martedì 22 marzo 2011

E dopo i 150 anni...

Giovedì scorso come tutti sappiamo si sono festeggiati i 150 anni dell'Unità d'Italia.
Io non sono andata in piazza a festival o concerti, la cosa più bella di quel giorno é stata la vacanza forzata dal lavoro (le scuole erano chiuse) così al mattino ho fatto una lunga passeggiata in campagna e poi sono andata con mio padre, mio fratello e Charlie in un campo che abbiamo, che per la pioggia era diventato paludoso, e lche oro hanno cercato di drenare.
Tornata a casa ho cotto il no knead bread e di pomeriggio sono andata con Simone alla casetta di montagna di Monterosso.
La festa non l'ho sentita molto, mio fratello ha appeso una bandiera dal balcone di casa, ma io non ho visto in questo giorno niente di particolamente speciale.
Cercherò di spiegarmi:
io conosco molto poco l'Italia, non sono mai stata a Firenze o a Roma, o sulle nostre isole, il punto più a sud della nostra penisola che ho visitato é Assisi.
Tutti i parenti di mio papà (tranne suo fratello), sono emigrati in Francia e lì vivono, a casa nostra se sono accese la televisione o la radio, la maggior parte delle volte sono sintonizzate sulla radio francese o su canali televisivi francesi come France24, KTO, ARTE.
Quindi d'estate io e la mia famiglia siamo sempre andati in Francia in vacanza da loro per un paio di settimane, e l'Italia non l'ho mai visitata tranne un anno in cui siamo andati al mare in Toscana.
Poi ho studiato al linguistico durante le superiori, ed invece delle gite classiche abbiamo fatto sempre dei soggiorni studio all'estero piuttosto lunghi, fin dal primo anno (per fortuna perché é stata un gran privilegio e mi ha permesso di viaggiare molto e conoscere bene le lingue).
All'università facendo Relazioni Internazionali mi sono appassionata ancora di più ad altri paesi esteri ed anche ora con Simone se pensiamo alle vacanze o ad un viaggio pensiamo sempre ad un posto all'estero.
In questi giorni sto finendo di leggere Terre d'avventura, libro di reportages su e giù per il mondo di Folco Quilici, un bel libro accompagnato da un dvd sugli stessi reportages, che ho guardato ieri sera.
Nelle ultime settimane sono andata a vari eventi multiculturali, come l'8 marzo con una mia amica alla festa per le donne organizzata da donne maghrebine, con canti e musiche sacre marocchine suonate dal vivo da donne vestite con abiti tradizionali finemente decorati e con the alla menta caldissimo.
Lunedì 14 io e Simone siamo andati con una coppia di amici alla proiezione di un filmato di viaggio sull'Armenia, dove ci é stata consegnata questa poesia, era presente anche una famiglia armena emigrata qui in Italia.
I viaggiatori erano stati nei nostri stessi posti in Armenia, ma durante la scorsa primavera.
E sabato scorso, ho passato una serata soplendida con una mia amica ad una serata africana organizzata da una ong con l'associazione senegalesi di Fossano e con l'associazione Cinema Migrante.
C'era un buffet di cibo africano delizioso dove ci siamo abbuffate di sambusa alla carne, e bevuto succo di baobab (non sapevo esistesse!) e di ibisco.
Poi si é passati alal visione del film Mooladeé del regista senegalese Ousmane Sembene, su quattro bambine che scappano dal rito di escissione e vanno a chiedere protezione ad una donna del loro villaggio, che le vuole salvare dall'infibulazione, ribellandosi alla forte autorità degli uomini e degli anziani del villaggio.
Mi rendo quindi conto di nutrirmi molto di più di suggestioni estere ed esterne che non strettamente italiane, e nello stesso tempo di essere fortemente legata alla mia terra (Cuneo, le mie montagne,...), ma faccio fatica a definirmi fieramente italiana.
Questo non vuol dire che io non la considero la mia nazione, che non rispetti la nostra bandiera o il nostro inno, che io pensi (non mi passa neanche per la mente) ad ipotesi federaliste etc..
Semplicemente mi definisco molto più facilmente europea che non italiana, conosco molto meglio la Francia che non l'Italia, so girare per Gerusalemme quasi ad occhi chiusi e sono stata in quasi tutte le capitali europee, ma conosco poco l'Italia.
Sento che in me si fa palese il paradosso della globalizzazione studiato negli esami universitari:
la mondializzazione porta agli estremi di localismo e globalità nel singolo individuo, recidendo le identità nazionali.
Per me é proprio così, io non mi sento fortemente italiana, al di là del momento politico ed istituzionale di questo momento che porta molti a non riconoscersi più nell'Italia e a voler andarsene all'estero, io sento di non avere una forte identità italiana o di essere particolarmente legata all'Italia.
Ripeto, questo non vuol dire disprezzare il nostro paese, ma forse con gli studi che ho fatto (io come molti altri) siamo cresciuti con lo spauracchio del nazionalismo e di quello che ha distrutto in europa qualche generazione fa, la parola Patria non mi piace, non sono una patriota e non capisco come si possa essere fortemente orgogliosi del proprio paese senza alimentare la spirale de il-mio-paese-é-più-bello-del-tuo.
Sono italiana ovviamente ma questo non mi dà una fierezza particolare, non mi da un di più, sento appunto come ho detto di essere più europea che non italiana, più cuneese che non italiana.
E per voi cosa significa essere italiani?

9 commenti:

  1. cara Daniela, concordo appieno con quello che hai scritto...volevo scrivere anche io un post del genere ma poi non l'ho fatto...avevo paura di essere presa per pazza visto che tutti festeggiavano questa benedetta unità d'italia...poi in un periodo come questo cosa ci sarà da festeggiare...io amo l'Italia come paese ma anche io penso che ci vuole poco per scatenare sentimenti nazionalistici...a volte però non mi sento rappresentata da chi governa questo paese ed è anche per questo che non sento mia questa festa che il nostro governa ci propina...mi sembra tanto un'esaltazione di valori come patria, famiglia, religione che mi ricordano tanto il fascismo....
    un abbraccio!

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  2. Io mi sento europea. L'Italia è la mia casa, ma se mi trovo in un altro paese, non mi sento a disagio, anzi. Apprezzo le bellezze del mio paese come quelle degli altri; non sono campanilista e detesto i luoghi comuni sulle caratteristiche regionali (piemontesi falsi e cortesi, genovesi tirchi ecc...). Ho sentito la ricorrenza sia perché amo molto la storia, sia perché in un momento come questo credo che ciascuno dovrebbe prendersi più a cuore le sorti del luogo in cui vive: da troppo tempo ristagna socialmente, politicamente, culturalmente. Non vedo alcun contrasto fra il mio vivere in Italia e amare in egual misura altri paesi esteri che ho visitato e che significano molto per me. Amo la mia Genova, ma sento che "la mia patria è l'Europa" come diceva De Gasperi. Come sai quando lavoravo all'Università mi occupavo proprio di questo... e nonostante tutto, ha lasciato una traccia indelebile in me. Ne sono contenta!

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  3. io sono stata contenta di festegggaire, perche' la mia voleva e vuole essere una iniezione di fiducia a me, a te e a tutte le persone che nonostante tutto hanno deciso di restare qui e rendere il nostro paese migliore.
    questo mi piace festeggaire...l'impeno di cittadina per l'italia e tutti gli italani: e non e' un sentimento nazionalista, lo farei per la francia se fossi francese, per la croazia se croata.non penso di essere migliore di altri in quanto italiana, ma penso di dovermi impegnare per migliorare l'italia. e' il sentimento di amore per la terra che mi e' stata data .
    ecco, io l'ho sentita un po' cosi' la festa...magari ( anzi sicuro!) mi sono atta un viaggio tutto mio e l'intento era altro eh :)

    pesno che dipenda davvero un po' dal fatto di conoscerla l'italia...ho avuto la fortuna di girarla un po', e devo dire che ho visto delle bellezze da togliere il fiato,gente accolgiente e divertente,e tanta gentilezza...il che mi fa ben sperare!
    se lo vuoi spassionatamente un consiglio...se proprio me lo chiedi ;D ...fatevi un giro nel sud tu e simone! ma anche nel centro e nel nord, est ed ovest... merita!
    sara

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  4. Ma guarda, io non mi preoccuperei molto, del resto, tu dell'Italia conosci e vivi quelle che da sempre sono state le dinamiche storiche che ne hanno mosso le fila e le menti. Siamo una nazione circondata dal mare: il mare, da tempo immemorabile, ha portato il mondo e ci ha portato nel mondo. Il sillogismo perfetto sarebbe: L'italia è europea (mondiale) nel DNA, Daniela è italiana, Daniela è europea...A parte gli scherzi, i miei tratti somatici sono boliviani, quelli di mio marito arabi, nella famiglia di mio nonno abbondano i capelli biondi e gli occhi azzurri. Tutto cio' per dire che, io, fossi in te, non mi farei cruccio del fatto di sentire nell'intimo quest'appartenenza all'europa o alle sponde estere del mondo, perchè è antropologicamente un nostro tratto distintivo. Secondo me, quello che potrebbe risultare affascinante, per una persona che, come te, è a contatto giornalmente con le nuove generazioni d'immigrati, sarebbe rivedere nel viso e nei posti della tua "patria di attracco" i visi e i modi di fare delle popolazioni che credi siano estere, ma che invece sono già radicate da millenni nei nostri territori e ancor prima nei nostri modi di fare. L'Italia, da che se ne dica, anche volendolo fermamente, non potrebbe mai essere razzista...a meno di non incorrere in una incoerenza di fondo spaventosa. :-) se ti va di fare un giro in calabria , fammelo sapere che ti faro' da Cicerona! :-) a presto

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  5. Io mi definisco "diversamente italiana". Diversamente perché ovviamente la storia, la cultura sudtirolese e della mia famiglia, e la mia madrelingua, il tedesco, mi hanno dato una forte impronta. Peró mi sento anche italiana, nel senso che l'Italia é il pezzo di territorio dove vivo, dove sono cittadina, dove ho il diritto di voto e il diritto (e credo anche l'obbligo) di contribuire alla riuscita della vita, del presente e del futuro di questo Paese. Perché ecco, politicamente parlando, fino a un certo punto posso sentirmi cittadina europea e del mondo, ma per esempio per quanto riguarda i voti o i referendum i miei "confini" possibili sono qui, almeno in questo momento, perció mi sento in dovere di agire qui, insieme alle altre persone che la pensano come me: qui ci sono tante cose belle da salvare, da conservare, da migliorare. Dalla serie: se non qui, dove?
    Non esclude di impegnarsi per i problemi nel mondo ('tanto alla fine tutto é collegato a tutto), ma qui, da italiana, ho altre possibilitá...
    Certo che se fossi nata in Chile probabilmente vorrei fare del Bene prima di tutto alla Chile, diciamo perché "il destino" mi ha fatto nascere lí. Io non é che mi sento "orgogliosa" di essere sudtirolese o italiana o europea, voglio dire: é "per caso" che sono nata e cresciuta qui. Ma visto che é cosí, lo vedo anche come occasione di impegno personale, lontano da sentimenti di patriotismo che non mi appartengono, ma entro le possibilitá possibili: la politica, la vita, la societá mi ha dato certi limiti? (come quelli provinciali, regionali, nazionali) - ebbene, entro questi limiti io posso agire, fare, migliorare, contribuire, sentendomi "parte" di questo luogo, di questo paese, soprattutto parte delle persone che come me non hanno ancora perso la speranza che si possa migliorare; e posso essere italiana rimanendo quello che sono, a prescindere dalla mia cultura e madrelingua e appartenenza eccetera.
    In questo senso noi quest'anno lo festeggiamo cosí: come inno alla vita e all'impegno per le cose belle che ci sono in Italia, e ringraziando le persone belle che si dánno tanto da fare per un futuro migliore, nel loro piccolo, nella loro famiglia, nelle scuole e non, nella vita di tutti i giorni: questo é il senso del progetto "Italia 150 solo cose belle" che trovi sul nostro blog durante l'anno e che é veramente un'esperienza bellissima.
    Ciao!

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  6. Io ,ti dirò, per una volta ho davvero apprezzato tutto questo sventolare di bandiere non legato ai mondiali di calcio!:-)
    E mi è sembrato giusto celebrare questa giornata.
    Io un pò italiana mi ci sento (così come mi sento piemontese ed europea) non nel senso più letterale del termine, quanto più come persona che vive in questo paese e un pò a modo suo cerca di fare qualcosa per migliorarlo.:-)

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  7. Amare la propria patria non significa necessariamente essere nazionalisti... Sono anche d'accordo con chi è esterofilo... Io sono entrambi: amo l'Italia, nonostante non mi abbia dato molto, e amo perdermi nel pensiero che non dobbiamo definirci solo tramite confini...

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  8. Io l'Italia l'amo alla follia. Se vedi il mio post il giorno dell'Unità d'Italia capisci. Ho visitato almeno un pezzettino di tutte le regioni italiane e non mi stanco mai...Dell'Italia mi piacciono moltissime cose peccato che ce ne siano alcune che contano molto che invece non vanno proprio bene!!!

    Inoltre tutte le opportunità di vivere il mondo che hai avuto tu nelle settimane che racconti, sono avvenute in Italia.
    L'Italia mi piace anche per questo perché è aperta al mondo.
    In Italia c'è gente di ogni dove che si trova bene.
    E se sto generalizzando, generalizzano anche quelli che dicono che non si sta bene...
    Un abbraccio!!!

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  9. ciao daniela,
    sono Raffaella di Cuneo, ti ricordi, dobbiamo sempre conoscerci.....nel frattempo ogni tanto letto il tuo bel blog....
    a proposito di cosa hai scritto oggi, mi viene in mente che anche io come te ho conosciuto prima l'Europa che l'Italia, a vent'anni me ne andavo in giro con l'"interail" (quel biglietto che valeva un mese su tutti i treni in tutta Europa se avevi meno di 26 anni).In Italia, però il biglietto non ti dava diritto a viaggiare gratis, ma solo con lo sconto del 50 %, così da Cuneo preferivamo andare subito in Francia e da lì si partiva per il resto dell'Europa........ poi ho incominciato ad aver voglia di conoscere l'Italia, di saperne di più soprattutto del "nostro Sud", l'incontro con delle belle realtà, i libri di Danilo Dolci, l'incontro con la Sicilia......e mi sono innamorata!!!
    ed ora mi ritrovo a quarant'anni a festeggiare l'unità d'Italia, guardando i volti ITALIANISSIMI delle mie bambine "siculo-piemontesi"!!!
    p.s. la prossima estate sei invitatissima a Trappeto in Sicilia, dove stiamo realizzando un bel progetto che sarei felice di raccontarti di persona....
    a proposito venerdì 25/03 c'è la FIACCOLATA PER LE VITTIME DELLE MAFIE dal Parco della Resistenza ore 20.30 e a seguire concerto dei LHI BALOS, magari ci vediamo.....

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Grazie per ogni tuo commento :-)