Questo contatto così stretto e intimo con le famiglie armene ha permesso al nostro viaggio di essere davvero speciale, e sia a me che a Simone é piaciuto questo aspetto di grande semplicità nella nostra permanenza in Armenia.Il viaggio era infatti organizzato per dormire in tre famiglie diverse (nelle piccole cittadine di Vartenis,Chiva e Goris) ma prevedeva anche altri incontri (e innumerevoli tazzè di caffè) con altre famiglie del posto.
L'accoglienza che abbiamo ricevuto é stata calda, sincera, un po' intimidita inizialmente dalla difficoltà linguistica, ma infine ricca di scambio, di gesti gentili e veri.
Sicuramente il vedere un paese da dentro invece che dalla stanza di una grande catena alberghiera é molto più interessante e divertente, e cosa non secondaria, dà sicuramente un aiuto finanziario alla vera economia locale invece che a un albergo spesso gestito da una multinazionale straniera.
Tra i vari incontri in Armenia, é stato bellissimo quello spontaneo (non eravamo ospiti da loro) di una coppia di anziani, vicino al monastero di Makkenis.Vera e suo marito ci hanno invitati con grandi cenni, ci hanno fatti entrare nella loro piccola casa (una stanza con due letti e un focolare) e ci hanno offerto caffè, anguria, pane lavash e formaggio fatto da loro con il latte delle loro pecore.Una gentilezza infinita, da due persone povere ma dignitose, che ci hanno raccontato la loro storia e con le quali abbiamo condiviso un po' del nostro tempo.
Un incontro carico di tenerezza e genuinità.
Ho viaggiato molto spesso ospite di altre famiglie:anzi posso quasi dire di aver girato l'Europa ospite in varie case.Alle superiori ho studiato alle magistrali indirizzo linguistico:questo mi ha permesso ogni anno di poter viaggiare facendo scambi e soggiorni studio all'estero invece delle "gite normali".Il primo scambio fu di una settimana a Chambery a casa di Aurelie, che poi venne a sua volta a casa mia.Ricordo le cene buonissime che ci preparava sua madre (soprattutto un piatto di vongole e come dolce l'ile flottante), l'andare a scuola a piedi al mattino nella foschia di Chambery, le birre al circolo di biliardo con Aurelie ed i suoi amici, i suoi mille rossetti che mi imprestava.
Poi é stata la volta dell'Irlanda, con uno scambio di due settimane a Dublino a casa di Fifi:una casa vittoriana stupenda, immersa nel verde, con grandi finestre, una famiglia numerosa e gentile che mi accolse con grande disponibilità.
Mi é sempre piaciuto viaggiare così, forse perchè sono una gran curiosa e sono elettrizzata all'idea di vedere come vive un'altra persona:come cucina, come si veste, come ha arredato al sua casa, che fotografie ha sul comodino, come ha organizzato gli armadi, che libri legge.
Forse é viaggiando così e incontrando tante case e stanze diverse si é creata neglia anni la mia passione per l'antropologia, per il conoscere altri posti, altre culture.
A molte mie compagne di classe non piacevano questi scambi, li trovavano troppo impegnativi.
Certo é questione di gusti, io mi sono sempre divertita tantissimo e mi diverto tuttora ad esplorare nuove case e nuovi paesi in questo modo.
Indubbiamente non é sempre facile vivere in casa di una persona straniera:abitudini diverse, organizzazione diversa.
Se lo sia fa in un paese più povero come l'Armenia il disagio può venire dal non avere l'acqua calda a disposizione, dal dover mangiare cibo strano.
Non sono elementi da sottovalutare:ho avuto un forte mal di pancia per un paio di giorni in Armenia, forse l'acqua dei villaggi che abbiamo bevuto non era potabile.Sono stata ko per un giorno..ma sono felicissima lo stesso di essere stata nelle famiglie.
Certo stare in un albergo 5 stelle magari sarebbe bello, ma non l'ho mai fatto e non credo lo farò mai.Sono questioni di gusti!
A mia volta ho ospitato a casa mia Aurelie, Fifi ed anche Roddy, un ragazzo scozzese molto simpatico venuto da me per lo scambio europeo Comenius.
Anche i capodanni di Taizé mi hanno permesso di entrare come ospite nelle case della gente e di conoscere persone disponibili, gentilissime, che mi hanno scaldato il cuore.Ricordo del capodanno ad Amburgo questi nonnini che ci offrirono un pranzo caldo il primo dell'anno:dopo giorni di panini e scatolette di tonno il loro pasto così accolgiete fu una benedizione.
Ricordo ancora tutte le portate:minestra con polpettine in brodo, carne di renna con mirtilli, salsa al curry e patate bollite, e poi gelato.Come tutte le altre ospitalità in Francia, Irlanda, anche la loro fu totalmente gratuita e spontanea.Bellissimo vero come gesto di fratellanza?
Mi dispiace di non avere trovato le foto della giovane coppia che ospitò me ed Ilenia durante il capodanno a Zagabria, e della loro bambina, così come della coppia di anziani che ci ospitò per il pranzo del primo dell'anno a Ginevra, ma li ricordo benissimo.
In Norvegia fui ospitata a casa di Siv-Hanne:una casa tutta di legno affacciata sul fiordo di Stavanger, uno dei posti più belli che io abbia mai visto.Un'altra famiglia, la sua, che mi ha accolto come una figlia, con cura e attenzione.Ricordo le colazioni alle 6 di mattino, nella casa tutta buia:uovo al padellino, pane tostato e granchio.Ricordo il suo fratellino di un anno che adorava mangiare barbabietole rosse!E la sua sorellina di 8 anni che mi faceva ascoltare gli Abba allo stereo e con cui giocavo a dama prima di dormire.
Avevo anche imparato a dire:kan eg for snup? (posso avere una caramella).
Prima di partire la mia "mamma" norvegese mi regalò questo ciondolo d'oro che a sua volta lei aveva ricevuto da sua mamma.Una gentilezza infinita..

[La mia famiglia ospitante in favela:io e la mia amica Simona avevamo preparato per loro la pizza l'ultima sera]

E come non ricordare la mia permanenza di un mese in questa famiglia di Salvador de Bahia, nella favela di Novos Alagados?Un'esperienza di condivisione come poche altre.
E la coppia di anziani che mi ospitò a Colonia per la GMG nel 2005?
Avevano la sauna in casa e ci divertimmo da matti a provarla!
Di Stella e di suo marito e della loro accolgienza calorosa a Bruxelles vi avevo già parlato qui
In Armenia ci ha ospitato per tre notti in casa sua Melanie:una signora molto dolce, maestra nella scuola del paese.
Molto sola perché tutta la sua famiglia (il marito, il figlio e la figlia) abita a Yerevan nella capitale dove gli stipendi sono più alti.Con Melanie é stato divertente parlare:lei ci parlava in russo e armeno, noi a lei in italiano, inglese e francese.
Lei ovviamente non conosceva le nostre lingue, noi in russo sapevamo dire una manciata di parole e lo stesso in armeno.Ma abbiamo parlato, a gesti e a parole.
E ora la sua gentilezza é qui con me, mentre ne scrivo.
Adoro viaggiare in questo modo:conoscere la gente, parlarci.Con lentezza.Con grande semplicità, in case magari dimesse e povere come quella di Melanie.Entrare veramente dentro un paese, nel vissuto dei suoi abitanti, nelle loro storie.Imparare la lingua, fare colazione insieme con lo stesso cibo e negli stessi piatti.Conoscere un pezzo di mondo in più, ogni volta che qualcuno mi apre la sua porta di casa con un sorriso.
Ps: mi ha fatto ridere e tenerezza nello stesso tempo osservare il mio abbigliamento negli anni..sempre sgarruppato!Sono tuttora così..e mi diverto!Mai una volta che io sia vestita un po' fine per dirla come mia madre!