venerdì 28 dicembre 2012

I doni ricevuti


La mattina di Natale ci siamo svegliati con il tavolo ricoperto di regali, sistemati lì da noi stessi la notte prima dopo la messa, in incognito l'uno all'altro.
Ho questa abitudine da molti anni, di sistemare i regali e dormire tutta la notte sapendo che i pacchetti sono lì, senza aprirli: il senso più grande dell'attesa, del tempo che bisogna aspettare.
Da bambina i regali li portava Gesù Bambino, ma poi pian piano scoprii che erano miei genitori a sistemarli in tavernetta dopo la messa, da lì l'idea di mia mamma di aiutarla io stessa a sistemare i pacchetti per tutti dopo mezzanotte, e da più grandicella, di sistemare quelli che facevo io a loro e a mio fratello la mattina di Natale per poi andare a svegliarli tutti, molto presto.
La magia cambia ma resta forte lo stesso.

 Abbiamo ricevuto dei libri da leggere:
per me Walden, Io sono un gatto e Trans Europa Express,
per Simone Forsaken, Africa Malata e Come educare il proprio mammut da compagnia.
Invece é diventata quasi un'abitudine il regalarci lo splendido libro fotografico "Wildlife Photographer of the Year", come gli scorsi anni, dopo averne visitata la mostra al Museo di Storia Naturale di Londra nel capodanno 2010/2011.Sono immagini di animali e natura spettacolari e sorprendenti.
Mia mamma ha ricevuto da parte nostra il libro E poi...Paulette.
 Molto molto bello é stato ricevere dei doni fatti a mano, pensati e curati:
 come una bella bottiglia di olio di oliva evo del Cilento spemuto a freddo da una coppia di amici che hanno raccolto le olive con cui é stato realizzato, oppure un mega barattolo di cereali bio, nocciole e cioccolato fondente per la colazione.
Poi marmellata di visciole, biscotti di grano saraceno, farina barbaria ottima per fare il pane, cantuccini fatit in casa, tisane.
Questi doni semplici ci scaldano il cuore e sono perfetti per le coccole invernali.
Per non parlare di altri doni, come questi legnetti babbi-natale che hanno realizzato i miei cuginetti, o la splendida collana con barchette di origami che ma costruito per me la mia amica Ilenia.

Lo stesso l'agendina che mi ha spedito la mia amica Pamela da Torino, anche questa realizzata a mano da un piccolo artigiano, o il ciondolo che mi ha regalato mia mamma, realizzato da una ragazza volontaria in un'associazione solidale.
Un'altra amici mi ha regalato un braccialetto fatto a mano con il mio nome.


O ancora gli addobbi di Natale boliviani, le babbucce e il poncho realizzati dalle donne della cooperativa salesiana di Kami.
Abbiamo ricevuto dei giochi in scatola, Carcassonne e Sushizock.
Ho anche ricevuto il pacchetto di Jackie per lo scambio di Natale, che belle cose e che buone!
Noi abbiamo regalato a tutti dei calendari del Madagascar  con le nostre fotografie, per mio fratello ne abbiamo realizzato uno con le sue fotografie in Israele, un altro invece per noi e per i miei genitori, con fotografie di tutta la famiglia sempre in Israele: sono venuti davvero bene!
Da Simone ho ricdvuto un vestito di lana leggera in tema gattesco, lo stesso tema nel cuscino che ho ricevuto da mi mamma: Melira é una beniamina della casa, nonostante tutti i dispetti e pasticci che combina, e sono moltissimi.

So che Natale, quello vero, é tutto l'anno, ma mi piace pensare a cosa regalare, studiare bene i vari regalini e realizzarli, lo stesso mi piace riceverli, scartarli, ammirarli.
Li ho raggruppati qui, per rivederli in futuro quando avrò bisogno di qualcosa di bello e curato da mettere sotto gli occhi, per ricordare le emozioni di questo Natale, per ricordarmi di quest'abbondanza di affetto nelle giornate scure e gioirne ancora.

mercoledì 26 dicembre 2012

Pranzo di Natale


Ieri abbiamo organizzato il pranzo di Natale qui a casa nostra ed invitato i miei genitori e mio fratello.
Sulla tavola, abbiamo messo il nostro mini albero di Natale e un centrotavola realizzato con quattro candele di cera d'api, pigne e rametti di tuia raccolti domenica nel bosco, mini mele dal frutteto dei nonni.
Abbiamo tirato fuori la tovaglia ricamata che ci ha regalato dal Burkina Faso la nostra amica Ami e ci siamo dati alla preparazione dei piatti, dopo appena poche ore di sonno essendo andati a dormire alle 2:30 di notte dopo la messa di mezzanotte.

Ecco i piatti che abbiamo preparato!
Come antipasto abbiamo preparato una focaccia al rosmarino e tante palline di formaggio fresco, fatte rotolare in semi di papavero, semi di lino, za'atar e paprika dolce, serviti con uva fresca e salmone affumicato.
Da bere, un buon sidro di mele.

 A seguire gamberetti in salsa tandoori con il sugo alle zucchine che ho imbottigliato e preparato io quest'estate.
 Ho fatto le raviole a mano, senza macchina ma tirando la pasta solo con il mattarello: sono veramente fiera di averle preparate da sola, con ripieno di ricotta, spinaci e parmigiano e pasta fatta in casa.
Una bella soddisfazione!
Non vedevo l'ora di dirlo a mia nonna ieri pomeriggio dopo il pranzo, per le nostra famiglia le raviole sono quasi un "piatto sacro" e solo chi sa prepararle bene é considerato un vero cuoco (come mia nonna, appunto, o mia mamma).
Le abbiamo condite con burro, panna e salvia, nemmeno una raviola si é aperta in cottura, un bel risultato che non ero del tutto certa di ottenere.

 Come secondo ho invece preparato delle polpette di carne d'agnello, semplicemente con 400 gr di carne macinata, sale, pepe, un uovo e un poco di farina.
Ho fatto soffriggere tre cipolle bianche in un tegame con cannella e coriandolo, uvetta, prugne e albicocche secche.
Quindi ho fatto rosolare le polpette, le ho coperte di acqua e fatte cuocere per un'oretta a fuoco basso, facendo attenzione che non si asciugassero troppo e aggiungendo acqua via via.
Come dolce, Simone ha preparato dei mini tortini di cioccolato con il cuore fondente.
Sono molto felice di aver organizzato io per la prima volta nella mia vita il pranzo di Natale, é un grosso cambiamento perchè il pranzo é sempre stato preparato da mia mamma o dalle zie, ma sono fiera della nostra piccola famiglia e soprattutto di aver potuto invitare i miei genitori e mio fratello, ci tenevo molto, al di là delle cibarie é stato bello condividere un pranzo cucinato per loro con attenzione e cura, trascorrere insieme questa giornata così speciale com é il Natale.
Non sarebbe stato così bello senza di loro e senza passare a salutare i miei cuginetti nel pomeriggio.
Un pranzo sostanzialmente semplice, ma un Natale molto sereno, il regalo in assoluto più bello che potessimo ricevere e che ci ricolma, ancora, di gratitudine, per chi abbiamo accanto.
Spero che anche il vostro Natale sia stato felice, insieme alle persone che amate.
Vi racconterò anche di cosa ci siamo scambiati, dei pacchettini che abbiamo ricevuto e aperto, intanto vi chiedo: cosa avete cucinato o mangiato a Natale?
Sono curiosa di leggere i vostri menù e le vostre ricette!

lunedì 24 dicembre 2012

Quarta di Avvento:dentro/fuori

Siamo arrivati alla quarta settimana di Avvento, quella che spalanca le porte al Natale di domani.
Ieri mattina siamo andati nel bosco a fare una passeggiata breve, annusare il profumo degli abeti e raccogliere pigne per il centro tavola di Natale, con i miei genitori, mio fratello, Simone e Charlie.
La prossima volta voglio raccogliere i giovani germogli di abete per provare a cucinare questo "miele della foresta".
Nel bosco c'era poca neve, abbiamo scorto delle impronte di caprioli e le loro tracce fresche.
Come sempre, avrei voluto fermarmi tra gli alberi per molto più tempo, in silenzio.







 Abbiamo pranzato con i miei genitori, tirato fuori i libri di Natale dalla cesta, ammirato il presepio in tavernetta.
Le patate dolci messe a germogliare vicino alla stufa lì iniziano già a germogliare,sovrastati dagli addobbi di Natale che ha colorato Awa appesi alla finestra.
A casa nostra, ho cucito una piccola renna di stoffa con rametti di tuia per zampe e corna.
Ho iniziato a legegre un nuovo libro.
Che bello essere in vacanza!







Vi auguro un buonissimo Natale, stamattina sono andata ad un ritiro di meditazione con due mie carissime amiche, è stato rigenerante fermarsi un po' in silenzio a riflettere con gratitudine.
Poi sono andata dai nonni a mangiare pranzo, ho aiutato nonna a realizzare una nuova ricetta con mele al posto delle pesche per fare una teglia di "mele ripiene" di amaretti e cacao.
Sono andata nella serra a raccogliermi gli spinaci per le raviole che voglio preparare domani per il pranzo di Natale.
Ho ripescato da un vecchio libro di ricette algerine/francesi quella per l'agnello con prugne, uvetta e albicocche, sempre per domani, e ho messo sul fuoco i gamberi in salsa tandoori che serviremo come antipasto.
Sono felice di notare e ammettere che in questo Natale ho già molto più di quello che necessito,
 auguro a ciascuno di voi delle giornate di festa serene e appaganti!

mercoledì 19 dicembre 2012

Il vero Natale

 Non mi sembra vero che tra una settimana sia già Natale, questi ultimi giorni (anzi, settimane!) stanno passando velocemente, con tante giornate occupate dal lavoro, da riunioni, da commissioni da sbrigare.
Manca anche la neve a rendere più vivida l'atmosfera del Natale, le giornate sono terse e limpide.
Temo che il Natale arrivi in un lampo, troppo breve e veloce.
Impacchetto gli ultimi regalini con carta da pacchi e washi-tape, con il quale appendo anche cartoline natalizie in cucina.
Spedisco biglietti in giro per il mondo, per ricambiare piccoli gesti di gentilezza.
I nostri regali saranno semplici: fotografie, calendari, libri, marmellate, oggetti utili per la casa, biscotti.
Se vi servono idee per i vostri regali, potete dare un'occhiata al mio negozietto Etsy o al mio libro fotografico sull'inverno ( grazie!)
Mi dispiace di non avere più tempo da dedicare alla preparazione del Natale, non solo in senso estetico/interiore: avrei voluto andare alla Novena ogni giorno, probabilmente non riuscirò ad andarci nemmeno una volta.
Molti sono gli amici che non riuscirò ad incontrare prima delle feste, gli orari strambi che faccio mi concedono tempo libero ma nelle ore in cui gli altri lavorano.
Non vedo l'ora che arrivino le vacanze di Natale, il mio ritmo interno é sempre quello scolastico quindi bramo una pausa invernale, per dormire, leggere, e spero passare più tempo con i nonni e i miei cugini, per fare qualche bella camminata in montagna, cucinare, finire di scrivere un paio di racconti, mettere in ordine le fotografie.
 Tuttavia, se ci penso bene, mi accorgo di non avere bisogno di una particolare atmosfera di Natale, perché in realtà in Natale é sempre qui e lo vivo ogni giorno.
Natale inteso come atmosfera di bontà, di auito reciproco, di belleza, di solidarietà e buone idee condivise.
Ieri, allo spettacolo di Natale del centro diurno per disabili dove é ospite mia zia Carla e dove lavora come educatrice un' altra mia zia, di fronte ad un coro bravissimo che si esibiva, formato da ragazzi del Conservatorio, ho pensato che il Natale é già lì ogni giorno, visibile a tutti.

Il Natale é in chi lavora per il bene tutto l'anno, come già avevo scritto e pensato lo scorso Natale.
Sono molto molto fortunata a vivere in una famiglia in cui si crea natale ogni giorno, con le azioni quotidiane.
Il Natale lo crea mia zia Piera ideando con i suoi collaboratori attività e idee sempre nuove e stimolanti per gli ospiti del centro diurno.
Il Natale é mio nonno che a 82 anni continua ad andare alle riunioni della Coldiretti, si impegna, si indigna, si dà da fare nell'associazione in ogni questione che richieda un' attivazione politico o sociale.
Natale é mio papà che é in pensione ma che passa diverse ore al giorno a seguire nelle pratiche mediche ed ospedaliere i ragazzi ospiti di un centro crisi.
Natale é la mia alunna un po' snob che fa la modella, ma che sotto sotto é una ragazzina fragile che in classe scoppia a piangere e mi permette di riallacciare un nuovo dialogo con lei.
Natale é mia mamma che ha sempre le mani occupate ad aiutare, che sia occuparsi di un bambino gravemente disabile o preparare ogni giorno un'abbondante merenda per la bambina africana che passa a casa nostra dopo la scuola.
Natale sono le mie zie e le nostre copie di amici che educano figli con amore e cura assolute.
Natale é Simone e tutti gli infermieri, Natale sono i miei alunni del serale che cercano di dare una svolta alla loro vita.
Natale é un bimbo che conosco che sta lottando contro un male molto forte.
Natale sono tutti coloro che insegnano, giorno dopo giorno.
Natale é chi cerca di diffondere musica, poesia, arte.
Natale é mia zia Anna e Paoletta che a Mosca vanno in giro a portare the e minestra calda ai barboni sotto la neve e con tanti gradi sottozzero.
Natale é mio zio Don Meo che lotta nel Sertao brasiliano contro la siccità insieme agli indios e ai contadini.
Natale é Oxfam per cui ho impacchettato regali come volontaria tutto oggi pomeriggio.
Natale é zia Carla e i suoi amici che con poche o zero parole mi trasmettono più dolcezza che un discorso articolato.

Dico che non ho bisogno di una particolare atmosfera di Natale, perché sicuramente non rischio che l'atmosfera di bontà sia fasulla e temporanea: c'é bontà vera qui attorno, e impegno grande, ogni giorno durante tutto l'anno.
Questo forse é il Natale vero, non quello delle lucine e degli alberi decorati, ma quello di chi tira fuori il meglio tutti i giorni, non solo in questa settimana.

lunedì 17 dicembre 2012

Terza di Avvento: Inside/Outside







Dentro
 frutta secca e fresca per fare il pieno di vitamine, sul fuoco gli ultimissimi peperoni e pomodori freschi dell'orto
Relax: un libro e una crema idratante contro il freddo
Un pezzo di corteccia con muschio e lichene dal bosco alla libreria
Le mini statuine del presepe boliviano che resistono nonostante gli attacchi del gatto (le ho da quando ero bambina)
Le patate dolci messe in acqua a crear radici e (si spera) germogliare
Un nuovo tè buonissimo, con spezie e cioccolato, per una merenda con le amiche.








Fuori:
 la prima neve anche in città e un giro al fiume di sabato mattina per gustarla al massimo, visto che per ora  ne é caduta davvero poca
Una gita con le ciastre in montagna, a creare il sentiero nella neve fresca con gran fatica e più di tre pre di salita, in una valletta laterale dove non era ancora passato nessuno e il manto bianco era immacolato.
E voi cosa avete fatto questo weekend?