martedì 13 marzo 2012

Books, lately

La nostra casa é costellata di libri e giornali in ogni angolo, e così é sempre stata la mia camera e la camera di Simone.
Ora che viviamo insieme, i libri sono raddoppiati.
Sono il regalo che preferisco fare e che preferisco ricevere e potrei dilapidare un intero stipendio in un pomeriggio in una libreria.
Ultimamente, ho deciso di circondarmi di alcune pubblicazioni, essenzialmente basate su fotografie, di cui sono soddisfata perché si sono rivelate pubblicazioni editoriali/creative di grande valore espressivo.
Sono spese che difficilmente posso giustificare (sebbene non siano spese astronomiche), ma sono felice di averle fatte: i libri rimangono e possono essere visti e riletti nel tempo, e queste pubblicazioni fotografiche saranno anche un modo per "studiare" nuovi stili fotografici e per attingere a nuovi canali di ispirazione sia per le fotografie, che per il modo di vivere che queste suggeriscono.
Una vita creativa, lenta, attenta alla natura, ai piccoli dettagli, una vita spesa con cura.
In un certo senso, mi piace avere con me queste pubblicazioni anche per spingermi maggiormente in questa via, e mi piace molto l'idea di dare un contributo (economico) a persone che cercano i miei stessi momenti, le mie stesse gioie, che hanno percorsi di vita o aspirazioni simili alle mie.
Quindi, anche se si tratta di spese che potrei posticipare, considero gli autori di queste pubblicazioni come un grande circolo di idee di cui anche io faccio parte, e mi piace l'idea di "aiutare" qualcuno simile a me, che condivide una vita simile alla mia, come se fossimo confratelli di un grande gruppo creativo in cui si scambiano pensieri ed energia.
Ad esempio, ho acquistato un numero di Kinfolk (di cui hanno parlato loro e lei)

e alcune pubblicazioni dal sito di MAV e SCB:3191 miles apart.

Di loro ho preso il libro A year of mornings; un libro pubblicato insieme alla maglieria Quince&Co. e l'abbonamento a quattro numeri annuali della rivista Quarterly, di cui ho ricevuto ieri il secondo numero.

In A year of mornings le due autrici condividono per un anno una foto ciascuna, ogni giorno, delle loro mattinate.

Quest'anno scolastico le mie mattine sono sempre di sveglia presto (inizio tutti i giorni alle 7:30) e mi piaceva l'idea di trovare qualcosa di positivo in queste mattine assonnate, sebbene quelle di MAV e SCB siano più lente e rilassate delle mie sempre piuttosto frenetiche.

Quarterly é invece una mini pubblicazione stagionale, con ricette, fotografie, racconti di gite o di giorni particolari (un viaggio, un pic-nic) e lo trovo un prodotto editoriale notevole:curato nei minimi dettagli ma nello stesso tempo semplice, in carta ruvida e opaca.


Dal libro Interwoven la mia amica Ilenia mi ha realizzato una collana di lana per il mio compleanno sul modello di questa azzurra nella foto sottostante.

Non so lavorare ai ferri la lana, ma queste collane sono facili da realizzare e molto originali.

Un altro progetto fotografico a cui ho aderito con entusiasmo é Print:A year in film di Natalie (ringrazio Tiziana per avermi fatto conoscere il suo sito): in questo progetto Natalie spedisce una volta al mese una sua fotografia, con ad esempio nel mese di gennaio, alcuni suoi suggerimenti su come divertirsi durante un lungo viaggio in macchina.

Il progetto di Natalie, proprio perché così semplice ed informale, mi piace moltissimo, così come i suoi blog sono di ispirazione.

Inoltre abbiamo più o meno la stessa età, anche lei é sposata da poco e mi rispecchio moltissimo in quello che lei vive e scrive.

Un altro progetto creativo che sono felice di aver assecondato!



Non mi stanco mai di girare pagine, osservare libri, annusarli, sfogliarli, ne ho sempre uno in borsa, più di uno sul comodino, molti su ogni tavolo o armadio della casa.

I libri sono ottimi compagni di gioco.

Avete già visto questo video su un guardiano di libri volanti?

Un cartone animato delizioso (grazie zia Anna!)

Che libri amate ultimamente?

lunedì 12 marzo 2012

Storie di rami # 2

[Pesco #2]

[Melo #2]



[Albicocco]

Nel frutteto dei nonni, il ramo di pesco e quello di melo crescono ed evolvono lentamente.

Invece gli albicocchi sono tutti in fiore, un tripudio di bianco, ed invasi da api laboriose.

Che profumo quei fiori nel sole pomeridiano!

Buona continuazione di settimana!

sabato 10 marzo 2012

6 mesi fa


Sei mesi fa faceva molto caldo e a quest'ora avevamo appena iniziato a mangiare pranzo nell'agriturismo ai piedi delle montagne, circondati dai nostri parenti e dai nostri amici.

Un giorno magico, gioioso.

Oggi festeggiamo i nostri primi 6 mesi di matrimonio,

RINGRAZIANDO per quello che questi mesi ci hanno insegnato!

giovedì 8 marzo 2012

Vorrei avere le mani più polverose

Sto leggendo in questi giorni il libro La vita ridotta all'osso, del giornalista britannico di The Guardian Leo Hickman, che decide di provare a vivere per un anno intero, con la sua famiglia, con il minor impatto possibile sul pianeta:vivere in modo più etico cercando di consumare di meno e meglio, di produrre meno rifiuti e meno emissioni di anidride carbonica, di ridurre l'uso di detersivi ed altri prodotti chimici casalinghi.
Il libro é molto spassoso e scorrevole, tra i punti che mi hanno colpito e fatto sorridere, quello in cui Leo e sua moglie, in un supermercato londinese, cercano di capire quali siano la frutta e la verdura di stagione in modo da comprare prodotti a km zero.
Io ho la fortuna di poter avere frutta e verdura stagionale dall'orto e dal frutteto dei miei nonni e dei miei zii, oltre a quello dei miei genitori.
Ieri pomeriggio sono andata da nonna Evelina, che vende i prodotti del giardino in un negozietto informale, a casa sua e di nonno.
Ecco cosa c'é in questa stagione:ci sono ancora mele dello scorso autunno (Gala,Golden, Fuji e mele estive) e ci sono ancora parecchie zucche.



Ma ci sono anche abbondanti spinaci, broccoletti, valeriana ( che però qui nessuno chiama così, per noi sono "i salzet") e i primi fraganti e deliziosi cipollotti dell'anno, da mangiare rigorosamente in pinzimonio.






Ci sono insalate di ogni tipo (soprattutto lattuga, iceberg, pan di zucchero, cicoria e scarola) e rape.




Ci sono cavolfiori (bianchi e verdi), broccolo romano e carote.




I kiwi con la loro buccia ruvida e pelosa e le patate polverose.




Da nonna c'é anche del cavolo nero,


uova fresche delle sue galline, cavoli e sedano.






Molte di queste verdure crescono nella serra, grande, di vetro, dove imperversano anche le erbe aromatiche e soprattutto rosmarino e prezzemolo.


Ho sempre amato la serra di nonna, da bambini era un posto perfetto per nasconderci giocando a nascondino, o era utilizzata come "passaggio segreto" visto che ha aperture da entrambi i lati corti sul resto del grande giardino.


Lì dentro si respira una grande pace, c'é silenzio e sempre un bel tepore.


Le piantine di pomodoro aspettano solo di essere piantate per l'estate, e intanto nella serra crescono lattuga e costine.




Ho raccolto anche i primi ravanelli dell'anno, che gusterò appena lavati, tolta la radice lunga e tagliati a metà, con burro e sale.


Che bello andare nella serra di nonna e nell'orto a fotografare e riempirmi gli occhi di buoni colori, immaginare tutti gli usi per quelle verdure fresche, ammirare il verde che cresce rigoglioso in attesa del tripudio estivo di pomodori, zucchine, peperoni, melanzane e frutta.


Ho pensato che finchè esiste un posto così, dove posso uscire dal lavoro e andare a raccogliermi i ravanelli dalla terra, io sono felice.Felice di conoscere le stagioni, felice di non dover leggere un libro per sapere cosa regala la terra in questi giorni, felice di un contatto così stretto con quello che mangio, e di potermi sporcare le mani, cosa che anzi vorrei fare molto di più.


La casa dei nonni e l'orto e la serra ed il frutteto sono luoghi che calmano e riempiono l'anima sempre, e sono a due passi.


Proprio sotto la serra crescono il pesco e il melo che ho fotografato domenica e proprio lì sotto e li attorno ho passato le estati di quando ero piccola, a correre, saltare, salire sugli alberi, raccogliere piume e pietre e semi e fiori, a sbucciarmi le ginocchia e giocare per ore a nascondino o a caccia al tesoro con i miei cugini.


Tra un mese dovremo andare a vivere in un nuovo alloggio in centro città, so che sarà dura e che mi rifugerò il più possibile qui dai nonni nel verde, ma progetto di piantare sul largo balcone che avremo almeno le erbe aromatiche e mi piacerebbe provare anche con qualcos'altro, magari fragole o insalata?


Voi cosa coltivate sul vostro balcone?

martedì 6 marzo 2012

Storia di un ramo di pesco e di un ramo di melo #1

[Pesco #1]
[Melo #1]


Oggi qui nevica, ma per celebrare la primavera che avanza e la nuova stagione della luce che ritorna con più ore al giorno, ho iniziato domenica un mini-progetto fotografico.

Nel grande frutteto dei miei nonni Lorenzo ed Evelina ci sono soprattutto peschi e meli, che si stanno svegliando pian piano dal sonno invernale.

Voglio documentare la loro vita, di un ramo di pesco e di un ramo di melo, una fotografia a settimana, da ora all'estate quando saranno alberi carichi di foglie e frutti.

Un progetto piccolo, per ricordarmi di ammirare la natura che ho attorno, e per accorgermi meglio dei suoi cambiamenti costanti.

Per fermarmi qualche attimo vicino ad un ramo, ad osservare.

Per crescere con questi germogli, rinascere a primavera con stupore per la natura che va avanti una fogliolina alla volta.

Avete anche voi un albero da osservare da vicino?

sabato 3 marzo 2012

Menù degli indignati

San Francesco d'Assisi.
Henry D.Thoreau.
Lev N.Tolstoj.
Mohanas K.Gandhi.
Simone Weil.
Don Lorenzo Milani.
Abbè Pierre.


Sette personaggi storici che sono stati segno di indignazione nel loro tempo, di critica, di rifiuto, ma anche di vita profonda, autentica, alternativa e vera.
Persone che si sono schierate in modo deciso a favore di una causa, con energia, in prima persona.
A queste persone é stato dedicato il musical spettacolo Grandi Indignati, che abbiamo visto giovedì sera, e che mi ha colpito perché nelle voci diverse di queste sette grandi persone, ho sentito e letto gli interrogativi che mi faccio ogni mattina, ogni giorno:
come vivere bene, una vita che sia utile, che sia piena?
Come vivere nella società in modo autentico?
Come poter essere segno anche in questo tempo di quanto ci può essere di nuovo e di bello, con il mio lavoro, le mie capacità, i miei progetti?


Durante lo spettacolo, sono state proiettate immagini e filmati per ogni personaggio, sono stati letti o recitati alcuni loro brani, con un accomompagnamento musicale e riferimenti all'attualità dei nostri giorni.

La serata poi é stata particolare, perché organizzata in un piccolo ristorante in cui la cuoca é esperta di erbe spontanee e di cucina bio-dinamica, quindi insieme allo spettacolo teatrale era proposto un "menù degli indignati", con un piatto a rappresentava ciascuna delle 7 persone dello spettacolo.

La cuoca ha illustrato uno per uno i piatti scelti e preparati da lei con grande inventiva ed originalità, in modo che fossero piatti portavoce della vita di ogni personaggio.
Per San Francesco, che conduceva una vita semplice e ascetica di pane e acqua, la cuoca ha scelto un crostone con miele umbro e con abbinamento di peperoncino e broccoli in salsa (questi ultimi due ingredienti provenivano dall'associazione Libera contro le Mafie).

Per Thoreau che viveva di erbe spontanee che raccoglieva, dei flan di erba cipollina (una delle poche erbe spontanee che si trovano ora in campagna appena sciolta la neve) su stufata di fagioli rossi dalla frase di Thoreau "Saluta l'alba, pianta i fagioli e lavora quel che ti basta".

Per Tolstoj due ingredienti tipicamente russi ed utilizzati lì in questo periodo dell'anno: sedanorapa e barbabietola rossa.


[gli antipasti]
Per rappresentare Gandhi é stata proposta una zuppa di lenticchie rosse al curry e per Simone Weil, mistica e filosofa, due ingredienti semplici:cipolle e patate, con l'aggiunta di pesce dalla sue frasi che confrontavano il lavoro alienante di un operaio a quello più incerto ma più libero di un pescatore.

Per finire, una merenda per Don Milani, prete e maestro della scuola di Barbiana:le risole,o "bugie" di carnevale.Per l'Abbè Pierre, fondatore della comunità di Emmaus basata sul riciclo e sul riutilizzo per una maggiore condivisione, la cuoca ha riutilizzato gli albumi scartati dalle uova del piatto di Tolstoj per preparare le Iles Flottantes, dolce tipico francese.


Nel ristorante poi erano stati preparati due tavoloni e quindi ci si sedeva vicino o di fronte a persone che non si conoscevano durante la cena, un altro momento di scambio e dialogo.

Gli scritti dei sette indignati letti durante lo spettacolo sono stati raccolti in un libretto, che ho preso perché vorrei approfondire le loro storie, anche leggendo i loro libri, sicuramente Don Milani di cui vorrei rileggere Lettera ad una professoressa, e Walden di Thoreau che non ho mai letto, conosco poco di Simone Weil e vorrei saperne di più, e lo stesso dell'Abbè Pierre.

Questa cena ha fatto risuonare in me più che mai degli interrogativi forti, la sete di sfide grandi, ed ho ammirato la gioia semplice e profonda della cuoca, una ragazza giovane e intraprendente, esperta di fitoterapia, che con maestria ha saputo proporre dei piatti buoni e sani.

Un esempio di passione e creatività da tenere prezioso.

La trovate al ristorante L'Erla la Merla a Boves (Cuneo), se passate da qui ve lo consigliamo vivamente.

Potete leggere di più sul musical sul sito ufficiale dello spettacolo.

Conoscete alcuni di questi personaggi indignati?

Cosa vi colpisce di loro?

Buon finesettimana di energia nuova!