venerdì 7 gennaio 2011

Un saluto

[Zia Anna davanti alla casa di Briga]

Oggi voglio salutare una mia prozia, zia di mio padre, che giovedì scorso il 30 dicembre ha lasciato questa vita.
Non voglio ricordarla in modo triste, ma anzi lasciare qui una piccola traccia di lei, con il rammarico di averla vista l'ultima volta due anni fa e di non avere ancora "all'epoca" la passione per la fotografia, mi dispiace di non aver fatto più foto con lei e soprattutto di non aver registrato i suoi racconti.
Quello che mi entusiasmava di lei erano infatti le vicende eccentriche della sua vita:
ha vissuto a Berlino durante la seconda guerra mondiale, lavorando come dattilografa, sotto i bombardamenti.
Non abbiamo mai ben capito per chi lavorasse, ma il racconto della città bombardata, come quello della sua vita di bambina qui a Peveragno, la vita poi a Nizza da giovane adulta dopo la guerra, e soprattutto i racconti dei tanti viaggi mi incantavano per ore.
[Zia Anna e Robert, zio Beppe e Mariuccia, nonna Rita e nonno Antonio a Briga]

Nella sua bellissima casa a Nizza,aveva due teche di vetro ripiene di minerali provenienti da tutto il mondo, dai posti dove era stata, e nell'ingresso della casa una gigantografia di Guernica di Picasso.
L'ho sempre adorata, per la sua parlantina sciolta, la sua vita avventurosa, il carattere impetuoso, lei che quando mi incontrava mi diceva sempre che le assomigliavo e "tu hai proprio gli occhi neri dei Botto, non ci si può sbagliare".
Lei che mi raccontava della sua passione per la scuola e del dolore provato da bambina per non aver potuto studiare oltre i pochi anni delle elementari, pur essendo molto in gamba e dotata negli studi.
Uno dei suoi fratelli, Giovanni, classe 1916,(erano in 4, lei e tre fratelli e uno di questi era mio nonno Antonio), fu disperso in Russia nella Ritirata e lei che era molto affezionata a lui mise in moto mari e monti per cercarlo, scrisse a ministeri e presidenti, fino a rintracciare dopo molti anni di lettere, ricerche, inchieste, il cappellano militare che diede la benedizione al battaglione prima dell'ultima battaglia in cui sia traccia di questo prozio, a Rovno probabilmente il 18 gennaio 1943, in cui i soldati italiani furono poi probabilmente calpestati dai carriarmati sovietici.

Ora non so cosa darei per avere la sua cartellina piena zeppa di fogli, di interviste, delle lettere che aveva ricevuto durante questa ricerca straordinaria, che ci mostrava ogni volta.
Purtroppo essendo malata da tempo, zia Anna non ha più ricordato dove abbia messo la sua cartellina ed ora come di molte altre sue cose abbiamo perso traccia.
[Ritratto di zia Anna fatto da me a Briga,14 giugno 1997]

Mentre eravamo a Londra ho saputo della sua morte, e mi sono ricordata di uno dei racconti che di lei amavo di più, quella in cui ci raccontava di essere andata a China Town e aver comprato un'intera anatra caramellata da portarsi a casa.
Così, vedendo i polli caramellati appesi nel quartieri cinese, non ho potuto che pensare a lei e a quel racconto che amavo tanto da piccola e che mi sembrava mitico, irraggiungibile.
Ora i polli appesi li ho visti anche io!
Con questo saluto mi porto dentro la consapevolezza di avere tanto di lei, del suo carattere, della sua tremenda testardaggine, del suo amore per i viaggi e per i racconti.
Terrò spalancati i miei occhi neri occhi sul mondo ancora e ancora, zia, anche per te.
Salutami nonno, che io non ho mai conosciuto, e il tuo fratello Giovanni che ora hai finalmente ritrovato dopo tantissimi anni di ricerca :-)

10 commenti:

  1. sei una grande, Daniela.
    mi piaci proprio.

    RispondiElimina
  2. Mi viene la pelle d'oca.
    Vivi il mondo con la curiosità che ti caratterizza, anche per lei, per soddisfare anche la sua sete di vita. Sei proprio una persona buona dentro.
    Un abbraccio forte

    RispondiElimina
  3. Cara Daniela, hai scritto un post meraviglioso e sono certa che la tua cara zia ne sarebbe fiera. Tieni sempre con te questi ricordi, non mollarli mai. Ti abbraccio forte forte nell'attesa di poterlo fare davvero... Chissà, magari a primavera!!!
    Un bacio
    Francesca

    RispondiElimina
  4. Ricordarla così è come farla rivivere di nuovo...

    RispondiElimina
  5. Tua zia era veramente una gran donna...e tu con le tue parole le hai reso davvero onore. Sei stata molto carina a scrivere un post su di lei...post veramente bello. Complimenti Daniela.

    RispondiElimina
  6. Che bella descrizione Daniela... Piena di amorevolezza, ma delicata e semplice allo stesso tempo. Se ti sta ascoltando e osservando - ed io penso di sì - ne sarà felice.

    RispondiElimina
  7. Un saluto a te e alla tua famiglia in questo momento di ricordo.

    RispondiElimina
  8. Che cose belle hai scritto di lei. È il miglior regalo tu potessi farle.
    Un abbraccio.

    RispondiElimina
  9. Cara Daniela, seguo sempre il tuo spendido Blog, poichè condivido tanti tuoi pensieri che riesci ad esprimere con parole meravigliose.
    Io purtroppo stanotte ho perso mio nonno che per me è stato come un padre e ho verso di lui un profondo senso di gratitudine per tutto ciò che ha fatto per me. Incominciando dal lavoro che faccio, è stato lui a farmelo conoscere. Tutte le volte che ho avuto bisogno c'è sempre stato fisicamente e materialmente. Nonostante avesse un carattere introverso era in reatà una persona molto sensibile e generosa che poche persone hanno capito. Mi dispiace solo che, dopo il suo ricovero in ospedale per tumore al pancreas e un terribile ittero, io non sia potuta essergli vicino come avrei voluto, poichè sono incinta e lontana 100 Km. Ecco volevo solo salutare mio nonno agganciandomi al saluto e alle belle parole che hai avuto per tua zia.

    RispondiElimina
  10. @ elisa:ti abbraccio forte forte!Tuo nonno deve averti lasciato un esempio straordinario :-)

    RispondiElimina

Grazie per ogni tuo commento :-)