martedì 17 febbraio 2015

Lascia andare


Un'altra delle immagini che mi hanno accompagnata in questi mesi, che mi sono venute spontanee per raffigurarmi e spiegarmi meglio quello che stavo (sto) vivendo, è quella di un uovo.
Le similitudini sono ovvie: rotonda è la forma che il mio corpo ha assunto mese dopo mese, ma c'è di più.
L'uovo contiene, ma dal di fuori non si vede, il guscio ripara dagli sguardi.
L'uovo custodisce e difende qualcosa di molto morbido e liquido con uno scudo resistente.
L'uovo ha in sè una nuova vita, che a sua volta ne porterà altra.
L'uovo è un tutt'uno, cellula primigenia e perfetta.
L'uovo è soprattutto in potenza: nulla in lui è ancora successo, ma tutto può essere.
L'uovo come un concentrato di possibilità, come ricordo da Aristotele.
Non ancora compiuto, non ancora realizzato, ma già tutto lì, tutto pronto, come il tuffatore sull'orlo di un'immensa cascata, ancora immobile, ma che già ha nei muscoli e nel respiro la facoltà di lanciarsi nel vuoto e ne sente il brivido, pur essendo perfettamente statico.
Io mi sento sempre un uovo, mi sento di essere così da anni, in potenza ma non ancora del tutto in atto.
Perfortuna, forse, perchè così continuo a cercare e sperimentare, non mi considero ancora arrivata ma anzi sempre in cammino...
In questi mesi di attesa però mi sono proprio sentita completamente uovo: perchè mi sono ritagliata uno spazio calmo e fermo in cui crescere Creatura, perchè ho tolto tante distrazioni esterne, perchè ho lasciato molte attività che compivo solitamente e sono scesa a terra, radicandomi nel piccolo e nell'oggi.
Sono diventata accudente, crosticina di guscio che chiude e delimita.
L'uovo sente questa barriera che divide dal resto ma nello stesso tempo si riempie, si colma, di energia, di idee, di progetti.
Questa è la sua essenza: nell'essere fermo e ricevente, costruisce potenzialità, nella pausa del suo essere non c'è il vuoto ma la pienezza futura.


A fine novembre sono stata ad un seminario di due giorni molto arricchente e interessante, sul tema degli archetipi femminili e di Venere.
Maria Iole, la donna straordinaria e saggia che ha tenuto questo seminario (e che avevo già incontrato a doule in cammino), ha proposto una lettura dei nostri temi natali, in base alla posizione sulla carta del cielo dei diversi pianeti nel momento e luogo esatto della nostra nascita.
Abbiamo approfondito molte tematiche, quella che più mi è risuonata in questi mesi è che noi siamo il nostro ascendente (nel mio caso toro) e dobbiamo diventare, come progetto di vita, il nostro segno solare (nel mio caso acquario).
Io ho appena una conoscenza superficiale di astrologia, ma è evidente la contrapposizione tra questi due segni.
Il toro, segno tutto di terra, concreto, accudente, spesso collegato alla casa, alla famiglia, alla cucina.
L' acquario segno di aria, uraniano,con la testa tra le nuvole, collegato alla socialità, alla creatività, al movimento.
Le caratteristiche del nostro ascendente sono quelle con cui ci presentiamo "al mondo", quelle che gli altri vedono in noi automaticamente.Il nostro scopo però è raggiungere e realizzare le caratteristiche del nostro segno.
Io sento molto in me questo doppio binario, questa contraddizione vivente.
Il bisogno che mi è molto naturale di rintanamento, di casa, di piccoli piaceri, di terra.
Nello stesso momento la spinta verso il cambiamento, la ribellione, la socialità.
Non sono pienamente nè l'uno nè l'altro, quanto una somma di questi opposti.
Ho riflettuto molto su questo, sul fatto che per ora io ho bisogno di vedere e riconoscere entrambi gli estremi in me, di dare ad entrambi attenzione. Quanto amo le relazioni, l'incontrare persone, il partecipare ad eventi di ogni tipo,tanto amo ed ho bisogno di nutrire la mia parte introversa, che ama molto stare da sola, in silenzio, al riparo.
L'albero ancora una volta mi spiega visivamente questa contraddizione, che è vita: l'albero ha bisogno delle radici terrene, di stare fermo e quieto, ma nello stesso tempo per vivere si deve innalzare vero l'alto, vero l'esterno, verso il cielo.
Le due polarità non sono contrapposizione, ma spinta vitale, se riconosciute ed ascoltate.
Se seguissi solo uno di questi due estremi starei male, mi mancherebbe una parte fondamentale di me.


E l'uovo?
L'uovo è la parte che asseconda il mio ascendente: la protezione, la concretezza, la terra, il senso di famiglia...é tutto ciò che ho seguito istintivamente durante l'attesa di Creatura.
Allo stesso modo so bene che questo uovo prezioso e curato si deve rompere, si romperà tra poco.
Non è la morte dell'uovo, è la vita, che esploderà oltre quel guscio.
Tutto ciò che è in atto diventerà potenza, andrà verso l'acquario: la socialità, il mondo, la novità, la creatività. Come il tuffatore sull'orlo della grande cascata, ho molta voglia del salto che sprigiona, della travolgente spinta che tutto spazza via, dell'esplodere in mille pezzi del guscio.
Lo stesso tuffatore teme però quel passo e così mi accorgo di essere io, temo l'impegno e le responsabilità, la frenesia e il mettersi in gioco che porta la socialità. A volte, è molto più facile e bello rimanere nel guscio al riparo da tutto.
Mi accorgo di aver bisogno di lasciar andare, in generale nella mia vita, ma soprattutto ora.
Lasciar andare, in special modo lasciar andare Creatura, che sarà molto difficile. Ma sento che si, così deve essere.
Perciò oggi l'ho dipinto e lo scrivo qui, per me, per chi leggerà, ma soprattutto per Creatura, perchè sappia che va bene, che il salto può avvenire, che la cascata è splendida.
Perchè senta che può lasciare il nido, che il tempo del guscio sta per finire.
Perchè senta che la lascio andare, così come vuole, quando vorrà.
Da terra ad aria. Da immobilità a movimento.
Respiro.
Mi immagino acqua che scorre e non trattiene, acqua che trasforma.
Respiro ancora.
Preparo i muscoli per il salto, verso il sole.
Lascia andare.
Lascia andare.
Lascia andare.

8 commenti:

  1. ...è un po' che ti penso....e tanto tanto che non passo nel tuo blog...
    ..ho visto ...ho letto..sono andata a ritroso.:)....intanto contenta della tua "nuova avventura"..essendo mamma da un po' di anni......non posso che augurarti felicità/ pace/ gioia.
    ..a presto.
    ciaoo Vania:)

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  2. E' bello leggerti. Grazie Daniela :)

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  3. Un post più bello e intenso dell'altro!!! ... ma sono incantata dall'acquarello che hai disegnato a Simone per San Valentino: è splendido!!! :D

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  4. Ultimamente rimango incantata ogni volta che leggo i tuoi post...trasudano letteralmente ispirazione e spiritualità.
    Oramai manca poco e ti auguro davvero un parto meraviglioso. Io ho un ricordo splendido del mio, ricordo di essermi davvero sentita un tramite per far giungere da luoghi lontani una nuova vita.
    Buon fine di gravidanza...e buon inizio di nuova vita.
    Federica

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  5. sei pronta. Il guscio si aprirà e tu lascerai andare. Un grande salto verso il sole.
    E poi non sarai tu a decidere. Non siamo noi a decidere.
    E' la vita che arriva, che decide quando arrivare.
    E tu ti trasformerai subito in un grande, meraviglioso arco.
    Emanuela

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  6. Ti voglio bene...
    Io mi sento sempre un uovo, mi sento di essere così da anni, in potenza ma non ancora del tutto in atto.
    Per fortuna, forse, perchè così continuo a cercare e sperimentare, non mi considero ancora arrivata ma anzi sempre in cammino... Questa sei tu ma sono anche io!!!
    Un abbraccio e un bacio, a te, a Simone e a Creatura!
    Francesca

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  7. Che bella l'immagine della colazione fatta insieme alla lettura di un libro...deve essere proprio bello iniziare la giornata così!
    Se passi dal mio blog c'è un premio per te.....spero che possa farti piacere...
    un abbraccio!

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  8. felicità, amore, gioia, solidarietà femminile e di anime affini, ottimismo. Non riesco ad aggiungere altro, ci siamo scritte l'altra sera ed è stata una condivisione meravigliosa e colma di luce e calore <3
    Ti abbraccio forte, Daniela :-*

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