Quando si aspetta, si medita. Oggi le mie mani hanno meditato così, con grande gioia.
Il cuore è contento di questi giorni lenti, di lettura e silenzio, ieri è persino nevicato, per ovattare meglio tutt'intorno. Le mie mani hanno meditato costruendo un mandala con i petali ormai sfioriti e secchi ma ancora colorati del mazzo di fiori comprato due settimane fa al mercato. L'armonia di arancio, bianco, violetto sul legno del tavolo era quanto di più semplice potesse esistere, ma il mandala era vibrante di energia e bello nella caducità di quei fiori, ancora utili a originare arte, poesia.
Le mie mani poi hanno meditato con gli acquerelli, come ho fatto spesso e con grande piacere in questa gravidanza. Non ho pensato a niente, ho preso una matita in mano e ho disegnato ciò che mi veniva in mente, lo stesso ho fatto con i colori, senza progettare, cerchio dopo cerchio, ascoltando una conferenza di Erri de Luca. Negli ultimi giorni, per caso ( che caso non è ovviamente), sto incontrando a più riprese la storia dell'Esodo, perciò come mantra ho scritto proprio ciò che queste letture e questi ascolti mi suggeriscono: "Ti condurrò nel deserto e ti libererò".
Le mani hanno meditato prima e dopo, durante la giornata, in cucina.Hanno impastato il pane e le brioches a partire dalla pasta madre e li hanno visti lievitare e cuocere. Hanno cotto cipolle, cavolfiore e un buon riso thai allo zenzero con piselli, uova, gomasio, salsa di soia e alghe kombu.
Le mie mani hanno messo a germogliare semi di alfa alfa.
Ho meditato così oggi, come posso fare sempre, come cercherò di ricordarmi poi, nei mesi che verranno: per meditare non serve granchè, anzi. Basta essere nel qui ed ora, presenti nel momento.Null'altro. In questi giorni ho molto tempo, per fare con calma quello che mi piace, ma per meditare basta anche solo tenere tra le mani una tazza di tè, prima di berla, sorseggiarla lentamente, respirando con lentezza. Un paio di minuti, ma sono già mediatazione. Fermarsi a guardare fuori dalla finestra la sera che avanza, anche se è proprio il momento più caotico e stancante della giornata: inspirare, espirare, riempiendo l'addome di aria, rilassando le spalle...cinque, sei, respiri profondi, è già mediatazione, che rassicura.
Se poi c'è tempo per una meditazione più lunga, si può praticare yoga, ispirati dall'allegria e dai colori hawayani di Kauailife.
Per immergersi in una riflessione profonda e coinvolgente vi consiglio la visione di questo spettacolo di teatro, Ecce Homo, bellissimo, che abbiamo guardato ieri sera. Ad ogni battuta mi ha appassionato sempre di più, perchè tocca tutti i temi che amo: l'importanza delle storie, il ruolo educativo, le fiabe, esegesi biblica, antropologia, parla della grotta Chauvet che abbiamo visitato quest'estate, parla di parto, parla di lingue antiche, di alberi...uno spettacolo meravigioso, merita farsi il regalo di guardarlo, un'attrice molto brava ed espressiva di cui vedrò anche gli altri spettacoli.
Queste di seguito le ultime parole dello spettacolo Ecce Homo:
" [...] la mitezza è saper far vuoto per accogliere e liberare, quello che fa Dio al momento della Creazione, quello che fa una madre col suo corpo per il figlio, quello che fa per noi l'Ecce Homo, mite da praus, prai, quella radice antica che vuol dire amare, nutrire, portare avanti...mitezza, la beatitudine più politica, felicità e crescita per ereditare la Terra, questa la strada dell'Homo Sapiens! Felici i miti, perchè loro sarà la Terra!E allora non perdiamo tempo, non esitiamo un istante, impariamo insieme, insieme, io e te, figlia mia. Ma tu vai, vai, vai, vai, vai, che hai la forza di migliaia di anni nelle gambe!
Beati i poveri nello spirito perchè loro è il regno dei cieli, vai! Vai, cerca il castello di Amleto, scala la Torre di babele, la grande muraglia, la biblioteca infinita, vai a Bombay, vai a New York, vai a Samarcanda e non ti perdere casa tua che pure è molto bella;
beati i sofferenti perchè saranno consolati, tu va in alto, scala, arrampicati e poi tuffati anche se l'acqua è fredda;
beati quelli che hanno fame e sete di giustizia perchè saranno saziati, tu hai mani intelligenti, prendi, tocca, spacca e cura, sì cura, cura,se puoi cura, cura, lenisci le ferite che nulla è immondo ma tutto può diventare sacro; beati i misericordiosi perchè troveranno misericordia, sii profonda, sii decisa, sii delicata, ruggisci, fremi di piacere, incanta, spargi la tua anima;
beati i puri di cuore perchè vedranno Dio, mordi, ridi, bacia, respira, grida, urla e parla, io ti prego parla, parla, parla, anche tu raccontami una storia;
beati coloro che compiono la pace, perchè saranno chiamati figli di Dio, la felicità è un istante, sarà tua, se sarai all'altezza di ogni istante, la gloria di Dio è l'uomo quando è pienamente vivo, e tu sei l'uomo...quel che conta per te è non mancare la tua vita e allora vai, vai, vai, amore mio"
Il cuore è contento di questi giorni lenti, di lettura e silenzio, ieri è persino nevicato, per ovattare meglio tutt'intorno. Le mie mani hanno meditato costruendo un mandala con i petali ormai sfioriti e secchi ma ancora colorati del mazzo di fiori comprato due settimane fa al mercato. L'armonia di arancio, bianco, violetto sul legno del tavolo era quanto di più semplice potesse esistere, ma il mandala era vibrante di energia e bello nella caducità di quei fiori, ancora utili a originare arte, poesia.
Le mie mani poi hanno meditato con gli acquerelli, come ho fatto spesso e con grande piacere in questa gravidanza. Non ho pensato a niente, ho preso una matita in mano e ho disegnato ciò che mi veniva in mente, lo stesso ho fatto con i colori, senza progettare, cerchio dopo cerchio, ascoltando una conferenza di Erri de Luca. Negli ultimi giorni, per caso ( che caso non è ovviamente), sto incontrando a più riprese la storia dell'Esodo, perciò come mantra ho scritto proprio ciò che queste letture e questi ascolti mi suggeriscono: "Ti condurrò nel deserto e ti libererò".
Le mani hanno meditato prima e dopo, durante la giornata, in cucina.Hanno impastato il pane e le brioches a partire dalla pasta madre e li hanno visti lievitare e cuocere. Hanno cotto cipolle, cavolfiore e un buon riso thai allo zenzero con piselli, uova, gomasio, salsa di soia e alghe kombu.
Le mie mani hanno messo a germogliare semi di alfa alfa.
Ho meditato così oggi, come posso fare sempre, come cercherò di ricordarmi poi, nei mesi che verranno: per meditare non serve granchè, anzi. Basta essere nel qui ed ora, presenti nel momento.Null'altro. In questi giorni ho molto tempo, per fare con calma quello che mi piace, ma per meditare basta anche solo tenere tra le mani una tazza di tè, prima di berla, sorseggiarla lentamente, respirando con lentezza. Un paio di minuti, ma sono già mediatazione. Fermarsi a guardare fuori dalla finestra la sera che avanza, anche se è proprio il momento più caotico e stancante della giornata: inspirare, espirare, riempiendo l'addome di aria, rilassando le spalle...cinque, sei, respiri profondi, è già mediatazione, che rassicura.
Se poi c'è tempo per una meditazione più lunga, si può praticare yoga, ispirati dall'allegria e dai colori hawayani di Kauailife.
Per immergersi in una riflessione profonda e coinvolgente vi consiglio la visione di questo spettacolo di teatro, Ecce Homo, bellissimo, che abbiamo guardato ieri sera. Ad ogni battuta mi ha appassionato sempre di più, perchè tocca tutti i temi che amo: l'importanza delle storie, il ruolo educativo, le fiabe, esegesi biblica, antropologia, parla della grotta Chauvet che abbiamo visitato quest'estate, parla di parto, parla di lingue antiche, di alberi...uno spettacolo meravigioso, merita farsi il regalo di guardarlo, un'attrice molto brava ed espressiva di cui vedrò anche gli altri spettacoli.
Queste di seguito le ultime parole dello spettacolo Ecce Homo:
" [...] la mitezza è saper far vuoto per accogliere e liberare, quello che fa Dio al momento della Creazione, quello che fa una madre col suo corpo per il figlio, quello che fa per noi l'Ecce Homo, mite da praus, prai, quella radice antica che vuol dire amare, nutrire, portare avanti...mitezza, la beatitudine più politica, felicità e crescita per ereditare la Terra, questa la strada dell'Homo Sapiens! Felici i miti, perchè loro sarà la Terra!E allora non perdiamo tempo, non esitiamo un istante, impariamo insieme, insieme, io e te, figlia mia. Ma tu vai, vai, vai, vai, vai, che hai la forza di migliaia di anni nelle gambe!
Beati i poveri nello spirito perchè loro è il regno dei cieli, vai! Vai, cerca il castello di Amleto, scala la Torre di babele, la grande muraglia, la biblioteca infinita, vai a Bombay, vai a New York, vai a Samarcanda e non ti perdere casa tua che pure è molto bella;
beati i sofferenti perchè saranno consolati, tu va in alto, scala, arrampicati e poi tuffati anche se l'acqua è fredda;
beati quelli che hanno fame e sete di giustizia perchè saranno saziati, tu hai mani intelligenti, prendi, tocca, spacca e cura, sì cura, cura,se puoi cura, cura, lenisci le ferite che nulla è immondo ma tutto può diventare sacro; beati i misericordiosi perchè troveranno misericordia, sii profonda, sii decisa, sii delicata, ruggisci, fremi di piacere, incanta, spargi la tua anima;
beati i puri di cuore perchè vedranno Dio, mordi, ridi, bacia, respira, grida, urla e parla, io ti prego parla, parla, parla, anche tu raccontami una storia;
beati coloro che compiono la pace, perchè saranno chiamati figli di Dio, la felicità è un istante, sarà tua, se sarai all'altezza di ogni istante, la gloria di Dio è l'uomo quando è pienamente vivo, e tu sei l'uomo...quel che conta per te è non mancare la tua vita e allora vai, vai, vai, amore mio"
Bello meditare con le mani. Lo faccio spesso anche io quando in silenzio compio i semplici gesti di ogni giorno. Si medita soprattutto quando si cucina perchè nei gesti della preparazione dei pasti per te e per le persone che ami c'è energia e Amore che si trasmette al cibo. Qui e Ora è consapevolezza.
RispondiEliminaUn abbraccio bellissima e grossissima (manca poco ormai, vero?) Danielina
Francesca
Bellissime parole...e' vero, per meditare non serve un granché, non sono indispensabili cuscini, candele incensi, tempi infiniti con gli occhi chiusi nella posizione del loro...si può meditare essendo consapevoli di ogni piccolo gesti. Faccio fatica a comprendere che anche questa è meditazione....ma le tue parole hanno reso proprio l' idea, grazie!
RispondiEliminaLeggere le tue parole mi ricorda che meditare é piú un "essere" che un "fare"...
RispondiEliminaUn caro saluto e buona settimana!
Le mie meditazioni sono quasi tutte così, ma è anche una cosa bella perché ho imparato a far fruttare bene il tempo. Ora che sei in questa atmosfera ovattata, ora che godi della lentezza, ricorda che anche dopo ci sarà tempo lento e tranquillo e sereno... Molti mi dicevano, quando ero incinta: riposati perché dopo... goditi questo tempo per te, perché dopo... Ah le cose cambiano, certo, ma non è affatto così "terribile" ;-) Troverete il vostro ritmo, conquisterete un tempo nuovo e lo cambierete ancora e ancora, ma il tempo per stare, il tempo per esserci, il tempo per godere del presente non verrà a mancare (anzi, i bambini sono grandi insegnanti in questo).
RispondiEliminaE' bello meditare con le mani, mi piacciono le mani che fanno, mi piacciono anche i gesti e i mudra.
Un abbraccio!