lunedì 24 marzo 2014

#lifeofpleasure


Questo fine settimana è stato piuttosto lento e rilassante, proprio quello di cui avevo assoluto bisogno.
Nonostante i miei sforzi e i miei buoni propositi, nelle ultime settimane le giornate sono state frenetiche e soprattutto stancanti, letteralmente di corsa saltando da un impegno all'altro, senza attimi di riposo. Ero esausta! Mi alzo sempre molto presto al mattino per andare a lavorare e spesso le lezioni all'università durano fino alle 19 o alle 20 di sera...allora la stanchezza si accumula e sembra di avere sempre un velo davanti agli occhi, che disconnette dal reale e lo affatica.
Allora ho capito, una volta di più, che dovevo fermarmi, dare tempo e spazio.
Ho dormito un po' di più, passato del tempo riordinando con allegria qualche angolo di casa, ho letto delle parole gentili, ascoltato buona musica e cercato di mettere il freno in tutte le azioni della giornata.
Ieri, domenica pomeriggio ho approfittato di una iniziativa davvero lodevole e originale, una tre giorni di convegni intitolata DUL "Donne e Uomini di luce", per andare ad ascoltare dopo il lavoro la conferenza di Shmuel Shaul.
Sono state più di tre ore molto interessanti, con  molti spunti che mi sono scritta e sui quali tornerò con calma. Ad esempio Shmuel ci ha raccontato come nella qabala e nello sciamanesimo (le discipline di cui si occupa) ci siano tre livelli di esperienza, il sentire, il capire e lo scoprire.
Spesso noi ci concentriamo sul voler capire, sul livello razionale/logico delle cose: è su questo aspetto che si basa la vita moderna e anche la scuola, che insegna ai bambini a capire dei concetti e a studiarli ma nessuno insegna più ai bambini (e quindi a noi adulti, di riflesso) a sentire.
Sentire le emozioni, sentire i propri desideri, quella che Shmuel ha chiamato la mia verità.
Sentire le connessioni con la natura.
 Nessuno ci insegna mai a sentire il nostro desiderio e a sceglierlo.
Invece il sentire, il mettersi in ascolto sia di noi stessi che della natura è fondamentale, è la cosa più importante. Visto che ieri pioveva e nevischiava Shmuel ci ha invitati a riflettere sul fatto che non esiste la distinzione tra brutto tempo e bel tempo, ogni giornata è bella, ieri era una bella giornata di pioggia, vivificante e necessaria per la terra, rilassante nel suo scrosciare...
Non bisogna avere paura di sporcarsi, bagnarsi, di stare nel fango o di sopportare la fatica durante una camminata.
Io non ho questa paura, ma noto che mi piace proprio tanto quando posso immergermi completamente nella natura, e di quanto ciò mi sia necessario.
 Penso sia un diritto essenziale per ogni adulto, ancora di più per ogni bambino, quello di sporcarsi, sperimentare, di imparare dalla natura, di sbucciarsi mani e ginocchia, di prendersi ogni tanto un raffreddore, di pungersi con le ortiche, mangiare i ghiaccioli che forma la neve fondendo ai bordi dei rami e dei tetti...è vita di cui è bene fare esperienza in libertà e sono contenta quando posso farlo io, mi fa stare bene come poche altre cose.
Stamattina avrei dovuto studiare, ma Simone era in ferie e le montagne erano così belle, in una luce così vivida che sarebbe stato un crimine non salirci. Allora siamo partiti, a goderci il sole sulla neve di ieri, il silenzio del bosco. Abbiamo camminato, le montagne toglievano il fiato per la loro imponenza bianca e nera contro il cielo azzurro. Abbiamo visto innumerevoli impronte di caprioli, sembrava quasi che avessero danzato tanti erano fitti i segni delle loro zampe sulla neve fresca. Abbiamo trovato anche altre impronte di volpe o persino di lupo e di uccellini.
Ho abbracciato una betulla bella, imponente e bianca, che prendeva il sole sul crinale e in cima al monte ci siamo fermati a leggere di fronte allo scenario delle alpi marittime che ci accerchiava e spaziava fino alla pianura.
Ho pensato che oggi avrebbe dovuto essere proibito per legge di andare a lavorare, ci sarebbe stato l'obbligo di salire in cima alle montagne e le scuole avrebbero dovuto chiudere e spargere i bambini per i boschi a studiare dal vivo il ritmo del silenzio, la chimica dell'acqua che passa a neve e torna liquida, come spostare il baricentro per salire meglio, a riconoscere le impronte e a rimirare le cime che si susseguono valle dopo valle...a sentire invece di capire.







10 commenti:

  1. "Non esiste buono o cattivo tempo, ma buono o cattivo equipaggiamento" mi diceva un animatore da bambina. Crescendo ho imparato che l'equipaggiamento dovrebbe essere inteso sia come un bel paio di scarpe, sia come predisposizione interiore. "Interiormente equipaggiata" a sentire con tutti i sensi.

    Vi mando un abbraccio grandissimo!

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    1. Mi piace molto "interiormente equipaggiata a sentire" :-)

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  2. Che bella la tua foto mentre abbracci l'albero :) e bello anche il commento quassù di Simona e il tuo post*

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    1. Abbracciare quella betulla è stato molto bello, era ruvida ma calda, palpitante di vita pur se con le radici sotto la neve...

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  3. Paradossalmente io sto imparando a camminare sotto la pioggia da quando ho un bambino, dico paradossalmente perchè di solito noi adulti "corriamo a casa per non bagnarci perchè è brutto" e invece lui rallenta perchè lo trova "altrettanto bello", gioca con l'ombrello, deve saltare nelle pozzanghere con le galosce, bere la pioggia... e a meno che non soffi un forte vento io rallento e lo lascio fare... poi intanto appena arriviamo a casa ci asciughiamo per bene e ci beviamo qualcosa di caldo :D
    Bellissimo post intenso e supercondiviso

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  4. Grazie per come sai portarci con la leggerezza del sorriso e la profondità delle riflessioni con te, con voi sui monti, ogni volta è una boccata d'aria fresca e buona.

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    1. Allora, quando venite a trovarci che vi portiamo a fare un bel trekking? :-)

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  5. Bella l'idea di chiudere le scuole nei giorni più vividi e limpidi e invece portare tutti i bambini e gli studenti in montagna e nei boschi a sentire... sentire...
    Imparare a sentire, a riconoscere e riconoscersi!!!
    Daniela Ministro dell'Istruzione... SUBITO!!!
    Un abbraccio gioioso (come quello alla betulla)
    Francesca

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