venerdì 3 dicembre 2010

Lavorare sui legami

Mi sto accorgendo sempre di più, giorno dopo giorno, di quanto tempo io passi a lavorare sui legami quotidianamente.
Quanta energia ci voglia, quanto sforzo mentale ed organizzativo, quante risorse emotive debbano essere spese ogni giorno per mantenerli.
Qualsiasi legame, da quelli con la mia famiglia a quelli con le mie amiche:
ricordarsi, stare dietro ai vari impegni (ricordarsi che un'amica ha un esame quel giorno, del compleanno di un altra, chiedere notizie o inviare abbracci a chi so in un momento difficile...), ma soprattutto lavorare sul legame di coppia.
Perchè dal dibattito sulle fiabe non emerge questo, né dall'educazione che abbiamo ricevuto o meglio dalla carenza di un'educazione sentimentale a scuola, in famiglia, o a catechismo.
Nelle fiabe tutto l'enorme lavoro tra i due protagonisti avviene prima:
fughe rocambolesche, torri da scalare e draghi da abbattere,cattivi da inseguire e uccidere, matrigne e sorellastre.
Fino allo splendido lieto fine:
felici e contenti per sempre e senza alcuno sforzo.
Come per magia, tutto si spegne e non restano ostacoli, fino alla fine dei giorni.
E visto che queste storie ce le hanno propinate per anni, noi femmine crediamo (magari inconsciamente, ma lo crediamo) che tutto debba succedere così:
una navigazione in mari tranquilli e sereni, dopo l'incontro con il principe.
Ma nessuno, a casa o a scuola, si é mai ricordato di dirci che non é così.
E alla mia età (e anche dopo, purtoppo), amiche si lasciano dopo anni di fidanzamente o dopo pochi mesi di passione perché stare insieme é difficile, o perché si arenano di fronte alla prima difficoltà non prevista o di fronte al primo grande malinteso.
Ed hanno ragione:
é difficile, solo che nessuno ce lo hai mai detto.
Non ci hanno mai spiegato che sì, è difficile, e che richiede se non fatica, almeno una colossale dose di impegno-ogni-santo-giorno.
Nessuno ce lo hai mai detto, forse perché una volta era così per forza:
si andava avanti punto e basta, e se il mare non era calmo si faceva finta che fosse così e non si lasciava trapelare nulla, né al consorte nè tantomeno fuori di casa.
Invece mi accorgo ogni giorno che per avere un legame di coppia che funziona, bisogna lavorarci sopra, lavorarci a fondo, senza mollare.
Non mancare neanche un attimo.
Bisogna sforzarsi, spesso di molto.
Intendo sforzarsi anche proprio fisicamente:
non posso (secondo me) pensare che il mio legame vada a gonfie vele se mi vedo solo una volta alla settimana, se non dedico tempo ed attenzione all'altra persona.
Sforzarsi fisicamente vuol dire anche partire e guidare fin da te di sera, anche se nevica o se ci sono -7 gradi, e il giorno dopo mi devo alzare alle 6 come sempre.
Sforzarsi vuol dire incastrare gli impegni, cercare di mettere da parte il sonno o la fatica.
Se hai due lavori belli ma impegnativi emotivamente come i nostri vuol dire anche e soprattutto imparare a dare il giusto peso al lavoro e alle conseguenze emotive che comporta.
Bisognerebbe dirlo, ogni tanto, che stare insieme comporta un notevole impegno logistico e di tempo da spendere, e di energie per organizzarsi:
un rapporto bello non va avanti sa solo, liscio come l'olio.
Anzi più é bello, come il nostro, più richiede un monitoraggio costante.
Va avanti se ci si impegna ogni giorno, solo così, niente viene facile senza sforzo.
Con questo non voglio dire che portare avanti un legame sia brutto:
é la cosa più bella possibile, l'esperienza più alta che un essere umano possa vivere.
Ma richiede impegno, un grande impegno, per continuare ad essere sempre un rapporto complice e bello.
In questo viaggio, spesso trovo una marcia in più da Sarah e da Denise
Quando la stanchezza del lavoro si somma a turni sfavorevoli e alla neve copiosa, avrei tanta voglia di pomeriggi di sole tranquilli e allegri come questi, ma so che basta aver pazienza e avremo tempo e spazio per riconnetterci ancora.
Con impegno costante, e un grande sorriso, because I CARE e stare insieme é sempre la cosa che più voglio e amo al mondo.

8 commenti:

  1. Quanto concordo!
    Ogni giorno occorre investire una piccola quantità delle nostre energie per coccolarsi e coccolare i nostri legami. Amicizia, amore, affetti familiari...tutto necessità di attenzioni e premure.
    Un bel post, carico di consapevolezza e positività!
    Olga

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  2. Ti posso dar ragione, ma solo in parte: le fiabe insegnano che ha senso combattere per l'amore puro e che poi si vive felici e contenti. E, per la mia esperienza matrimoniale (e non), posso dire che "vivere felici e contenti" significa che tutto (ma proprio tutto) diviene leggero e che si diventa coraggiosi come leoni se accanto c'è l'anima gemella che naviga con noi tenendoci forte. Il lieto fine delle fiabe è nell'approdo all'anima gemella, non alla via facile. E' l'anima gemella che rende il resto della vita semplice.
    PS:ovviamente la cura della preziosità dell'anima gemella va prima di tutto, ma che te lo dico a fare, tu che viaggi a -7 nelle mie lande? Un abbraccio.

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  3. Forse è proprio per questo che, in alcuni paesi, è stato proposto di vietare la vendita di libri di favole; nella realtà non esistono le trovatelle che divantano Principesse grazie alla zucca che diventa carrozza, non esistono i Principi Azzurri (e quelli che ci sono hanno altri colori ...), ai "e vissero felici e contenti" andrebbe aggiunto "ma con un sacco di problemi quotidini da risolvere", ecc.
    Forse hanno ragione loro, poi penso alla mia generazione che con quelle favole ci è cresciuta e mi ricredo: non siamo mica così stupidotti!
    Ogni "aggiornamento" compete ad una età, lascerei le favole ai piccoli ed i problemi ai più grandicelli. L'importante è non nasconderli a coloro che sono già in grado di comprenderli.
    Ti racconto un buffissimo aneddoto: alcuni anni fa mio figlio, giocando a "SuperMario" mi chiese: "babbo, ma noi quante vite abbiamo ?"
    Non fu facile dare una risposta comprensdibile per la sua età.
    Alcuni mesi fa ha avuto un incidente in motorino, niente di grave, ma la prima cosa che ha detto è stata "me la sono vista brutta ... stavolta non era un videogioco".
    Immagino abbia capito!

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  4. bellissimo post Dani! Concordo totalmente! Il mio compagno e` la meta` della mela di cui Platone parlava, ma senza dubbi per stare assieme, per essere una coppia ogni giorni dobbiamo incontrarci a meta`. La coppia e` fatta di due esseri indipendenti e diversi, e sempre sara` cosi`. La coppia/l'unione non e` una cosa magica che avviene, voila`, come le fiabe dettano... ma e` un bilanciare continue di due caratteri diversi.

    E non vorrei altrimenti. Annullarsi per fare valere l'altro, per esempio, e` ricetta di disastri... come dici tu, tempo fa magari anche quando la coppia si sfasciava si andava avanti, adesso invece si spacca e ci si lascia.

    Pero` con un po' di saggezza si impara, ed e` importante scambiarsi idee e pensieri, e si anche dubbi. Lo si fa con il blog, ma lo si fa anche con le amiche (ma pure amici maschi!) attorno a una tazza di caffe :)

    Quando ci si lavora alla propria relazione ma ci si rispetta come individui allora essere in coppia rende tanta felicita`, anche quando si litiga... poi si fa pace :)

    Second me, un altro grande problema di questi tempi moderni e che si parla sempre meno. Siamo attanagliati dalla tecnologia... per quanto ami le amicizie di blog-land, apprezzo le telefonate e le chiaccherate vis-à-vis con le persone.

    Buon week end Dani! Posso dire che il tuo modo di scrivere sta sbocciando sempre piu`? E` una delizia leggere i tuoi posts.

    L xxx

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  5. Andate ad abitare insieme ;)
    A parte questa battuta è vero, si deve rispettare l'altra persona, nel senso che spesso con l'abitudine e la quotidianità si danno alcune cose per scontate, oppure si valutano gesti e reazioni in base a come regiremmo noi, invece non è così...

    Leggo sempre i tuoi post, non ne salto uno, ma a volte non commento, mi viene solo da trattenere una riflessione, un'atmosfera che ci regali :)

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  6. Nì, nel senso che, se mi ci devo impegnare, allora non so se sta andando tanto bene. Non dico che gli altri si debbano dare per scontati, tutt'altro. Né tantomeno il tuo uomo, anzi. Però con lui è come con gli amici "veri": so che, al di là dei litigi e delle tensioni che ci sono in tutti i rapporti, al di là delle assenze di entrambi, lui c'è, pronto a far squadra con me nelle emergenze. E io ci sono per lui, anche se sono la prima a defilarsi quando si parla di passare l'aspirapolvere.
    E questo non è un sentimento coltivato, è come se vivere insieme ci cementasse in modo naturale e a volte involontario (anzi, a volte proprio non voluto!).
    Per esempio, ieri ho pensato che mi sarebbe piaciuto che lui facesse un gesto, un gesto abbastanza insolito da parte sua. Lui è sceso e l'ha fatto, anche se in nessun modo potevo avergli dato un input. Forse, spero, finiremo come quei vecchi che a furia di stare insieme si assomigliano :-)

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  7. I rapporti, soprattutto quello di coppia richiedono Impegno...perchè la Felicità è essa stessa impegnativa...occorre, forse, come in tutte le cose, un pizzico di fortuna ma poi occorre far il proprio.
    Io sto 12 anni con il mio ragazzo ed ogni giorno è una scoperta, è passione come sempre, è dialogo. certo ci son stati anche giorni bui, difficili ma poi il sole ha vinto su tutto. Ogni giorno si presentano difficoltà, certo è normale, ma quando c'è la volontà di superarle insieme, il cammino è a 4 passi.

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  8. ma come fai così giovane ad essere così saggia ??? è proprio vero, per mantenere un legame bisogna lavorarci e pensarci ed essere attenti ai bisogni di chi ci sta vicino........
    un abbraccio
    Annalisa

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Grazie per ogni tuo commento :-)