mercoledì 30 aprile 2014

Sfida di poesia



Abbiamo bisogno di contadini, di poeti, di gente che sa fare il pane,
di gente che ama gli alberi e riconosce il vento.
Più che l'anno della crescita, ci vorrebbe l'anno dell'attenzione.
Attenzione a chi cade, attenzione al sole che nasce ...e che muore,
attenzione ai ragazzi che crescono,
 attenzione anche a un semplice lampione,
a un muro scrostato.
Oggi essere rivoluzionari significa togliere più che aggiungere,
significa rallentare più che accelerare,
significa dare valore al silenzio, al buio, alla luce,
alla fragilità, alla dolcezza.

Franco Arminio
da "Geografia commossa dell'Italia interna"


Partecipo alla sfida di poesia a cui mi ha invitato Vitto e Libri

lunedì 28 aprile 2014

#10cosebelle

 



* festeggiare i 30 anni di matrimonio dei miei genitori con una cena in pizzeria, un vaso di fiori da me decorato con una piccola corda e del bucato, dieci alberi piantati in loro onore da me e da mio fratello sulle colline di Gerusalemme
* camminare anche sotto la pioggia e fotografare le goccioline come gioielli della natura
* sentire tutto attorno a me gli spruzzi fragorosi della mia cascata preferita nel fondo del bosco, in  montagna
* cucinare zucchini fritters e chutney piccantino
* riprendere a scrivere a mano un diario, poche righe ogni sera
* non avere lezione all'università e poter studiare e lavorare a casa con calma
* passare molto tempo con Simone
* guardare questo film che ci ha regalato una coppia di amici
* questo blog che come mi capita a volte, ho scoperto per caso e che mi ha emozionata e commossa, sono davvero una bellissima famiglia
* fare la spesa al mercato e tornare a casa con tanti prodotti freschi e buonissimi

sabato 26 aprile 2014

Custode


Tra tutti i temi, quello del tempo è quello che mi affascina di più, infatti molte volte lo cito qui in quello che scrivo, ritorna in tutte le mie riflessioni.
La maggior parte dei miei pensieri ruoto quotidianamente attorno al tempo e non ho dubbi: se dovessi scegliere un ramo della filosofia da approfondire, sarebbe proprio il concetto di tempo.
Se critico qualcosa ad un'altra persona o in primis a me stessa, critico la gestione del tempo, che sembra essere costantemente al centro del mio flusso di pensieri e spesso dei miei affanni.
Quanto tempo ho oggi? Cosa farò oggi?
Ho speso bene il mio tempo, per cosa l'ho utilizzato?
Come avrei potuto fare meglio? Avrei dovuto fare di più!
Ecco, quell'attività è stata una perdita di tempo, oppure, vorrei avere tempo per fare quell'altro...
Se avessi più tempo farei...
Sarebbe stato meglio se impiegassi il mio tempo così...o sono fuori tempo, sono in ritardo...
Il tempo che passa è un tema forte dei miei pensieri, mi sembra di non averne mai abbastanza, di non usarlo mai abbastanza bene, di potere/volere sempre fare di più nel tempo che ho.
Collegato al tema del tempo, c'è sicuramente il tema della memoria, ho sempre voglia e bisogno di scrivere, raccontare o fotografare, di collezionare, per ricordare il tempo.
Quando scrivo un racconto, di solito i miei personaggi si ricollegano sempre in qualche modo al loro passato, ad una memoria antica. Li descrivo così inconsciamente, scrivendo di getto come faccio sempre,  e infatti al corso di scrittura mi hanno detto "i tuoi racconti parlano sempre di memoria" ma io prima non me n'ero nemmeno accorta, tanto questo tema fa parte di me.
In uno dei miei incubi più brutti ho sognato una volta una persona che conosco, molto colta, che si svegliava e aveva dimenticato tutto ciò che sapeva, che aveva visto e visitato e nel sogno io ero terribilmente preoccupata per questo evento.
Questi argomenti, del tempo e della memoria, devono avere a che fare con qualche aspetto molto forte e predominante della mia personalità, come se io fossi sempre l'anello di congiunzione tra il prima e il dopo.
E' soprattutto fotografando che io posso essere la custode del tempo, di quello che accade e che un giorno non sarà più, allora fotografo le persone, o agli animali che sono nella mia vita e a cui voglio bene, perché non se ne perda il ricordo, perché il viso rimanga fissato.
Il 24 aprile abbiamo festeggiato i 100 anni della mia pro-prozia Edvige (nata Lucia), suora del Cottolengo e zia di mio nonno materno Lorenzo. Nonostante l'età, suor Edvige è molto vispa e attiva, conversa piacevolmente con tutti e conserva quel suo carattere forte che da bambina, come lei stessa ha raccontato, la etichettava come monella.
Ci siamo ritrovati quasi tutti per una messa in suo onore, c'erano anche altri suoi nipoti che io non conosco e altri parenti che vediamo di rado.
E' stato bello festeggiarla ed essere lì, a fotografare per poi spedire quelle immagini ad altri parenti in Brasile e in Russia e allargare il cerchio, custodire quel frammento di memoria e immortalare i volti degli antenati della mia famiglia e dei giovani che ne saranno il futuro.





martedì 22 aprile 2014

Pasqua


Finalmente questa Pasqua ci ha regalato dei giorni lentissimi, complice la pioggia e il tempo freddo. Giorni in cui dormire, riposare, leggere, scrivere un racconto o semplicemente stare senza fare granché.
Andare alla veglia pasquale, condividere un piatto di polenta a casa dei miei nonni, visitare una mostra, incontrare alcuni amici per merenda...a parte questo negli ultimi giorni abbiamo fatto proprio poco e va benissimo così, perché è quello di cui avevo tremendamente bisogno!
Ho avuto così il tempo per preparare un vassoietto di regalini per i miei genitori per il pranzo di Pasqua, con muffin di mele e lievito madre, due mie fotografie, un piccolo bigliettino con una bustina di tè, un vasetto di piante grasse creato per talea dalle nostre e un mazzetto degli ultimi bacelli di vaniglia del Madagascar, il racconto scritto e stampato il giorno prima...creare con niente ma con grande cura mi porta sempre moltissima gioia, per quello che riesco ad ottenere a partire da semplici gesti.

Queste sono le fotografie scattate la mattina di Pasqua in campagna, nel campo dei miei genitori, dove l'erba è già alta e i fiori di tarassaco,  margherita, rumex acetosa, occhi di Maria sono ovunque, per l'entusiasmo delle tre arnie di api di un amico che sono lì ospitate in attesa di poter tornare in montagna. In questi giorni anche i meli e i mirtilli sono in fiore, bianchi e rosa i primi, campanelle candide i secondi.

 




Simone ne ha approfittato per cercare e raccogliere con mio papà piccoli bonsai di piante da frutto che sono spuntati spontaneamente sotto agli alberi adulti.
Io ne ho colto l'occasione per fotografare loro due e respirare l'aria buona e familiare di quel campo in cui sono cresciuta e che è un luogo davvero magico per me.




 A casa dei miei abbiamo trovato mia mamma indaffarata a cucinare un piatto della pasqua ebraica, un polpettone di erbe e tacchino con uova e pinoli.
Abbiamo acceso la candela in tavola, ci siamo fatti gli auguri e abbiamo pranzato con calma, senza strafare, senza un menù arzigogolato.
Una Pasqua di respiro che ci ha rigenerato, perché pur facendo le nostro meglio per rallentare, spesso finiamo per correre davvero troppo e allora ecco la stanchezza, l'influenza, i pensieri che affaticano, le frasi ricorrenti come "non ho tempo" o "sono troppo stanco"...la soluzione, come sempre, è obbligarsi a tirare il freno e mettere da parte l'agenda degli impegni almeno per qualche giorno.


martedì 15 aprile 2014

Lista delle cose belle

 La scorsa settimana ho amato i brevi ma assolutamente necessari momenti di pausa, in giornate altrimenti dedite allo studio, a lunghe lezioni in università, pochissime ore di sonno e molti viaggi in macchina.
Tra questi momenti:
* il gelato gusto apple pie di lunedì sera, camminando sotto i portici della mia città
* il martedì andare in bicicletta in uno dei miei luoghi preferiti, tenendo fede all'impegno che mi ha visto nelle scorse settimane passeggiare nei luoghi della mia infanzia. Il posto dove sono stata  martedì è un bosco piuttosto selvaggio, cupo e ombroso, dove il terreno è quasi sempre fangoso e il silenzio immenso. Entrarci a piedi o in bicicletta è proprio come varcare la porta per un altra dimensione. In questo bosco c'è una riva di castagni dove da piccoli andavamo con le bici da cross giù dal pendio, mi piace passarci spesso ma non mi ero mai fermata lì per un po' di tempo.
 Martedì scorso ci sono andata, ho passeggiato. Dal cielo cadevano petali di ciliegio selvatico, il terreno era ricoperto di foglie e ricci di castagno e di fiori bianchi. Come sempre la natura mi ha meravigliata: ho trovato una splendida foglia di rovo colorata con le tinte dell'arcobaleno e tracce di animali, tra cui numerosi ciuffi di pelo morbidissimi ( non sono riuscita a scoprire di che animale siano), ma mi affascina sempre trovare il passaggio di un essere selvaggio nel bosco e per un attimo incrociarne il cammino. C'erano anche dei rami di ciliegio tagliati ma lo stesso fioriti e pulsanti di vita, anche se destinati a diventare fascine da bruciare.Nel bosco sono a casa.














 
 
 





  
* la chiacchierata con mia mamma su doule in cammino e la ricerca con lei di alcuni libri di Leboyer di cui mi ha raccontato, come Dalla luce il bambino e Shantala
* andare a vedere a teatro uno spettacolo su Etty Hillesum, l'atrice è stata molto brava con un lungo monologo molto sentito.
Lo spettacolo si è concluso con alcune canzoni ebraiche cantate dal vico, come Yerushalaim Shel Zahar
 * passare un paio di ore ascoltando Enya, con l'incenso che brucia, facendo pulizia in casa e poi studiare Vygotskij
 * tornare prima dal laboratorio di inglese e avere tempo per leggere questo post di un blog che mi riempie sempre di allegria e voglia di fare e questo blog di angoli e pasti curati con amore
 * cucinare una zuppa di legumi con attenzione, dopo giorni in cui i pasti sono stati veloci e poco curati
* la lezione di pedagogia speciale e il ringraziare il professore , emozionandomi, per quanto ci ha trasmesso con questo corso
 * la gatta che a volte si acciambella addosso a noi e dorme facendo le fusa
* prepararmi dei pancakes con fragole, cannella e cardamomo
* il weekend di studio e riflessione passato con le mie amiche del corso doula a Chieri e la serata tranquilla passata leggendo questo post e i commenti di donne da tutto il mondo
* le colazioni chieresi con i buonissimi croissant della nostra pasticceria preferita

 
 
E voi cosa avete amato in questi giorni?

domenica 13 aprile 2014

Sul terrazzo

 Simone tra trasformando il terrazzo in un tripudio di erbe aromatiche, fiori e bonsai: è bello affacciarsi alla finestra della cucina e oltre il cortile grigio e i palazzi circostanti, vedere tutto questo verde che spunta e cresce. Anche la gatta ne è entusiasta e passa lunghe ore a dormire al sole tra le erbe. Con il desiderio di avere un giorno un pezzetto di terra nostro, per ora abbelliamo il terrazzo e lo riempiamo di colore.
Buon fine settimana, di calma e respiro!