giovedì 18 novembre 2010

I paradossi della scuola italiana

Da alcuni post di D. colgo l'occasione per buttare giù due pensieri che mi sono fatta in questi due mesi di lavoro a scuola,perché i paradossi nel sistema di istruzione italiano sono veramenti stupefacenti.

1-Innanzitutto, dopo 3+2 anni di università con il massimo dei voti (110 e lode etc..), non sono stranamente abilitata ad insegnare nelle materie di mia competenza che ho appunto studiato per 5 anni di fila:
storia, economia, diritto (o educazione civica che dir si voglia), geografie e le lingue straniere che ho appreso a Relazioni Internazionali.
Zero:non sono abilitata neanche per sostituzioni o supplenze.
Però stranamente, magicamente, senza bisogno di alcun titolo di studio, sono immediatamente abilitata a svolgere mansioni per cui non ho studiato e per cui non ho alcuna preparazione accademica riconosciuta.
Io non ho mai studiato pedagogia, didattica, neuropsichiatria o psimotricità, eppure posso senza alcun problema lavorare a scuola ogni giorno, tra l'altro con bambini disabili gravi e gravissimi, bambini con forti problemi psichiatrici, senza essere educatrice o aver alcuna preparazione al riguardo.

2-Tuttavia, io trascorro con questi bambini le stesse ore dell'insegnante curriculare di sostegno, se non più ore di lei.
Quindi paradossalmente io svolgo per il bambino un ruolo di riferimento equivalente se non superiore a quello della sua insegnante corrispondente, e svolgo le sue stesse mansioni oltre ad altre sicuramente meno piacevoli che le insegnanti curriculari non svolgono (portare i bambini in bagno etc..).
Quindi diciamo che sostanzialmente io e l'insegnante curriculare svolgiamo lo stesso identico lavoro:
ma io sono pagata un terzo di lei (a fronte di più del doppio delle sue ore settimanali).
Inoltre per ogni magagna la responsabilità é però mia e non sua:
insomma se il bambino si fa male, o fa male algi altri, la responsabilità é mia e sono io che devo gestire le telefonate mafiose dei vari genitori etc.

3-Paradossalmente io, pur non avendo studiato per questo, ho enormemente più esperienza con i bambini e con l'handicap che l'insegnante curriculare.
Nel mio caso, una delle insegnanti mie colleghe ha studiato 6 mesi per avere l'abilitazione al sostegno ma non ha mai lavorato con bambini disabili prima di quest'anno, neanche con stages/tirocini.
Io ho più molta esperienza perché ho molti rapporti con l'handicap:
una sorella di mia mamma é Down e viene da noi ogni weekend da sempre, inoltre sono stata tutor didattica per uno studente disabile all'università, due anni fa ho frequentato un corso di neuro-psichiatria infantile e sono stata volontaria a casa di due bambini con diverse patologie neuro-psichiatriche per più di un anno.
Altri bambini disabili sono stati ospiti o in affido a casa nostra.
Quindi ho paradossalmente un enorme bagaglio pratico di esperienza con portatori di handicap, cosa che un insegnante curriculare non ha.

Tuttavia io svolgo un lavoro per cui non sono abilitata, sono pagata pochissimo pur svolgendo più lavoro (ed in molti casi svolgendolo con più competenza) di un insegnante "normale", che da parte sua non ha alcuna esperienza in quello che fa.
Contemporaneamente il mio titolo di studio non vale nulla e non mi permette di insegnare, lo stesso la mia esperienza pratica con l'handicap non é riconosciuta ai fini di un lavoro curriculare nella scuola perché non ho titoli che la comprovino.
Ecco, se la scuola funziona così e la scuola é la base della società, allora certo che qui tutto va a scatafascio.

17 commenti:

  1. Credo che mi asterrò anche io, come Alchemilla, da qualunque commento. Hai già detto tutto tu!!!
    Un bacio
    Francesca

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  2. Beh... io non sono abilitata neppure per le materie del mio dottorato, figurati...

    Non ho capito bene quali mansioni svolgi a scuola; te lo chiedo per curiosità visto che come saprai queste cose m'interessano molto e soprattutto ho tanto da imparare.
    Perché la responsabilità è tua? Non dovrebbe essere così... e non è questa la mia esperienza, anzi!

    A volte le insegnanti di sostegno hanno un incarico di poche ore presso una classe, ma magari ne hanno altrettanti in due o tre scuole diverse... e se lavorano come si deve, anche l'impegno a casa è notevole. Ho la fortuna di conoscerne da vicino un paio davvero in gamba. Le ammiro molto. Così come ammiro quello che riesci a fare tu.

    Mi ha colpito quello che scrivi sul perfezionamento per il sostegno... perché io lo farò e durante il tirocinio lavorerò eccome con i bambini diversamente abili... del resto anche adesso mi capita di osservare e affiancare.

    Io conosco tante insegnanti, giovani e non, che si fanno il mazzo e sono preparatissime. C'è sempre anche il rovescio della medaglia, è vero, ma non bisogna generalizzare.
    Evidentemente ci vogliono molta disponibilità e intraprendenza individuale; soprattutto ci vuole cuore e cervello, cose che non si ricevono magicamente in dono dopo un'"abilitazione". Però da quando ho intrapreso questa specializzazione, mi rendo conto che tutto ciò che mi sembrava solo "teoria" ha un senso. Certo, ho la fortuna di essere seguita e spronata da supervisori (maestre) che ci trasmettono davvero tanto (e ci fanno lavorare concretamente e abbondantemente, per fortuna).

    Anche se immagino quanto debba essere difficile, ti auguro comunque buon lavoro, Daniela, e ti abbraccio.

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  3. Hai perfettamente ragione... è un immenso paradosso, lascia senza parole, non ha logica, è... è... è sconfortante!!!

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  4. Grazie, grazie Daniela per questo post.
    Nemmeno io sono abilitata a insegnare (batt-batt, pacca sulla spalla e risata).
    Coraggio, non mollare, l'amore che si mette nelle cose in cui si crede porta sempre i suoi frutti anche se non si sa quando. un grande abbraccio
    S.

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  5. Aggiungo solo una riflessione: non sarà che tu puoi stare con bambini handicappati pur non essendone abilitata perché in fondo il sottotesto del legislatore è che questi bambini non valgono lo sforzo di cercare per loro l'insegnante che li può davvero aiutare? Ovvero, probabilmente per motivi tuoi personali, tu sei quell'insegnante, ma è un puro caso, nessuno te l'ha chiesto e a nessuno interessa riconoscertelo. Dei veri professionisti in certe malattie dovrebbero essere pagati di conseguenza. Meglio allora la decisione populista di far entrare nella scuola bambini con handicap gravi, senza però dare loro davvero gli strumenti che servono, danneggiando prima di tutto quei bambini stessi e poi il resto della classe.
    Non sai la disperazione che ho visto in alcuni genitori che dovevano spiegare la malattia dei propri figli all'insegnante di sostegno, la quale magari era solo una maestra senza cattedra dislocata lì, che pretendeva di trattare i bambini con handicap come bambini cattivi o che si comportano male!
    Comunque, coraggio! Questo lavoro ora tocca a te e solo tu puoi fare la differenza per quei bambini: se lavori con passione non puoi che essere un elemento di cambiamento. Un abbraccio

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  6. nella scuola ne succede di ogni...
    quando ho fatto domanda per le supplenze,la persona che smistava le domande mi ha chiamato chiedendomi in che cosa ero laureata...naturalmente era tutto scritto...sono dovuta andare lì personalmente per spiegarle che non esiste una laurea in ingegneria e basta, ma esistono dei rami, quindi avrebbe sempre trovato "ingegneria ecc." ; poi, come se non bastasse mi ha detto che con la mia laurea potevo insegnare matematica e fisica, ma non matematica e fisica insieme, e i licei scientifici avevano le cattedre di matematica e fisica insieme...un mistero anche questo!!!
    cosa significa??? se insegno matematica in IA e fisica in IB allora posso, ma matematica e fisica nella stessa classe no??? i misteri della scuola italiana!!!
    poi fortunatamente ho trovato qualcos'altro per me!!!
    ciaoooo e buon week end!!!
    MeryCri

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  7. @ mugs for two-simona: io sono "assistente all' autonomia" (che detto così sembra quasi una qualifica leghista!)in due scuole con 3 bambini disabili (uno in una classe e 2 in un'altra, nelle scuole medie) e poi sono assistente in due mense in due scuole diverse ed educatrice pomeridiana in un doposcuola.In più ogni settimana faccio sostituzioni all'asilo o se capita in altre scuole.Non intendevo generalizzare contro le insegnanti curriculari, ma purtroppo quelle con cui lavoro io sono così...pochissima esperienza e purtroppo poca voglia di fare (es.arrivano sempre con almeno 15 munuti di ritardo, ogni giorno...).Un abbraccio!

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  8. Ciao! Capito qui dopo un commento di Sybille sul mio blog in cui si nomina il tuo sito..mi sembra di leggere cose già sentite in altre occasioni e come nelle altre occasioni rimango senza parole...
    Laura

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  9. sei nel Paese sbagliato, Daniela, purtroppo. Negli USA le tue capacita'
    e il tuo talento verrebbero valorizzati, considerati una risorsa importante, e questo ti verrebbe dimostrato anche (cosa non marginale, checce' se ne dica, perche' non si campa solo di aria e di ideali) con un compenso adeguato.

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  10. Allucinante. E poi magari se mostri il tuo sbigottimento ti senti pure dire "ringrazia il cielo che un lavoro ce l'hai"... povera italia!

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  11. Grazie mille per il chiarimento!
    Ancora un particolare: si tratta di scuole private?

    Te lo domando perché io vivo una situazione molto più restrittiva. Se non ricordo male, io e te abbiamo la stessa formazione di base (intendo dire la prima laurea). Ebbene, da "tirocinante" non mi è ancora permesso fare esperienze come le tue senza l'abilitazione (cioè un titolo come insegnante o educatrice), tranne quando opero come operatrice didattica per un'Associazione culturale (quindi da "esterna") e senza esperienze pratiche documentate.

    Però poi ci sono insegnanti abilitate che si comportano come tu le descrivi... non ho parole!

    Insomma, rimango allibita per come delle persone capaci come te vengano sfruttate, chiedendo loro tanti doveri, ma dando in cambio ben pochi diritti.

    Mi spiace molto, anche se so che sei in gamba e che sai dare tutta te stessa al meglio.

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  12. il risultato del delirio di chi ha la presunzione di riformare la scuola, assolutamente non abilitati a farlo perché ignoranti in materia ( ma questo é il surreale oggi in Italia, chi ha conoscenza e capacità viene messo a casa o sul lastrico...),il risultato dunque é il famoso "DIVIDI ET IMPERA", ovvero creare scontento, sfiducia, divisione tra i lavoratori , così si indebolisce la popolazione e si creano contrasti sociali, é una vecchia storia.

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  13. Come ti capisco,Daniela...la mia quotidianità a scuola è molto simile alla tua: assistente mensa, educatrice di pre e dopo scuola, sostituzioni varie in svariate scuole e spesso la realtà che percepisco è la stessa che percepisci tu...io mi impegno tantissimo ogni giorno nello stare con questi bambini, cerco di essere sempre super disponibile ma molto spesso sembra che non basti mai... c'è proprio un divario tra chi lavora dentro la scuola e chi come me o come te ci alvora da esterno...se succede qualcosa quando un ragazzino è con l'insegnante poco amle ma se quel bambino si fa male quando è con me sono sempre problemi ..enormi problemi. Per non parlare del genitore che viene a dirti che il figlio ha preso un brutto voto di matematica,quasi come se fosse colpa mia perchè un giorno a settimana fa i compiti con me al doposcuola...E' triste ma questa è las cuola di oggi,e rimpiango tantissimo la mia scuola di ieri dove non ci saranno stati pre e dopo scuola ma c'era tanta umanità...

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  14. Daniela, you have captured a beautiful photograph. I have always loved sheep and hope to have some one day to spin my own wool. I'm sure my children would love to make some of those reindeer cookies. Lovely to visit your blog again. Jeanene xxx

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  15. Parole sante!!!!! Anzi santissssssime!!!!!! Mi domando dove andremo a finire se procediamo con questo sistema.

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Grazie per ogni tuo commento :-)