giovedì 31 maggio 2012

Trasloco

Stiamo traslocando nella nuova casa, che é ancora molto provvisoria, ci mancano alcuni mobili, ci mancano le sedie, ma stiamo via via ammucchiando lì scatoloni con le nostre cose e facendo pulizia.
Stamo svuotando la csa "vecchia", questa, dove dormiamo ancora e mette malinconia staccare i quadri dalle pareti, togliere dagli armadi quello che abbiamo portato qui in questi mesi.
La nostra prima casa insieme, quella in cui siamo venuti a vivere la sera del nostro matrimonio.
La casa dove abbiamo cucinato insieme, dove abbiamo passato il primo Natale e la prima Pasqua.
La casa che ci ha visti andare sempre a letto molto tardi e svegliarci sempre molto presto.


Di questa casa mi piacciono il grande pino dietro la finestra della camera della letto, le pareti bianchissime  e luminose, mi piace il terrazzo che si affaccia sulla Bisalta, mi piace che sia a pochi minuti a piedi dalla casa dei miei nonni e dei miei cugini e vicino al sentiero dei ragni.
Ci mancherà questa casa, la sua tranquillità, il suo essere nel verde, fuori dal traffico cittadino.
Ci mancherà questa grande stanza dove ci sono la cucina e il soggiorno, quest'ambiente unico.
Ma siamo anche pronti ad arredare la casa nuova e a voltare di nuovo pagina, verso un altro cambiamento, verso altri mesi insieme.
Cosa vi piace della vostra casa?

martedì 29 maggio 2012

Zeno :-)

 Domenica mattina, facendo una passeggiata con una coppia di amici al parco fluviale, abbiamo visto qualcosa di molto piccolo e rosa sul ciglio della strada.
Era un uccellino minuscolo, ancora senza piume, probabilmente caduto da un nido (anche se lì vicino non c'erano alberi perché eravamo su un ponte) o forse preso dal suo nido da un corvo che voleva portarlo via.
L'uccellino era in terra, l'abbiamo preso titubanti e l'abbiamo portato a casa con noi dopo aver controlalto che non ci fossero in giro altri uccelli.
L'abbiamo messo in un nido vuoto (trovato qualche giorno fa nel bosco con mio cugino Pietro), avvolto in un fazzoletto e con un altro fazoletto ripiegato vicino  a fare spessore perchè il nido era molto grande per lui e si sarebbe sentito sperso.
 L'abbiamo provato a nutrire con una pinzetta, dandogli pezzettini di mela, di tuorlo cotto, di piselli cotti e di larve (Simone ne alleva per il formicaio).
Poi l'abbiamo sistemato sotto una lampada accesa in modo che rimanesse al caldo.

E così ecco il nostro piccolo:Zeno!
Gli abbiamo dato da mangiare circa ogni mezz'ora e controllato che stesse bene.
Aveva molta fame e continuamente quando ci sentiva avvicinare apriva il becco e si dimenava per farsi dare del cibo, poi si addormentava.
Era davvero minuscolo, ricoperto da una finissima pelle rosa liscia, dalla qualce spiccava la macchia rosso vivace del cuore, due piccolissime ali e due micro zampine.
In testa, due grandissimi occhi chiusi e un ciuffetto di lanugine.


 Anche di notte l'abbiamo lasciato sotto la lampada accesa, e ci siamo svegliati spesso a turno per andarlo a trovare e dargli da mangiare.
Quella notte Zeno é stato il nostro neonato e noi due genitori apprensivi ed amorevoli: sia io che Simone detestiamo dormire se c'é anche solo un po' di luce, tutto deve essere buio, eppure abbiamo sopportato con allegria la lampada accesa di Zeno e la sua forte luce.
Ci siamo alzati per controllarlo e tutta la notte abbiamo dormito con un occhio mezzo aperto per vegliare l'uccellino.
La mattina dopo, eccolo bello pimpante e vivace, tenerissimo con il suo ciuffo minuscolo di "capelli", con il suo piccolo corpicino tutto rosa.
L'ho portato con me al lavoro ed é stato buffo vedere come io e Simone ci siamo calati subito e bene nel ruolo di genitori: ci siamo mandati tutto il giorno messaggi per chiederci e dirci a vicenda come stava Zeno, se mangiava, se si muoveva.
Mentre ero al lavoro pensavo solo a lui, sperando che stesse bene, lo stesso faceva Simone.
Ci siamo subito affezionati al piccolino e alla sua comica bruttezza: gli occhi enormi rispetto al corpo, le ali microscopiche, così strano da poter solo essere adorato.

 Anche durante il resto del giorno, in mezzo a mille altre incombenze (ad esempio il trasloco che stiamo facendo!), il nostro pensiero era a quest'uccellino così piccolo ed indifeso.
Nel pomeriggio, ci siamo però accorti che Zeno non voleva più mangiare e sembrava un po' mogio, allora Simone ha deciso di portarlo al CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici): lì gli hanno detto che l'uccellino aveva freddo e aveva bisogno si essere messo in un'apposita incubatrice.
I suoi genitori hanno infatti una temperatura di 40 gradi e stando con lui nel nido lo scalderebebro molto.
Gli uccellini nidiacei così piccoli rischiano il freddo perché causa loro velocemente delle infezioni respiratorie.
Ora Zeno é lì al Centro, affidato alla ottime cure dei volontari che si occupano degli animali.
Ci manca, per due giorni abbiamo vissuto in funzione di lui...é stato divertente e insieme commovente vedere come ci siamo subito presi cura di lui, con amore infinito.
Come ci siamo accollati compiti scomodi (svegliarci di notte..) ma come la presenza di quest'uccellino piccolo abbia portato subito una gioia incondizionata in noi, la gioia e la tenereza di prenderci cura di qualcuno di molto più piccolo, bisognoso di noi in tutto.
Grazie Zeno per averci fatto vedere con la tua minuscola presenza, con il tuo piccolo passaggio qui, uno spicchio bello di quello che potrebbe essere tra qualche tempo, grazie perché ci hai mostrato come sarebbe appassionante essere in tre, e soprattutto per avermi mostrato un Simone attento, premuroso, delicato verso di te.
Cresci bene piccolo uccellino e torna presto nel bosco a volare!


domenica 27 maggio 2012

Storie di rami #12

[Pesco]
[Melo]
I rami di melo e di pesco stanno crescendo, si fanno via via più robusti e così crescono anche le foglie, tante, ed i frutti.
Tutt'attorno gli alberi di sambuco e di acacia sono in fiore e l'aria é ricca del loro profumo dolce e persistente.
Sui fiori di sambuco di nascondono anche dei piccoli ragni bianchissimi, dello stesso colore dei fiori.
Si mimetizzano bene, quasi non si vedono finchè non spunta un paio di zampine da sotto una corolla.
[Sambuco]
[Sambuco]
[Sambuco]
Sul sambuco, anche altri abitanti con i loro piccoli:

Sono andata a raccogliere dei fiori di sambuco e di acacia per farne delle frittelle.
Bisogna cercare dei fiori già sbocciati ma non appassiti, belli puliti in luoghi dove non passino automobili o dove ci sia tanta polvere.
L'acacia ha foglie tondeggianti e leggere, ma spine acuminte che causano ferite molto dolorose.
Qui si chiama gaslia.
[Acacia]
[Acacia]
[Acacia]
I suoi fiori sono bianchi e rosa e sembrano quasi orchidee.
 [Acacia]
 [Acacia]
Si possono cucinare con questi fiori i friciulin:
si fa una pastella con 100 gr di zucchero, 2 uova, 250 gr di latte, la buccia di un limone e quanta farina basta per renderla piuttosto densa ( la ricetta dice 50 gr ma ne ho dovuti aggiungere ancora un po').
Si riscalda dell'olio, si tuffano i fiori (puliti ma senza lavarli, bisogna raccoglierli proprio freschi e in posti puri) nella pastella e si friggono per pochi minuti.
Si servono caldi spennellati di miele di bosco (castagno, millefiori o melata).


* La ricetta dei friciulin di sambuco e di acacia veine dal libro "Supa Barbetta e altre storie...la cucina delle valli valdesi"

Buon inizio settimana a tutti!

giovedì 24 maggio 2012

Transumanza di pace

Questa primavera é stata organizzata a Cuneo una mostra fotografica ed alcune conferenze sui Balcani, con la partecipazione molto forte e commovente di una delle donne sopravvissute a Srebreniza.
Nella mostra fotografica, scenari dalle guerre balcaniche dei primi anni '90, che ricordo bene anche se ero piccola.
Tra le fotografie esposte alla mostra, mi aveva colpito l'ultima per l'atmosfera serena e pacifica, ben diversa dalle altre immagini: era la fotografia di due donne con una mucca, di fronte ad un grande mucchio di fieno, un paesaggio collinare e brumoso alle loro spalle.
La didascalia la descriveva come una foto del progetto Transumanza di pace, che mi ha incuriosito, e sono andata a cercare.
Ho trovato le informazioni su questo progetto, finanziato e sostenuto dalla Provincia Autonoma di Trento per mettere in elazione due comunità profondamente agricole: quella della Val Rendena e quella di Srebrenica, precisamente sull'altipiano di Suceska a 10 km dalla città.
"A Sućeska oggi vivono i sopravvissuti di una comunità di agricoltori prevalentemente musulmani che sono stati decimati dalla guerra (in quell’area la pulizia etnica ha eliminato circa l’85% della popolazione maschile). Dal 2000 le persone sono via via ritornate a vivere in quella zona, spesso i capifamiglia sono donne vedove, anziani o ragazzi molto giovani che praticano un'agricoltura di autoconsumo e sognano di andare a vivere altrove.[...]La guerra, con la distruzione totale di tutte le case e le stalle pre-esistenti, oltre alla morte e alla scomparsa di gran parte della popolazione, ha causato l’abbandono di vaste superfici coltivate causando il degrado di prati e pascoli. La cosa che più salta all’occhio quando si sale in Altopiano a Sućeska è un tipo di felce infestante e tenace, che si è mangiata la terra da coltivare e quella sulla quale un tempo pascolavano gli animali.
Chi è tornato spesso alloggia in case non ancora finite, dispone di piccole stalle con gravi carenze igienico-sanitarie. Pochi sono gli animali, e scarsissime le attrezzature per i lavori di campagna.
Ma abbiamo trovato tanta buona volontà, persone generose che nella difficoltà e nella dignitosa miseria hanno voglia di ricominciare."
Con questo progetto di Alessandra Bignarelli e Gianni Rigoni Stern sono allora partite 48 manze e manzette verso Sucéska e lì sono stati avviati dei corsi per insegnare come allevare, come coltivare.
[Io Gianni non lo conosco, ma anni fa ho incontrato suo padre (il grande scrittore Mario Rigoni Stern) ad Asiago, che ci ha autografato il suo "Le stagioni di Giacomo", libro che poi mi sono letta tutto in un fiato in macchina da Asiago a Cuneo]
Che bella questa storia!
Ho studiato relazioni internazionali e mi appassiona ogni progetto transfrontaliero di cooperazione, soprattutto i progetti piccoli, semplici, perché sono quelli di sicuro successo, soprattutto se mettono in relazione persone, comunità locali.
I miei nonni allevano delle mucche, ora poche (queste delle fotografie), ma sono abituata alla loro imponente ed insieme mansueta presenza.
Per chi, come me, viene da una famiglia di contadini, il contatto con le mucche é qualcosa di usuale: mi emoziona allora che questo progetto tocchi qualcosa che conosco, provenga da un ambiente simile al mio.
Soprattutto mi piace il gesto dello scambio, di queste mucche amate e allevate in Trentino che ora saranno amatae e utili a qualcun altro, in maniera attiva e concreta.
Insomma oggetto dello scambio non sono mattoni, infrastrutture, macchinari: sono mucche, vive e vivaci, sono animali che si possono toccare, che muggiscono e che corrono.
C'é anche un road movie che racconta quest'impresa contadina, il trailer si può vedere qui.
Mi piacerebbe farlo vedere a mio nonno Lorenzo, che ogni giorno cura le sue vacche, a 81 anni,
porta loro il mangiare nella stalla, si commuove quando nasce un vitellino.
Ci sono storie belle in Italia, tante, bisogna solo raccontarle.

domenica 20 maggio 2012

Storie di rami #11



[Pesco]
[Melo]
I rami di melo e di pesco stanno bene, anche se il clima qui é decisamente più autunnale che estivo e continua a piovere.
Quando c'é il sole le foglie sono verdi e brillanti e i frutti appaiono accresciuti, già più rotondi, ormai quasi grandi come noci.
I piccoli frutti sono anche loro in arrivo, anzi già si raccolgono le prime fragole, utili per provare ricette come questa, adoro le fragole e questa torta é una dei dolci più buoni che io abbia mai mangiato.
Non vedo l'ora ce ne siano molte di più e magari di fare anche un po' di marmellata.
[Fragola]
[Fragola]
I lamponi sono un po' più indietro invece, stanno perdendo appena ora i fiori.
Mi ha divertito in questa foto sottostante vedere il piccolo insetto a destra, che non avevo notato scattando la foto, spesso mi succede di trovare poi insettini nascosti sotto le foglie che non avevo visto fotografando.
[Lampone]
[Lampone]
Questi qui sotto invece sono i boccioli di lamponi giapponesi, una varietà di lamponi molto gustosi, ma piccolissimi e molto appiccicosi, ci vuole molta pazienza per raccoglierli.
[Lamponi giapponesi]
I mirtilli sono nello stadi intermedio tra frutto e fiore: su alcune piantine sono già tutti frutti ancora verdi ma già grandi.
[Mirtillo]
Su altri rami si vede come il mirtillo (come nel caso delle mele e di altra frutta), creasca sotto la base del fiore, una volta che questao ha perso i petali bianchi.Non avevo mai osservato così da vicino i mirtilli in tutta la mia vita eppure li coltiviamo e li mangio da neonata!
Qui sotto si vede un fiore superstite e attorno i mini mirtilli che si sviluppano.
[Mirtillo]
Anche qui sotto un fiore supersite, alcuni mirtilli già formati con ancora in evidenza il pistillo del fiore precedente.
[Mirtillo]
 Ho trovato vicino al nostro campo anche un albero di gelso, una volta qui ce n'erano molti che servivano per allevare i bachi da seta che si nutrono delle foglie fresche di quest'albero, ora invece se ne trovano pochi.
[Gelso]
Sperando nel ritorno del sole e del caldo
vi auguro un buon inizio di settimana!