Gli alimenti che mangiamo contengono tutti una grande quantità di acqua, che ormai sappiamo ( grazie a masaru Emoto e agli scienziati dell’acqua) si trasforma non appena viene in contatto con l’energia del luogo, o delle persone.
Il cibo dunque viene letteralmente trasformato dalla nostra energia, le donne questo lo sapevano bene, il cucinare era un vero e proprio atto magico d’amore
Quando si cucina si sta compiendo un rituale, quel cibo sarà la medicina o la malattia del nostro corpo, abbiamo bisogno di tornare a scegliere il cibo e soprattutto a pregarlo.
L’Atto sacro del cucinare coinvolge tutti gli elementi naturali, acqua, aria, fuoco e terra, se mentre cuciniamo entriamo in armonia con le energie degli elementi e con la materia che stiamo cucinando possiamo trasformare tutto questo in un vero e proprio rituale di guarigione"