Stamattina, per festeggiare il mio onomastico, ho mangiato la mia mela: si, quella che ho visto nascere e crescere sull'albero nel giardino dei miei nonni, dal primo germoglio sul ramo ai fiori allo sviluppo del piccolo frutto, fino alla sua maturazione.
Avevo raccolto la mela il 6 settembre, e finora é rimasta con le altre sul davanzale, in attesa del giorno perfetto: mi ero affezionata a questa piccola mela e volevo consumarla in una giornata speciale.
Stamattina, complice un'entrata la lavoro un po' più tarda, ho preparato con calma la colazione e onorato lei, la mia mela.
Al suo interno, quattro spicchi dolci e morbidissimi di polpa, 7 piccoli semi neri e lucidi.
Fuori, riccioli di buccia rossa e il picciolo che l'ha tenuta attaccata all'albero e nutrita durante la sua crescita.
Un atto magico, mangiare un frutto che ho visto letteralmente nascere e sbocciare sotto i miei occhi, che ho controllato, seguito e amato ogni settimana, giorno dopo giorno, durante il mio progetto sulla "storia di un ramo di pesco e di un ramo di melo".
Mi sono emozionata ogni volta che sono andata a trovare gli alberi, mi sono preoccupata per la grandine e per la siccità.
Oggi, mi sono emozionata sbucciando questa mela, che mi é sembrata la più buona mai mangiata, così, cruda, con un filo di miele di bosco, alle otto di mattina.
Rendere sacro il quotidiano: si può fare, seguendo la storia di un frutto e fermandosi qualche momento ad osservarlo, mangiarlo non distrattamente, ma con attenzione ad ogni morso, recando in mente tutto il percorso da gemma a fiore a polpa, e rendendo grazie a chi lo ha coltivato e a chi ma mandato dall'alto il giusto sole e la giusta ombra per farlo crescere così buono.
"Terra tu il cibo ci hai dato,
RispondiEliminasole tu l'hai maturato,
cara terra, sole amato
il nostro cuor vi è tanto grato"
... grazie Daniela, un abbraccio!
Grazie a te per questi versi così intensi e un abbraccio a voi!
Elimina:-)
Il tuo progetto è stato veramente appassionante e ci ha accompagnato per mesi...è bello vedere che tutto ciò si è concluso con un alone di sacralità!
RispondiEliminamerinos
http://lastradamaestra.wordpress.com/
Mi fa davver molto piacere sapete che avete seguito il mio progetto, sono contenta.Felice anche di conoscervi :-)
Eliminami hai emozionato...♥
RispondiElimina...♥...grazie!!!
EliminaPer rendere sacro il quotidiano basta fare tutte le cose, anche le più semplici, con CONSAPEVOLEZZA. Esattamente quello che tu hai fatto con la tua melina.
RispondiEliminaUn abbraccio forte, cara carissima Daniela.
Francesca
Francesca, ho letto del vostro vino autoprodotto con la vostr uva, che atto importante, bello.Ti penso e ti abbraccio anche io :-)
Eliminasi tratta di scelte, scegliendo si può rendere sacro il quotidiano, come tu hai fatto, bellissima la foto con tutte le parti della mela sezionata e poi gustata!
RispondiEliminaGrazie Ester, che emozione legegrti qui da me :-) buon pomeriggio autunnale!
Elimina