martedì 5 agosto 2014

Itinerario geologico:Le-Puy-en-Velay


Dopo essere stati a Taizè, durante il nostro viaggio in Francia, abbiamo seguito un itinerario che ci ha portati in Auvergne, poi in Ardeche e nel Roussillon.Senza rendercene conto, abbiamo organizzato delle tappe che ora a posteriori vediamo snodarsi lungo un percorso geologico, attraverso paesaggi che devono la loro particolare forma proprio ad antichi fenomeni naturali di erosione, di eruzione, di livellamento...
Ci siamo infatti diretti verso Le-Puy-en-Velay, zona costellata di piccole colline di origine vulcanica, antichissime, risalenti al Cenozoico (circa 65 milioni di anni fa).
In particolare, proprio nella città di Le-Puy dove abbiamo soggiornato, sono presenti alcune curiose formazioni di roccia basaltica, dei coni svettanti tra le abitazioni.
Siamo saliti sulla roccia che ospita la grande statua della Vergine, poi su quella del santuario di San Michele, che fa parte di una delle vie che portano in pellegrinaggio a Santiago de Compostela.


La rocca di San Michele ha un'origine molto particolare: è infatti un dyke, il camino di un antico cratere, rimasto dopo l'erosione della formazione vulcanica circostante. Il vulcano originario si formò sotto ad uno strato di acqua, in seguito ad una serie di eruzioni. La rocca è ora alta 85 metri e ospita dal X secolo una minuscola cappella arroccata, dedicata a San Michele Arcangelo.
Come la rocca Corneille, sulla quale si situa la statua della Vergine realizzata con il metallo fuso di 213 cannoni sequestrati ai russi da Napoleone III durante la battaglia di Sebastopoli, anche la rocca di San Michele svetta su tutta la città e le conferisce un fascino particolare.



La cappella in cima alla rocca è piccolissima, con affreschi antichi ormai quasi del tutto sbiaditi, silenziosa e avvolta nel buio. Senza fatica si immaginano i cavalieri medievali salire ed entrare in preghiera, ci si figurano i movimenti lenti e assorti dei pellegrini che nei secoli sono partiti da qui per Compostela, al collo solo una leggera bisaccia. Le vetrate sono semplici, cocci di vetro uniti senza particolare senso estetico, ma capaci di catturare la luce e riversarla in cascate di colori all'interno della cappella spoglia.


Dalla rocca Corneille di vede quella di San Michele e viceversa, in un dialogo tra antichi vulcani.

Quando l'abbiamo visitata, alla base della rocca di San Michele era allestita una piccola mostra d'arte, con opere realizzate a collage e unendo diversi stili espressivi. La commistione era singolare: mura di basalto antichissime, messe su secoli fa da artigiani e scalpellini, ospitavano tavole ricoperte di colori acrilici, pizzi, ritagli di giornale, piume...ma l'arte trovava il suo spazio e la sua armonia, quella di ieri come quella di oggi.





Dopo aver visitato le rocche più cittadine (la rocca Corneille, la rocca di San Michele e quella di San Giuseppe) ci siamo spostati un paio di chilometri fuori città per visitare un'altra formazione vulcanica, la fortezza di Polignac. Anche in questo caso la cittadella fortificata si trova sulla sommità di una grande rocca che svetta sul paesaggio. Su questa rocca vivevano fino a 1.000 persone, ma la sua importanza era soprattutto strategica, essendo in grado di avvistare chiunque si avvicinasse alla città di Le-Puy, di fermare le carovane e di imporre il pagamento di tributi.Più volte il sovrano di Polignac riuscì a mettere sotto assedio la città di Le-Puy, impedendo il rifornimento di viveri e merci. I conti di Polignac vi vissero dal XI al XVII secolo e costruirono mura difensive, una chiesa, una fonderia, un pozzo sotterraneo, un dongione alto 32 metri ancora oggi visitabile.


Oggi la fortezza è abbandonata, ma il piccolo paese di Polignac è molto vivace culturalmente e spesso organizza festival e spettacoli sulla fortezza. Durante la nostra visita, un gruppo di attori stava preparando uno spettacolo in costume con giochi medievali ed esercizi di giocoleria.


Dalla fortezza il paesaggio è magnifico, nonostante quel giorno il cielo fosse nuvoloso: colline, pascoli, piccoli laghi, collinette vulcaniche e paesini dai tetti rossi e dalle spesse mura in pietra.



La città di Le-Puy è molto ospitale, noi ci siamo trovati benissimo alloggiando al Centre Pierre Cardinal, edificio storico, ex convento ora riadattato a sede di associazioni culturali e ostello.
L'ostello è nuovo, bene organizzato, spesso tappa ancora oggi di pellegrini in viaggio verso Compostela.
Una breve passeggiata in città è l'ideale per scoprire molti altri monumenti storici, come la cattedrale, imponente, maestosa con l'immensa scalinata che la adorna e classificata come patrimonio dell'Unesco.
Soprattutto, ci è piaciuta l'atmosfera rilassata di questa cittadina, con tanti piccoli bistrot che servono deliziose crepes e tazze di sidro, molte librerie (la libreria Merlingane è molto originale, specializzata in illustrazione per bambini), ateliers e negozi di oggetti realizzati al tombolo, stradine chiuse al traffico in cui si trovano, agli angoli, gatti sonnacchiosi e antiche statue lignee di San Giacomo...c'è persino un caffè familiale ecologico che organizza attività artistiche per famiglie!
Qualcuno di voi è già stato in Auvergne?



2 commenti:

  1. Ciao Daniela, che piacere leggerti! Sono lontana, solo in questo periodo intenso, dal mondo dei blog ma oggi ho deciso di fare una capatina su questa piattaforma e il tuo blog è il primo che ho scelto di RIvisitare :D Un abbraccio e buon viaggio :-)

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  2. Grazie per farci sognare con i tuoi racconti e le tue splendide fotografie

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Grazie per ogni tuo commento :-)