domenica 7 ottobre 2012

Il bosco in autunno


Ogni volta che arrivo in questa valletta ai piedi della Bisalta, il mio cuore si allarga e si illumina.
Mia nonna paterna, nonna Rita, viveva da bambina in una borgata qui (a la Truna) e sono certa che nei miei geni siano rimasti stampati questi paesaggi, questi boschi.
Lei ha passato a me il loro ricordo, insieme all'impressione lasciata in spirito e sangue da tutti gli antenati miei che in questa valletta hanno vissuto: è un'impressione scavata in ogni mia cellula, mi emoziono ogni volta che arrivo qui.
La veduta é molto bella certo, ma c'é qualcosa di più: in un angolo lontano e nascosto in me suona un campanello che annuncia piano "sei a casa", lo sento chiaro e forte, é un'impressione fisica inconscia, qui respiro subito bene e mi sento libera e insieme ancorata.
Per fortuna questa valletta é vicina a casa dei miei genitori, a mezzoretta da dove abitiamo noi ora in città, e ieri pomeriggio siamo andati lì per un paio di ore ed é stata come una benedizione.

In città purtroppo non ho più i riferimenti forti per accorgermi del cambio delle stagioni, invece tornando nel bosco si nota subito come le foglie siano cambiate, siano variati i colori, l'odore stesso della terra e del bosco siano diversi: la natura si sta trasformando, cambia veste.
Assistere a questo mutamento é una magia che rasserena, cosa saremmo senza questa ruota delle stagioni che evolve ed insieme ritorna, é rassicurante, é un ritmo fortissimo che é in noi, certo difficile da notare in città dove ci sono pochi mutamenti, per fortuna ogni tanto riesco a tornare nel bosco, mio amico grandissimo.
Quelle due ore nel bosco mi sono necessarie, come a un carcerato si concede di uscire nel cortile: il bosco é il mio elemento, il mio ambiente naturale.
Profondamente mi sento a mio agio e subito più leggera se sono sotto la coltre dei rami e delle foglie che mi sovrastano.


Abbiamo trovato tantissime "amanite muscarie" dal colore rosso vivo o arancio, spiccavano tra le foglie secche e la terra marrone.
Questo fungo é velenoso ma ha dei colori così belli che non é possibile rimanerne indifferenti.




Abbiamo anche trovato dei funghi commestibili che abbiamo raccolto: non sono porcini ma "gambette", molto simili ma con il gambo più lungo.
Come regole generali di solito i funghi non lamellati sono commestibili, e staccando una piccola parte di cappella se non imbruniscono vuol dire che si possono mangiare.
Comunque, meglio controllare ed essere certi dei funghi che si mangiano perché ci possono sempre essere eccezioni!



Vagare nel bosco lentamente, cercando i funghi, é stato molto rilassante: la natura ha questo potere su di noi, di riportarci in profonda sintonia, di calmarci.
Cercare e ammirare i piccoli particolari come le bacche di sorbo, i fiorellini lilla dell'erica selvatica, le foglie gialle delle betulle: esercizi spirituali nella splendida cattedrale del bosco.


Ho abbracciato questo grande albero, larghissimo, che svettava tra le betulle mingherline: che energia dal suo tronco possente, più grande di me, dalla sua corteccia ruvida.
Nel bosco sono io, raccogliere i funghi da mangiare a cena é stato proprio come rientrare in contatto con la terra e con me, in un rapporto strettissimo, come facevano tutti quelli che abitavano qui nei secoli passati.
La gioia atavica di esplorare la terra, esserne amici e raccoglierne con amore i frutti spontanei, diversi da stagione a stagione.

Auguro a ciascuno di voi, lettori ed amici, di trovare il tempo e lo spazio per stare un po' nella natura questa settimana.
Lo stesso auguro anche a me, cittadina che vive con il cuore nel bosco.

7 commenti:

  1. Daniela, è magnifico quello che scrivi!!sì noi cittadini abbiamo bisogno di più natura....anhc eio ho dei luoghi "del cuore"dove mi sento virtualmente a casa!
    un abbraccio e buona settimana!

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    1. Grazie Valentina, mi piace condividere con voi quello che vedo e vivo :-)

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  2. Ah le passeggiate nei boschi... sono fra le cose che amo di più. Purtroppo qui non ci sono boschi abbastanza vicini, ma non lontano da casa abbiamo un piccolo parco in cui è possibile ammirare in colori della natura e camminare nel silenzio, avvolti solo dai fruscii, dai richiami, dal respiro degli alberi.

    Grazie Daniela, buona nuova settimana!

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    1. Quel parco deve essere magico, che bello "camminare nel silenzio, avvolti solo dai fruscii, dai richiami, dal respiro degli alberi" :-)
      ah tra l'altro ho poi preso quel libro sugli alberi di Mauro Evangelista che mi avevi consigliato, "Raccontare gli alberi", e mi piace molto :-)

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  3. Ti capisco.
    Gambette dalle tue parti... qui non so! Certo, non sono gli edulis, ma sono buonissmi lo stesso!
    Leggendo il tuo post mi rendo conto di essere molto fortunata a vivere a 100 metri da un bosco immenso!
    Un bacio
    Francesca

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    1. Immagino spesso il tuo bosco, deve togliere il fiato da quanto é immenso :-)

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  4. Grazie per questa passeggiata, mi ci voleva :-), mi manca tanto il bosco, la montagna, in città...

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Grazie per ogni tuo commento :-)