sabato 22 agosto 2015

Con istinto e con gioia

 C'é un segreto dietro alla riuscita del nostro viaggio in Croazia: l'aver imparato a seguire Maddalena. A seguire i suoi bisogni, i suoi tempi, le sue esigenze, così come lei vuole e soprattutto come lei sa. Ho compreso, non solo con la mente, ma profondamente, con il cuore, come ascoltare la nostra bambina e le sue necessità, invece di sforzarmi ad ogni costo a mettere su una tabella di marcia, che puntualmente mi lascia frustrata e stanca, quando voglio essere io a decidere. "Ma così la bambina fa cosa vuole"! Esatto. Lei sa meglio di chiuque altro cosa è meglio per lei, quando è tempo di giocare, quando ha fame, quando deve dormire. E io so cosa è meglio per lei se la ascolto e la seguo, mettendomi al servizio, tendendo l'orecchio e la vista non solo ai suoi segnali ma ai suoi bisogni profondi, cercando di lasciare io per prima le redini. Adesso so che a volte, se non sempre, al pomeriggio Maddalena ha bisogno di giocare molto, anche se io vorrei che dormisse. So che spesso ha molta fame, soprattutto di sera, anche se ha appena mangiato e non mi sembrerebbe razionalmente possibile. Che spesso vuole stare molto in braccio e che ne ha bisogno, ma che poi sa regalare grandi sorrisi e piena fiducia a chi incontra. Se so rimanere in contatto con il mio istinto, con la mia parte più profonda, in contatto con Maddalena, allora mi è naturale sapere cosa è giusto e non mi resta altro che seguire quella voce, quella verità. Quando lascio perdere tutte le mie idee, le mie costruzioni e il mio ordine e seguo Maddalena, tutto è più facile, leggero. La spontaneità e l'ascolto mi permettono di essere lì per lei, ricettiva, presente. Non ho ancora imparato ad esserlo sempre, certo, ma sto imparando giorno dopo giorno e infatti giorno dopo giorno il nostro rapporto fiorisce, si fa scambio, intesa. Probabilmente sarebbe successo lo stesso, Maddalena sta crescendo, ha quasi cinque mesi, la stanchezza a volte si attenua ed è inevitabile che ora ci conosciamo di più e meglio. Ma ho anche la certezza che il cambiamento maggiore stia avvenendo, sia avvenuto, nella mia testa, che sta imparando a sentire e accogliere cambiando prospettiva. Per me, che sono sempre così razionale e tendo ad iper-pensare su ogni cosa, è veramente nuovo e rivoluzionario affidarmi all'istinto, al sentire. E per questo a volte è piuttosto complicato.

Mi colpisce sempre molto il pensare a come ci arrabbiamo con un bambino per cose che non oseremmo mai rimproverare ad un adulto. Non ci verrebbe mai in mente di alzare la voce con il nostro compagno/a se non riuscisse a prendere sonno la sera. Non oseremmo mai fare una scenata ad un amico in visita a casa nostra che accidentalmente fa cadere a terra e rompe un oggetto. Non ci arrabbieremmo se un nostro collega non finisse di pranzare ma poi si mangiasse un gelato mezzo'ora dopo. Non sbufferemmo irritati se un amico ci mandasse decine di messaggi su Whatsup mentre stiamo cucinando. Eppure spesso ci arrabbiamo con un bambino che non vuole dormire di sera, che fa cadere un bicchiere, che vuole ciucciare mezz'ora dopo aver mangiato, che ci richiama con i suoi gorgheggi o con il suo pianto mentre stiamo facendo qualche faccenda in casa. Sicuramente, se a compiere queste azioni fosse un adulto, non useremmo con lui ricatti o minacce o parole ostili. Eppure lo facciamo spesso con un bambino o addirittura con un neonato. Non gli permettiamo di sentire ed esprimere le sue emozioni, le sue necessità più profonde, e di agire di conseguenza.
Un articolo molto interessante, che mi sta aiutando molto ad accogliere e seguire con amore le richieste e i bisogni di Maddalena è questo, sull'amore incondizionato:
"l’incondizionalità è uno stato mentale nel quale si desidera far spazio a un’esperienza di benessere…accada quel che accada. Questa definizione implica che l’esperienza di benessere sia sempre possibile – che sia sufficiente lasciarle spazio perché il  benessere aumenti. Ci sono molte persone a questo mondo, e forse ne conoscete qualcuna, le cui vite sembrano dimostrare questa affermazione. Hanno un alto livello di benessere nonostante la povertà, le disabilità, un’infanzia abusata, o altre circostanze in relazione alle quali la maggior parte della gente si sentirebbe piuttosto sconfortata. Non che il benessere sia per loro più accessibile, è solo che sono più abili nel raggiungere lo stato di incondizionalità che permette al benessere di subentrare. L’incondizionalità è egoista nel senso migliore della parola perché il proprio benessere diventa una priorità assoluta. Si dà al bambino solo ciò che gli si può offrire con gioia, e che mette in moto un modello del dare capace di accresce sempre più il benessere anziché farci sentire esauriti."
Si, è possibile vivere momenti di assoluto benessere con un neonato, sia in viaggio che nelle incombenze della vita quotidiana, solo se sappiamo rimanere in ascolto del suo e del nostro istinto e se impariamo a fidarci del bambino, lasciandoci guidare. Un bambino è competente, sa in modo innato di cosa ha bisogno e ce lo esprime con chiarezza. Sta a me ricordarmi che questo tempo è per rendere sacro ogni momento con Maddalena, mettendomi a sua disposizione con amore e ottenendo in cambio un rapporto bellissimo di incontro reciproco.


2 commenti:

  1. E' verissimo quando scrivi che con un adulto non ci metteremmo mai ad urlare o a ricattare se per caso fa cadere un oggetto o non vuole dormire eppure è quello che facciamo sempre con i bimbi piccoli. A ben pensare è un assurdità arrabbiarsi o urlare per certe cose.
    Quando Marta o Giovanni da piccoli non volevano dormire, me li portavo con me sul lettone e giocavamo per tutto il tempo che volevano, finchè non si addormentavano con una mia canzone nelle orecchie. Erano momenti preziosi che rimpiango!
    Ho anche imparato, e anche tu lo hai imparato, che con i bimbi è inutile fare troppi programmi: saranno sempre loro a decidere!!!
    Bel post, come sempre. Sei una mamma meravigliosa e dolce. Maddalena è una bimba molto fortunata.
    Un abbraccio
    Francesca

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  2. Mi ci ritrovo molto nelle tue parole, anch'io, prima molto razionale e abituata a programmare, nel momento stesso in cui ho visto il mio cucciolo per la prima volta ho iniziato a diventare completamente istintiva e l'istinto mi ha guidato a seguire a mia volta l'istinto del mio bambino e questo mi ha permesso di trascorrere veramente serenamente la mia vita da mamma. Il momento delle "regole" viene dopo... e quando è l'ora di metterle lo si scopre guarda caso sempre con l'istinto... all'inizio è solo amore puro e tra l'altro dimostrare ad un cucciolino-a di capire i suoi bisogni (senza imporre assurde regole che sarebbero premature) è il modo migliore per dimostrargli di comprenderlo, anche se non ha ancora un linguaggio verbale... e il sentirsi capita la rende serena e sicura di essere amata <3

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