Eppure, ogni anno, ogni primavera, l'emozione è grande, nello scoprire sui rami i primi fiori, è lì che inizia la nuova stagione, anche se ho già visto gli albicocchi fiorire trenta volte, piantati nello stesso punto accanto al cortile dei miei nonni, ogni volta rimango avvolta dallo stupore, dalla semplice perfezione di quei petali delicati, e non posso fare altro che fermarmi, respirare la loro meraviglia, fotografare per cercare di fissare in qualche modo quel momento molto particolare, in cui nonostante ci sia ancora la neve tutt'attorno e si esca ancora con giacca e sciarpa, nell'aria si avverte chiaro e ineluttabile che un momento nuovo è in arrivo.
Buona primavera, che arriva oggi, addirittura festeggiata dall'eclissi di sole di stamattina e dalla luna nuova in pesci di stasera. Adoro questo momento dell'anno, in cui di colpo, nel giro di pochi giorni, è tutto un fiorire e non farei altro che scattare fotografie ai fiori su ogni ramo, su ogni muretto. Si sente davvero un'energia nuova, fresca e pulita, un rinnovarsi leggero del tutto, che non può far altro che donarci speranza e levità.
I primi fiori nei prati, mandala naturali che si irradiano dal loro centro verso il verde appena abbozzato dell'erba che li circonda. Ho raccolto un mazzolino di fiori gialli, piegati a terra dalla neve caduta i giorni precedenti, molli d'acqua ma lo stesso belli nel loro colore così inusuale in mezzo agli alberi ancora grigi e spogli di foglie. Inondavano d'allegria solo a guardarli.
Mi sono imbattuta varie volte, negli scorsi giorni, "per caso" nella figura di Mosè e nella storia dell'Esodo. Se mi sia evidente la corrispondenza dell'Esodo come passaggio tra due realtà, tra due condizioni di vita, che è il significato della Pasqua, e lo veda sciuramente strettamente allacciato a ciò che sto per vivere, ho cercato di scoprire qualcosa di più su questo viaggio di liberazione, su questo cambiamento.Ho trovato alcune parole che mi hanno emozionata molto e che ricollego facilmente, per ciascuno di noi, all'arrivo di questa primavera, alla nuova stagione che via via si fa strada:
"Nel libro dell'Esodo, al capitolo 12, leggiamo: “il Signore disse a Mosé (la Legge) e ad Aronne (colui che media, che traduce, che spiega, che avvicina con autorità) nel paese d'Egitto: “questo mese sarà per voi l'inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell'anno...”
Questo è il primo dei 613 comandamenti che Dio dà ai figli d'Israele, ed è dato nel momento in cui il popolo esce dall'Egitto. Si tratta del primo mese della primavera (il risveglio per eccellenza), come riaffermato nel Deteronomio (16,1).
A tale mese corrisponde sia la lettera HEY (He) sia il segno dell'Ariete (simbolo sacrificale per eccellenza).
Per inciso ricordiamo che la lettera HEY, nella sua costituzione, rappresenta le tre direzioni dello spazio fisico: lunghezza, larghezza, profondità; rappresenta anche la nascita di un'idea nel mondo fisico, la sua entrata nel campo tridimensionale.
Su di un piano più elevato, queste tre dimensioni sono i “rivestimenti” che l'anima deve indossare prima di potersi rivelare ed interagire con la realtà inferiore. Essi sono: pensiero, parola ed azione; tre fasi successive del cammino: dal segreto al manifesto.La lettera HEY, più di ogni altra, è la lettera dell'auto-espressione, della volontà di rivelare un processo nascosto, di creare, di far nascere.
E' la lettera dei miracoli; rappresenta la “conversione” dell'elemento femminile, il suo “ritorno” (teshuvà) nell'ambito che le spetta, la fine del suo compromesso con le forze dell'oscurità.In realtà la HEY rappresenta la “Shekinà” o presenza di Dio.
E' una lettera importantissima in quanto compare ben due volte nello stesso Nome Ineffabile di Dio.
Metaforicamente il mese di HEY, Nisan, è quello adatto a risollevare quella parte di noi che era rimasta intrappolata nelle oscurità paludose del male, del peccato, della sofferenza, dell'asservimento a forze estranee alla nostra individualità più pura; rappresenta il tempo della nascita in un mondo migliore. Ricordiamo anche che, per gli Ebrei, il conto dei mesi incomincia dall'equinozio di primavera, quello degli anni incomincia d'autunno.
Ma torniamo all'Esodo: “...sarà per voi l'inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell'anno.”...Come si può ben vedere è l'inizio di ogni cosa; il cambiamento totale, lo stravolgimento della consuetudine.
E siccome l'UNO attiene al Divino, tale cambiamento proviene dalla stessa Divinità. E', in ultima analisi, una “manifestazione” (Epifania) che partendo dalla severità della Legge (di Dio) perviene all'Uomo attraverso la mediazione della Grazia dopo che se ne è accettata e/o incarnata la Giustezza."
Cosa vi dicono queste parole? Cosa risuona in voi?
La primavera ha sicuramente il profumo dell'inizio, della novità, del rinnovamento...come a ricordarci i buoni propositi che abbiamo preso con noi stessi alla fine dello scorso anno o all'inizio di questo 2015.
Allora ecco che mi auguro e auguro a ognuno di noi, che questa primavera sia di vero inizio, che possiamo come i fiori sui rami che ho fotografato, sbocciare con tutta la nostra più profonda essenza, metterci in gioco, proseguire sulla strada, non importa se come Israele durante l'Esodo cammineremo a zig zag per 42 tappe, quasi girando intorno, spesso con dubbio e fatica, ciò che importa è avere chiaro dove vogliamo andare, chi e come vogliamo essere per portare frutto, per compiere pienamente il nostro ruolo.
Risuonano dentro di me le tue parole, come cembalidurante la preghiera...
RispondiEliminaTi abbraccio forte e ti bacio
Francesca
GRAZIE
Adoro sempre curiosare le foto dei tuoi altari :D sono significative e ricche di spunti.... tu sei semplicemente bellaaaaaa e solare ;)
RispondiEliminaBuona primavera Daniela :) l'ultima foto *-*
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