sabato 28 dicembre 2013

Con calma



Il Natale appena trascorso è stato molto tranquillo, proprio ciò di cui avevamo bisogno.
Abbiamo passato molto tempo insieme io e Simone, senza fare nulla di particolare che non fosse stare in casa al calduccio, cucinare, leggere. La sera della Vigilia è stata molto lenta e silenziosa, lo stesso la mattina di Natale, quando ci siamo alzati con calma, abbiamo preparato il the e tagliato il pane impastato e cotto da Simone per colazione. Abbiamo messo nei tre piccoli presepi le statuine dei Gesù Bambino e abbiamo aperto i nostri regalini, sia quelli che ci siamo scambiati l'un l'altro che quelli ricevuti dagli amici nei giorni precedenti. Abbiamo scartato tanti libri, il collage con i ricordi dell'India che ho realizzato, e minuscole opere d'arte come quelle di Sara Stella, dell'atelier del legno di cui ho ricevuto degli orecchini in legno di ginepro, le cartoline con poesie di Miel...

 
 




 Tutti doni pensati e curati, come quelli semplici semplici ricevuti dalle mie zie, dai nonni o dai miei genitori...cibi buoni, lavoretti realizzati a mano, che però mi emozionano perché sono gentilezze di cuore, più di tanti altri regali inutili e costosi...

 
Quest'anno non abbiamo avuto grandi pranzi o cene, solo il pranzo dei 25 a casa dei parenti di Simone e poi per fortuna tempo per noi, con pasti condivisi con una candela accesa, leggeri e saporiti ma senza le lunghe ore di permanenza ad un tavolo affollato e spesso noioso.



In questi giorni la calma è così grande da risultare a volte assordante e strana.                                   Mi sono resa conto di aver corso tantissimo nell'ultimo mese anzi no, ho corso tutto l'autunno o anzi ancora prima, ho corso dall'estate...senza avere mai troppo tempo per fermarmi e semplicemente essere, stare, anche senza fare nulla di particolare.
Sono così abituata a correre e ad avere liste di cose da fare che fermarmi risulta quasi noioso, noia benedetta di cui mi devo riappropriare per imparare a fare un po' più lentamente.
In questi giorni c'è il tempo per leggere, per guardare un film, praticare un po' di yoga o fare delle brevi passeggiate, iniziare a scrivere un racconto...

 Dobbiamo ancora fare gli auguri ad alcuni amici ed incontrarli, ma vederli pian piano rende anche questi rapporti più approfonditi, non sono solo brevi momenti per l'obbligo di farsi gli auguri reciprocamente, ma veri e propri appuntamenti per stare insieme. Ieri sono andata con un'amica ad incontrare un'altra coppia di amici comuni che tra poco partirà per un anno di volontariato in Bolivia. Abbiamo passeggiato, chiacchierato, condiviso il pranzo insieme a casa loro. Anche coltivare il tempo per queste amicizie arricchenti è importante, sono molto felice di averli visti e di aver potuto trascorrere delle ore profonde e sincere con loro.


Saper coltivare il tempo della calma per me è molto difficile, sento sempre di dover fare qualcosa, ma questo Natale lento è stato veramente sereno e solo ora mi rendo conto di che bisogno enorme avessi di fermarmi e respirare dopo le settimane frenetiche, estremamente belle ma dense, appena trascorse.

giovedì 26 dicembre 2013

Un giorno in fotografia: 24 dicembre

 Attimi fissati qui, per ricordare meglio la Vigilia di Natale di quest'anno e per assaporare più a fondo questi momenti belli e gioiosi.
Poter fare colazione con calma, con i biscotti ricevuti in dono, leggendo qualche pagina di un bel libro ("Nove racconti" di Salinger) e leggendo messaggi ricevuti da amiche care, che fanno bene al cuore.

Preparare l'ultimo regalo per Simone, per Natale, un grande collage con alcune delle cose collezionate e conservate dal nostro viaggio in India (biglietti del treno, etichette, fotografie,...)
Andare a trovare i miei cuginetti e chiacchierare con loro dei due nuovi quadri di De La Tour che hanno appeso in casa e che sono delle belle meditazioni sul Natale.

Indossare tutto il giorno un maglione di lana fatto a mano da mia zia Anna, trent'anni fa, e ancora caldo e perfetto.
Dopo pranzo, andare a trovare un'amica che sta facendo la baby sitter per scambiarci un regalino, che porto a casa insieme a quelli ricevuti dai miei cugini in mattinata e al biglietto molto carino ricevuto da un'amica creativa.
Intanto il pane per il giorno di Natale lievita in cucina, con cereali, semi di papavero e naturalmente impastato con lievito madre.
A trovare i miei genitori: mia mamma sta preparando le raviole  (lo so, in italiano si dice "i ravioli", ma in piemontese sono femminili e così restano per me) per il giorno dopo, a mano, mentre papà è alla ricerca di Charlie il cane che è scappato ma poi è stato fortunatamente ritrovato.

Il tempo di fare una passeggiata nella mia campagna preferita, tra la nebbia e sotto una pioggerella sottile. Tirare il fiato e muovere le gambe.


Il presepe a casa dei miei genitori (con la menorah), un the caldo bevuto insieme spedendo messaggi e lettere ad amici e parenti.
Andare a trovare gli altri cuginetti e i miei zii e ad ammirare le loro creazioni natalizie, chiacchierando di libri e di disegno.

A casa, ascoltare questa canzone aspettando Simone per cena. Leggere qualche blog, preparare tavola con una tovaglietta bianca, una candela accesa, i rami di pungitopo trovati nel bosco.
Condividere una cena semplice e gustosa, con crepes preparate con gli avanzi di pasta madre, e condite con salmone, gorgonzola e pomodorini. Oppure dolci, con sciroppo d'acero.
Mettere un po' a posto in casa, leggere qualche pagina di un libro e andare alla messa di mezzanotte in un centro missionario dove le celebrazioni sono molto semplici e profonde.                          Quest'anno tutta la meditazione è stata sulla gioia e sulla condivisione di gesti di gentilezza.   Trovare alla messa una delle mie zie e mio nonno Lorenzo, oltre  ai sorrisi calorosi di alcune amiche coreane che fanno parte della congregazione.                                                                                      Una volta a casa, sistemare i regalini di Natale sul tavolo e andare finalmente a dormire, nel cuore della notte, con il cuore che scoppietta di gratitudine e di calma.

E voi come avete passato questa Vigilia?

martedì 24 dicembre 2013

Lista di gioia pre-natalizia


 * La gatta che mi coccola e ci accudisce mentre ho l'influenza e non mi molla un attimo
* Nella sfortuna della febbre, poter semplicemente stare a casa e riposare, senza aver bisogno di fogli di mutua e visite mediche
* Infornare le brioches preparate con il lievito madre
* Ricevere il pacchettino del mug swap e un pensiero molto bello da un'amica saponaia, con anche un aculeo di istrice come protezione, bellissimo


* Riuscire ad andare all'università anche se malaticcia a dare l'esame di inglese
* La lezione di pedagogia e le suggestioni a tutto campo, da letteratura ad antropologia, che ci regala in professore nelle sue spiegazioni
* Realizzare e impacchettare regali home made, a costo quasi zero, con fantasia e immaginando chi li riceverà
* Andare a dormire prestissimo ogni sera ( a causa della febbre, ma dormire mi ha fatto bene!)
* I laboratori sull'Avvento tenuti al museo e i bimbi che sono sempre buffi e colmi di gioia spontanea
* Preparare il mio addobbo da spedire per lo swap di Natale di Mamma Felice




* la passeggiata di domenica nel bosco con Simone, mio fratello e i miei genitori: il bosco sotto la neve, un albero di pungitopo trovato in mezzo al bianco (carico di belle bacche rosse) e un capriolo che ci attraversa la strada a pochi passi
* le case nel bosco che mi ricordano di continuare a sognare in grande
* il dolce preparato da mia mamma, come lo mangiavano loro da bambini: ricotta (seirass) e cacao in polvere




* andare in bicicletta al cinema con Simone domenica sera a vedere I sogni segreti di Walter Mitty (davvero molto carino), in un piccolo cinema dove alla fine della proiezione hanno regalato ad ognuno di noi un mini panettoncino
* l'idea di preparare questa torta nei prossimi giorni, torta che mangia il protagonista del film
* questa canzone
* condividere una tazza di the tgenmaicha (che non avevo mai bevuto) a casa di cari amici
* riuscire a fare gli auguri a un po' di amici, anche se non a tutti, invitandoli a casa nostra o andando a trovare loro
* tanti messaggi ricevuti e inviati da amici vicini e lontani per farci gli auguri
* incontrare per una cena in pizzeria alcuni dei miei alunni dello scorso anno e festeggiare un po' con loro
* questo articolo sui fiori di ghiaccio
* vedere il lavoretto delle pecore di lana e cartone che si diffonde e passa ad altri

Buon Natale a tutti e a ciascuno!