giovedì 28 marzo 2013

Il piacere di leggere


 Leggere un buon libro é uno dei piaceri più grandi: fa volare in un altro tempo, in un altro spazio, vivere altrui vite.
La libreria é uno dei primi mobili che abbiamo ordinato e montato nella casa nuova, i nostri libri sono tesori che ci piace accumulare.
Mi riempie di gioia guardare la libreria, scorgere tra i titoli nomi di personaggi di cui ho già letto, oppure le copertine di libri appena acquistati e ancora intonsi, come questo comprato a Torino la settimana scorsa.
Molti dicono "la mia casa é dove sono i miei libri" e per me questa frase calza a pennello: in viaggio ho sempre dietro almeno due titoli e sempre uno in borsa.
Sapere di avere a casa questa grande libreria colma mi fa rasserena, mi radica meglio.
Sto leggendo molto in queste settimane e stranamente, libri molto belli: é difficile trovare storie che catturano, che fanno fare le ore piccole ed emozionano profondamente.
Quest'anno sono stata fortunata: vi ho già raccontato di Trans Europa Express che mi ha affascinato durante il viaggio a Praga e mi ha fatto venire una voglia matta di viaggiare, girovagare per l'Europa.
Poi ho letto Wildwood, divertendomi con una storia fantasy: non leggevo da anni storie così, ambientate in un altro mondo, con coyotes parlanti, magie e sortilegi.
Mi piace moltissimo mescolare gli stili quando leggo, passare da un'epoca ad un'altra, dal presente al passato, da un fantasy a un reportage di viaggio socio-politico.
L'ultimo libro che ho letto é E poi, Paulette, che mi emozionato e commosso: racconta di un gruppo di vecchietti francesi che decide di andare a vivere in un vecchio casolare per affrontare insieme le difficoltà fisiche e economiche della loro età.A ruota seguono bambini, giovani in difficoltà, che decidono di andare a vivere con loro e condividere le spese in cambio di lavori comuni nella cascina.
La vicenda raccontata é una storia vera!
In questi ultimi giorni mi tiene sveglia A est dell'Occidente, serie di racconti ambientati in Bulgaria che narrano storie strane, con personaggi bizzarri al limite tra luce ed ombra.Molto interessante e originale.
Già sto pensando a cosa leggere dopo, ho una vasta scelta tra Quasi una preghiera, Quel che ora sappiamo, il libro di poesie di Fosca, Il lungo viaggio delle aringhe, I cieli sono vuoti e un'altra trentina di libri che aspettano sugli scaffali della libreria.
Che bello leggere!
Voi cosa state leggendo?
Che bel libro mi consigliate?
Come sempre, trovate l'elenco dei libri che leggo qui a lato nella colonna di destra.
Buone vacanze di Pasqua e buona lettura!

martedì 26 marzo 2013

Sotto la pioggia



 Uno degli aspetti positivi di scrivere un blog é quello di poter tenere traccia facilmente degli anni e dei giorni, e di poterli confrontare tra loro.
In questi giorni sta piovendo molto, fa anche freddo: la stagione é indietro di almeno di due settimane.
Lo scorso anno, a quest'ora avevo già raccolto i luvertin, per ora invece non ce n'é ancora nessuno.
I peschi erano già tutti in fiore e così anche susini, ciliegi e albicocchi.
Anche due anni fa c'erano già più fiori.
Ora ci sono già primule e viole, i ranuncoli stanno sbocciando e la scorsa settimana ho trovato il primo fiore di tarassaco.
I cespugli di rosa canina ed i rovi stanno mettendo piccole spine nuove e rami rossicci e flessuosi.
I lamponi sono ancora spogli e appena si intravedono le prime foglioline, ancora chiuse sui rami di mirtillo.
Peschi e meli hanno appena messo minuscoli boccioli ma sono ancora lontani dai fiori.
Il grano seminato é nei campi ,lungo qualche centimentro, e cresce a ciuffetti sparsi.
Questo tempo cupo e nebbioso é piuttosto difficile da accettare, ieri camminando lungo il fiume ho sentito forte la voglia di potermi sedere lì al sole a leggere un libro, mangiare un panino sentendo scorrere l'acqua.
Sembra che giorni così, tiepidi abbastanza da poter mangiare fuori, siano lontani.
E a volte si perde la pazienza.
L'inverno é stato poco freddo qui e anche la neve non é stata moltissima, ma é un inverno lungo che si trascina ben oltre le date primaverili sul calendario.
Oggi pomeriggio sono andata a fare una passeggiata con Charlie (il cane) nel campo dei miei genitori.
Lì al Merlu ho passato moltissimi giorni a giocare, correre, andare in bicicletta, raccogliere lamponi, giorni felici e spensierati.
Vorrei andarci molto più spesso, in fondo non é lontano da Cuneo come posto, mi frenano gli orari sconnessi che ho al lavoro e, per ora, questo tempo autunnale nonostante marzo.
Oggi ho camminato lì lentamente e fotografato, con calma, sotto la pioggia.
Come altre volte, adoro fotografare le gocce!
Ho scoperto meraviglie indicibili nonostante il grigio del cielo: minuscole gocce aggrappate alle spine dei rami di lampone giapponese, goccioline su ragnatele a formare disegni delicatissimi, acqua a rilucere sui rami dei pruni resi scuri dall'unidità, gioielli sugli aghi di pino e sull'erba.
Da rimanere a bocca aperta per lo stupore!
La natura sa sempre, sempre, riconnettermi con la mia anima e parlarmi.
Ogni volta mi ricarica profondamente.
Se avete voglia di leggere di altre primavere, vi consiglio queste poetiche spring list , io invece sto seguendo questo corso on-line che invita ad osservare con attenzione la natura, é molto bella la connessione che si sta creando tra tutte noi partecipanti che scrutiamo la natura da angoli diversi del mondo.
Invece domenica e lunedì parteciperò a Flora, mostra vivaistica e di artigianato, venite a trovarmi al mercatino?


lunedì 25 marzo 2013

Lista dei piccoli piaceri






La lista della settimana: ho scelto alcune cose, che tutte sarebbero troppe.
* Leggere e i libri in generale: sto leggendo moltissimo, questa settimana ho letto "E la felicità, prof?"e ieri ho iniziato "A est dell'Occidente"
* passare un pomeriggio con mia cugina nei campi, ad esplorare, cercare fiori e germogli, raccogliere e succhiare "erba brusca" e cercare le tracce dei caprioli (non li abbiamo visti ma abbiamo trovato impronte e segni del loro passaggio)
* il mio lavoro: questa settimana mi sono davvero divertita a scuola, abbiamo parlato tanto, ci siamo raccontati, ho sgridato e urlato come sempre ma ho anche provato un'indicibile tenerezza per tutti i miei alunni e per le loro storie
* una serata con sushi d'asporto e The Voice of Italy (non guardiamo mai la televisione, ma ogni tanto é un diversivo apprezzato per un poco di relax)
* una giornata a Torino, per sbrigare pratiche burocratiche, ma anche visitare la mostra fotografica su Robert Capa a Palazzo Reale, acquistare dei libri nuovi nella mia libreria preferita, incontrare un'amica che non vedevo da mesi e pranzare nel nuovissimo ristorante ebraico di San Salvario
* i pancakes per la colazione del lunedì mattina, preparati la domenica sera
* tutto ciò che ricevo da genitori e parenti: polenta, verdure, una coperta di lana fatta a mano
* parlare di più: con la cameriera cinese del ristorante giapponese, con il signore indiano che mi ha venduto una collana a Torino, essere più espansiva
* condividere con un'amica una seconda colazione e parlare di idee creative e di promozione sociale
* incontrare per caso un amico sotto i portici che ci offre da bere e un'altro che ci invita al compleanno del suo bimbo, al quale ci siamo poi "imbucati" il pomeriggio
* il concerto di Pequenas Huellas di sabato sera, la bellezza struggente della musica, l' entusiasmo e la bravura di tutti i ragazzi, l'emozione di mio cugino che suonava il fagotto quando mi ha vista in mezzo al pubblico ed ha sgranato gli occhi per la sorpresa e il piacere, il sorriso del ragazzo sudamericano che suonava il contrabbasso e si divertiva come un matto.
* i pranzi o le cene a base di ravanelli con burro e sale, o avocado o cipollotti
* invitare a merenda una coppia di amici con il loro bimbo e cucinare il ottimo clafoutis ai frutti rossi
* tra la pioggia e nonostante le nevicate, notare i primi segni del disgelo e i riflessi nelle pozzanghere
* scrivere un racconto di getto su due personaggi anziani e bisbetici
E voi cosa avete amato questa settimana?

domenica 24 marzo 2013

12/52




12/52 form Jody's project: a picture of our family once a week, every week in 2013
Daniela (me) : a new necklace from a day trip to Tourin
Melira: just awake after a long nap
Simone: sleeping while it's raining

mercoledì 20 marzo 2013

Buon equinozio!



Buon equinozio di primavera!!
Per festeggiare ho aggiunto nel mio negozio Etsy delle nuove stampe fotografiche (che si possono anche usare come cartoline).
Sono scatti di fiori che ho realizzato con la mia fidata macchina fotografica: fiori di mirtillo, di melo, di pesco, di pisello selvatico, di lavanda, di rosa.
Fiori con frasi che ci ricordano come vivere meglio e in modo più arricchente giorno dopo giorno.
Se vi va di dare un'occhiata e di spedire ad un amico una cartolina floreale o una frase speranzosa, fate un salto qui su Paper & Leaves.
Grazie di cuore!

martedì 19 marzo 2013

11/52



Io: leggendo un bel libro
Simone: festeggiando il risultato ottenuto al torneo Magic, una buona classificazione in graduatoria
Melira: gioca sempre con questo pupazzetto che é il suo "amico cabosante"

Progetto di una foto a a settimana di me, mio marito e della nostra gatta, per tutto il 2013, da un'idea di Jody

domenica 17 marzo 2013

Domenica



Come avete passato il fine settimana?
Noi abbiamo fatto due belle passeggiate, una venerdì al parco fluviale  e un'altra sabato in piena montagna.
Nei punti in cui la neve era sciolta il terreno era così caldo che in controluce si vedeva salire la condensa e le foglie secche sotto gli alberi erano così tiepide nonostante l'aria fredda che abbiamo mangiato pranzo lì nel mezzo del bosco, ci siamo sdraiati a terra e ci siamo appisolati per qualche minuto con il sole in faccia, si stava davvero benissimo.
I primi pic-nic mi mettono sempre allegria.
Abbiamo trovato delle borgate abbandonate e siamo entrati nelle case diroccate a esplorare.Abbiamo trovato vecchie bottiglie, piatti, utensili. Gli alberi e l'edera erano nati sulle case e anche dentro, nelle vecchie stalle,nei fienili, tutti invasi dalla boscaglia.
Sulle rocce gli ultimi ghiaccioli scintillavano sfolgoranti di sole mentre le prime primuleve bevevano dai pendii che si scioglievano per il calore.
Mia mamma mi ha portato i primissimi fiori spuntati nel giardino di casa, intanto io ho preso un bel mazzo di ranuncoli al mercato, dopo un'estenuante mattinata scolastica di simulazione dell'esame di maturità.
Abbiamo guardato Argo, fatto la spesa e siamo andati a trovare la nonna di Simone.
Abbiamo cotto pane e pizza con la pasta madre: sono venuti bene, la nuova pasta madre si sta rafforzando sotto le amorevoli cure di Simo che la rinfresca.
Abbiamo chiacchierato e letto di viaggi lontani molto affscinanti (che bello questo blog!!), cucinato una minestra con le zucchine surgelate la scorsa estate e raccolte sotto il sole nell'orto dei miei genitori.
Ho pensato a una miriade di nuovi racconti da scrivere e ne abbiamo tratteggiato le trame: questa settimana ho scritto un racconto ambientato in Ghana che é venuto davvero bene ma ho delle buone idee per altri personaggi, la fame di scrivere é forte in questi giorni.

 Oggi Simone é andato ad un torneo e ha nevicato tutto il giorno, sembra così lontano il tepore di ieri nel bosco.
Tuttavia la neve é anche il tempo ideale per condividere polenta a pranzo, coccolare Charlie, leggere davanti alla stufa a casa dei miei.Mi fa sempre tanto piacere tornare lì!
Siamo andati a trovare zie e nonni, ho giocato a Labirint con i miei cugini.
Una cosa bella é che quando ci troviamo, uno non torna mai a casa a mani vuote: da mia mamma, polenta e salciccia ( e un sacchettino si mirtilli congelati per i muffins, anche questi raccolti nell'orto).
Da mia nonna, un sacco di 5 kg di farina con semi e cereali, con cui ho impastato poco fa il pane che faremo cuocere domani.
Dalle mie zie, un coprispalle di lana e un giubbotto blu morbido e caldo che loro non usavano più.
La cosa buffa é che c'é sempre qualcosa da scambiare, da imprestare, da regalare: mercato di baratto clandestino tra i vari componenti familiari.



Ora vado a preparare i pancakes  e guardo Moonrise Kingdom aspettando Simone, Melira sta cercando come al solito di catturare i gerbilli che giocano nella loro gabbietta.
Fuori nevica che sembra dicembre, é bellissimo, ma spero che smetta presto.
Ho voglia di altri pic-nic e sonnellini nel bosco e di festeggiare per bene l'equinozio.

giovedì 14 marzo 2013

Di Francesco e di altre cose


Ieri l'elezione del nuovo Papa, Francesco.
La fede per me é questione molto semplice: non é un discorso complesso, teologico, difficile da afferrare.
Avere Fede per me, é semplicemente credere che ci sia un Dio e che sia una "presenza" buona, quindi credere che ci sia un Disegno di Bene superiore a me, alla mia vita, alle vicende del mondo.
E credere che proprio perché esiste questa presenza che é Bene, io sono chiamata ogni giorno a collaborare con il Bene, con ciò che é buono e a mettermi al servizio di questo scopo.
Tutto qui.
Nessun dogma.
Nessun discorso troppo astratto e articolato.
Solo la certezza che c'é un senso più grande e positivo, magari nascosto, dietro ad ogni vicenda dell'esistenza..
Ho ricevuto un'educazione cattolica e in questa mi rispecchio, anche se critico e non condivido molti aspetti e decisioni della Curia e della Chiesa. Ma la Chiesa é fatta di uomini, che sono imperfetti.
Non per questo, nonostante le loro mancanze e i loro sbagli, io smetto di credere.
Per fare un paragone, critico il sistema scolastico italiano, ma non per questo smetto di credere nell'Insegnamento come valore.
Se dovessi scegliere una mia professione di fede, sarebbe lo Shemà Israel, che non é una professione cattolica ovviamente, ma ebraica.
Ha però in sè le radici del mio credo in modo molto profondo:

" Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio,il Signore è uno solo.
Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte leforze.
Questi precetti che oggi ti dò, ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai
quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai.
Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li
scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte."

Un Dio solo (che poi lo si chiami Adonai o Allah o lo si declini in diverse figure non cambia molto per me, se é considerata sempre una presenza di Bene) e un Dio che é buono, così direi se dovessi riassumere la mia Fede.
Mi si potrebbe obiettare, a ragione, che però non mi si vede spesso a Messa, o in confessionale, o in generale in Chiesa.
Sarebbero critiche giuste.
Io però credo e spero, che quel messaggio di bene, di bontà, di disponibilità e generosità sia con me, in me, attraverso di me Io credo cioè che la mai vita sia tutta permeata di Dio, perché cerco di vivere quel messaggio di servizio in ogni singola azione che compio ogni giorno.
  Spesso ci riesco, a volte no. Però credere che esista un Dio buono per me é inscindibile dal comportarmi allo stesso modo. Ogni cosa che faccio o che dico, é e deve essere per me immagine e riflesso di quel Dio buono.
Ogni volta che insegno con amore ai miei alunni.
Ogni volta che vado a trovare i miei nonni.
  Ogni volta che saluto cordialmete qualcuno, ogni volta che offro il mio tempo e il mio aiuto.
Ogni volta che scrivo un post sulla gratitudine, ogni volta che mi fermo a fotografare un fiore o che cammino lungo il fiume o in montagna, io sto pregando.
Non é mica un panteismo, é preghiera che si fa concreta nel mondo.
  Quindi, é come se pregassi incessantemente, anche se sono poco in chiesa.
  Spero di riuscire a trasmettere questo a chi mi incontra: trasmettere che esiste la bontà, esiste la pace, esiste l'aiuto fraterno, esiste speranza.
  Mi piace molto questa frase: “ Noi siamo l’unica Bibbia che i popoli leggono ancora, siamo l’ultimo messaggio di Dio scritto in opere e parole”. (Antica preghiera cristiana del XIV secolo)
Non sono una cattolica standard, forse non mi posso neanche definire tale:critico molto, partecipo poco.
Non capisco tante cose, e alcune altre le conosco meglio di chi me le dovrebbe spiegare.
Mi piace leggere la Bibbia, mi piace studiare l'esegesi.
Sono credente, e sono cristiana nel senso che cerco di vivere ogni giorno il messaggio di Cristo di servizio agli altri e ai più piccoli. La lavanda dei piedi del Giovedì Santo.
Cerco di sorridere e di parlare del bene più che posso:
“ Legittimamente si può pensare che il futuro dell’ umanità sia riposto nelle mani di coloro che sono capaci di trasmettere alle generazioni di domani ragioni di vita e speranza” (Gaudium et Spes n.31)
Quindi si, ieri sera ho guardato con emozione la fumata bianca, ho aspettato commossa che il nuovo Papa si affacciasse, e mi sono rallegrata e stupita nel sentire il nome di Francesco.
Mi piacerebbe davvero molto avere un ampio confronto con voi che mi leggete su questo tema.
Cosa ne pensate?
In cosa credete?
Vi ringrazio in anticipo!

martedì 12 marzo 2013

Liebster Award

Voglio ringraziare la carissima Francesca per avermi assegnato questo premio che mi onora e anche Lastradamaestra per avermi regalato il Liebster Award.
In base a quest'ultimo premio, ho ricevuto11 domande alle quali rispondere, trovate le mie risposte qui di seguito.
Grazie per questi premi, ne sono molto felice!!
Invece di indicare 11 altri blog che seguo e amo, chiedo a tutti voi che mi leggete di rispondere nei commenti "perché vi piace questo blog, perchè lo leggete?"
Sono impaziente di leggere le vostre idee.


1. Perché hai aperto un blog e cosa rappresenta per te?
Mi é sempre piaciuto scrivere e ho tenuto diari fin da piccola, il blog mi permette di raccontare e registrare la mia vita, i viaggi, le gite, le piccole bellezze quotidiane, le riflessioni che se no dimenticherei.
Mi piace molto anche parlare per immagini e condividere con chi mi legge ciò che vivo e penso, è un modo di esprimermi che mi permette di confrontarmi con una comunità molto vivace e interessante.

2. Che cosa provi mentre scrivi un post?
Penso a che immagini postare, a come trasmettere bene il messaggio che voglio scrivere.
Mi piace molto!

3. Che cosa provi quando cucini?
Adoro cucinare e nelle ultime settimane sto cercando di cucinare meglio programmando i pasti della settimana in anticipo, ho appena preparato della pasta pasticciata con peperoni e ricotta che farò gratinare in forno già per il pranzo di domani.
Ho messo a lievitare il pane e poi farò anche i biscotti di avena così accendo il forno una sola volta.
Cucinare mi diverte e mi rilassa, é uno splendido atto creativo.

4. Che cosa significa per te entrare in un giardino?
Respirare a fondo, riprendere energia.
Mi manca moltissimo un giardino ma per fortuna vado spesso nel grande frutteto dei miei nonni o nell'orto e nel giardino dei miei genitori.
Non posso immaginare la mia vita senza alberi e senza natura!

5. Qual è il tuo fiore preferito?
La lavanda per il profumo, ma anche i fiori di melo e pesco sui rami e i colori dei ranuncoli...in generale amo molto i fiori, soprattutto quelli spontanei come i papaveri, l'anno scorso ho trovato un campo di fiori di piselli selvatici viola e lilla, bellissimi.

6. Come immagini la tua casa ideale?
Via dalla città, più vicina alle montagne, con un grande giardino e un orto, degli animali.

7. Il viaggio che faresti ora, in questo momento, quale sarebbe?
In Cambogia.Ho letto qualche giorno fa un itinerario di viaggio e ne sono rimasta folgorata: il Mekong, i templi nella giungla, i mercati su barche, il mare...e il cibo che sembra ottimo.

8. Qual è, invece, il viaggio della tua vita?
Questa scorsa estate abbiamo portato i miei genitori in Israele, un viaggio che loro sognavano e immaginavano da tantissimo.
Io andreai in Polinesia Francese, ma sogno anche il Peù (con il trekking che porta a piedi a Macchu Pichu) e India (anche Tibet).Viaggerei ovunque e in qualsiasi momento.

9. Qual è tuo luogo del cuore?
Ne ho molti.
La casa dei miei genitori, quella dei miei nonni con il fiume.
L'orto dei miei genitori, i boschi lì attorno, e il paesino al mare in Francia dove vivono i cugini di mio papà.

10. Quale lavoro faresti o fai, o hai già fatto nella vita che ritieni parte indissolubile di te?
Sono fortunata, ho fatto dei lavori che mi piacciono molto: animatrice, educatrice, ora insegnante.
Ogni lavoro a contatto con le persone e soprattutto con i bambini mi piace.

11. Se tu fossi un animale: quale animale saresti?
Un lupo, che é il mio animale totem.

lunedì 11 marzo 2013

10/52



Week 10/52-
Simone: smiling
Me: journaling
Melira: meeting the new baby mouse
This is a project from Jody.

sabato 9 marzo 2013

Conservare una storia

 Mentre eravamo a Praga, ho trovato un piccolo album in un negozietto di antiquariato sulla salita che porta al castello.Un raccoglitore di fotografie, in bianco e nero, fitto di immagini, ricoperto di un tesuto rosso.
Dentro, la storia di una famiglia che non conosco, ma che ora é qui a casa nostra e ci fissa dalle pagine di cartoncino nero.La prima fotografia data 1920, due sposi elegnatissimi: lui in alta uniforme e lei con fiori tra i capelli neri.
Poi, i bambini: un maschietto e una femminuccia, che crescono via via nelle pagine, immagine dopo immagine.


 La cosa che più mi affascinata di questo album sono le tante fotografie scattate all'aria aperta: in boschi, campeggi, montagne.Bambini a cavallo, un bambino con in braccio un cucciolo di volpe, pic-nic di famiglia sui prati, sciate sulla neve, ragazze che chiacchierano su un pendio.

 Chissà chi ha scattato le fotografie, chissà chi le incollate qui in successione: la mamma?
O piuttosto il bambino biondo, visto che molte fotografie lo ritraggono anche da adolescente?
Avevano altri album o questo era l'unico della loro famiglia, dal matrimonio dei genitori in avanti?
Mi affascinano queste fotografie, mi intriga cercare di capire chi fossero queste persone, dove vivessero.
In Cecoslovacchia?O piuttosto in Austria?
Chi ha buttato via o venduto l'album e perché?
Le immagini sono in perfetto stato ed alcune sono studiate con cura, con i soggetti ben sistemati in posa che guardando in camera.
Una famiglia allegra, bambini che scherzano con i genitori, ritratti della mamma, vari parenti o amici attorno, insieme a loro nelel gite fuoriporta.
Un cagnolino bianco e nero a pelo corto é ritratto in una fotografia ritagliata in forma rotonda.
IN altre dei ragazzi giocano a pallavolo in un campo polveroso.


 Mi emoziona sapere di avere tra le mani un pezzo di storia, di conservare qui la vita di una famiglia.
Adoro le fotografie e come altre volte, quelle più vecchie e in bianco e nero mi affascinano ancora di più, sono come un tesoro da custodire.Io che fotografo ogni giorno e che ho gelosamente cura delle mie fotografie, soprattutto di quelle dei miei cari, mi sento responsabile verso questa famiglia cecoslovacca che amava tanto andare al fiume, passeggiare nelle larghe foreste alpine.
Guardo e riguardo le loro immagini e cerco di farle parlare, la curiosità è tanta.
Poi un'immagine mi ha tolto il respiro, l'ultima dell'album.
Raffigura una classe di seconda elementare, datata 1931.
Pochi calcoli sono necessari:i bambini in questa fotografia hanno sicuramente combattutto nella seconda guerra mondiale, tutti.
Mi chiedo che fine abbiano fatto, con chi abbiano combattuto.
Saranno ritornati tutti a casa?
Il bambino biondo delle fotografie si sarà portato dietro un'immagine dei suoi genitori e di sua sorella?
E loro, lo avranno aspettato, riguardando queste fotografie di lui che da piccolo faceva il bagno in una vasca in giardino?
 Non ho risposte, ma conservo queste fotografie, scruto questa porzione di storia d'Europa, così simile alle fotografie dei miei nonni e dei miei genitori: galline, prati, bambini, montagne.
Dal Piemonte alla Cecoslovacchia le stesse facce ridenti e gli stessi cappotti anni '20, e per me lo stesso bisogno di custodire e far rivivere la memoria di queste vite, di questi volti.