Se un anno fa mi sentivo ancora piuttosto sradicata nella nuova casa e nella nuova vita di moglie, ora molto se non tutto quel disagio si è appianato.
Una strada nuova si è delineata e continua ad aprirsi, la strada verso una vita di coppia per quelli che siamo.
Molto spesso dal confronto con i nostri amici, ci rendiamo conto di come molte priorità siano diverse, come lo sono anche le tempistiche di coppia. Allora è facile osservare che "guarda, loro hanno già...", "loro sono già così...", mentre per noi gli obbiettivi sono ancora , o sono stati, in questi primi 20 mesi di matrimonio, diversi.
All'inizio questo ci spaventava, come era difficile fare i conti con lo spazio bianco e vuoto aperto dopo il matrimonio, raggiunto questo grande importante traguardo per noi.
Ora mi sto rendendo conto pian piano, che la nostra strada non è non sarà quella descritta nel post dello scorso anno, né probabilmente quella dei nostri amici, sarà una strada nostra.La strada di due persone che non avendo mai convissuto o abitato insieme prima del matrimonio, ci hanno messo qualche mese a capire come funzionasse la quotidianità fuori dalle famiglie di origine.
Due persone che hanno avuto bisogno semplicemente di più tempo per arrivare dove altri amici sono giunti prima, anche perché abbiamo voluto dedicarci del tempo per scoprirci, per provare a capirci veramente in questa realtà nuova. Impariamo pezzo a pezzo.
Sono contenta di rilevare che rispetto allo scorso anno, ci sentiamo molto più noi: la casa dove torno ora è questa nostra, dove c'è un gatto tremendo e dove spesso c'è disordine , ma è una casa scelta e arredata da noi, che contiene ciò che ci è caro.
Sento questa casa più mia ogni giorno che passa, mi ci affeziono, ai libri e ai mobili che contiene, ma soprattutto agli abitanti.Quel che lo scorso anno mi sembrava lontano, ora è una famiglia e non vorrei assolutamente mai tornare indietro.
Certo, io e Simone dobbiamo ancora imparare molto: a comunicare in maniera più efficace, a trasmettere meglio le nostre emozioni. Ci sono ancora cose che mi danno fastidio, come il disordine lasciato in giro, la scarsa capacità di organizzare gli impegni e le scadenze, e mi daranno sempre fastidio, come il mio essere puntigliosa e riservata darà sempre un po' fastidio a lui.
Spesso la stanchezza ci gioca brutti scherzi di nervosismo eccessivo, così i turni di lavoro opposti, le reperibilità di Simone, ma ce la possiamo fare.
Stiamo percorrendo la strada giusta, quella verso essere noi, ciascuno se stesso cercando di far fronte ai condizionamenti esterni che in molti casi ci vorrebbero diversi, e soprattutto noi, coppia con i suoi tempi e le sue priorità peculiari, cercando di non confrontarci in modo troppo critico con le coppie di amici che frequentiamo.
Ognuna ha i suoi tempi e le sue caratteristiche per conoscersi e crescere, questa è la nostra, da preservare e coltivare con cura, anche dove non è capita o condivisa.
Dobbiamo imparare a ricordarcelo ogni giorno e a lottare perché si realizzi così come la vogliamo.
siete un grande esempio, di una coppia che lavora perchè vuole essere insieme.
RispondiEliminacosa ci puo' essere di piu' luminoso?
siete fighi, non ci si puo' far nulla.
un abbraccio
sara
Non si finisce mai di imparare a stare insieme... perchè ogni giorno si cambia e si cresce. La cosa bella è che magari si cresce in modo diverso o si prendono direzioni diverse... L'importante è non negare mai ciò che siamo, ma essere se stessi INSIEME!!! Io e Robi siamo sposati da quasi 17 anni ma ti assicuro che di lui ci sono ancora cose che non sopporto e non sopporterò MAI e viceversa... ma ci amiamo e non riusciremmo a immaginare la vita separati. Non sai quante volte ho pensato dentro di me: starei mille volte meglio da sola... ma sono pensieri fugaci, dettati dalla rabbia del momento. Se dovessi mettere sul piatto della bilancia questi 17 anni, più i due di convivenza e i 6 di fidanzamento... be, mio Dio... Roberto è il mio Amore vero... non ci sono dubbi... nonostante i problemi, nonostante la sua malattia, nonostante tutte le rinuncie e le limitazioni che questa stessa malattia comporta per la vita di tutta la famiglia, anche se è stato necessario smussare degli spigoli, limare qualche eccesso caratteriale mio e suo... nonostante tutto! E si è coppia in modo unico e originale, non si può assomigliare agli altri... e come è possibile?
RispondiEliminaTi abbraccio Dani e abbraccia da parte mia anche Simone.
Francesca
Anche io e mio marito, quando abbiamo cominciato a convivere, abbiamo avuto bisogno di qualche mese di "aggiustamenti". Penso sia naturale. Io già vivevo da sola e avevo un forte senso di indipendenza, lui usciva da casa dei suoi, abituato ad essere riverito come un principino. I primi tempi ci sono state frizioni, momenti di sconforto, ma l'obiettivo è sempre stato solo uno: stare insieme. Se non si perde di vista quell'obiettivo e si è capaci di venirsi incontro, tutto si risolverà. Che poi è una regola che vale per tutta la vita. Siamo sposati da otto anni e tutto va alla grande, anche se rimangono sempre i suoi e i miei difetti, che abbiamo entrambi imparato a riconoscere, affrontare e smussare.
RispondiEliminaUn abbraccio, Cinzia
Ti lascio un sorriso, non c'è bisogno di aggiungere altro...
RispondiEliminaMi fa molta tenerezza leggere quello che scrivi.
RispondiEliminaUn po' perché noi siamo arrivati alla convivenza dopo tappe molto diverse dalle tue: entrambi vivevamo soli da anni e io in particolare ero molto gelosa e fiera della mia autonomia. E un po' perché quello che voi state costruendo con dolcezza e rispetto per noi passa dalla lotta continua e dalla contrapposizione. La nostra famiglia è come un arco gotico, che si regge su spinte uguali e contrarie, e la nostra comunicazione somiglia più a uno spettacolo pirotecnico (nel bene e nel male).
Ognuno trova il suo modo, come dici giustamente tu :-)
Un piccolo e curato nido d'amore il vostro. vi auguro ogni bene!
RispondiEliminaè splendido ciò che dici, condivido il tuo pensiero...ogni coppia è a sè...ognuno fa i propri passi....ogni coppia i suoi. Sono del parere che non si finisca mai di scoprire l'altro e se stessi, per fortuna. Se ci si ama, si supera tutto.
RispondiEliminaUn abbraccio, Lena.
credo che coltivare con cura sia azzeccatissimo! come un bell'orto... bravi
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