
Avevo già
scritto in passato sull'argomento, ritorno di nuovo dopo aver letto alcuni post che in un modo o nell'altro fanno riferimento a ciò che traspare dai "nostri" racconti della nostra vita.
Chiara si chiede come appaia la sua famiglia all'esterno, lo stesso
Denise non sa se continuare a scrivere della sua nuova vita e della sua ritrovata felicità, per timore di offendere o intristire che invece sta vivendo momenti meno facili.
Mary Beth offre una recensione dell'ultimo libro di
Soulemama a cui moltissimi rispondono con commenti interessanti, il cui tratto comune sembra essere il rigetto del libro/blog di
Amanda perché irreale, troppo disinvolto nel descrivere la bucolica felicissima vita nella fattoria di Soulemama e della sua famiglia.
Parto dal fenomeno Amanda per trattare un tema molto più ampio e cioè: cosa scriviamo nei nostri blog?
Che argomenti affrontiamo?
Che punti di vista?
Siamo sempre obiettivi e veritieri?

Amanda viene criticata (l' ho fatto anche io) perché trasmette un'idea troppo semplice di famiglia, semplice nel senso di senza problemi/preoccupazioni, sia a livello economico che educativo/emotivo.
Nel suo blog raramente si trovano descrizioni o sfoghi di momenti negativi, di litigi, di problematiche legate ai figli o alla gestione domestica.
Qunado ne parla, lo fa solamente di striscio.
Di qui le contestazioni:non é possibile che una donna con 5 figli piccoli riesca a cucinare tutto quello che dice, fare a maglia tutti quei maglioni, avere una casa così curata nei dettagli, crescere i bambini senza aiuto etc...quindi deve per forza mentire o quanto meno nascondere qualcosa (ad esempio la presenza di un aiuto esterno).
Molti hanno smesso di leggerla proprio perché trovano il suo blog ( e di riflesso la su vita) troppo idilliaco, perfetto.
Eppure, a me continua a piacere.
La domanda é:anche se non raccontasse tutto, e tacesse di litigi o tristezze o difficoltà varie, il suo blog avrebbe meno valore?
Secondo me no.
Oggettivamente, penso sia ovvio che giornate no, momenti di scoraggiamento o stanchezza ci siano anche nella sua vita, sono fisiologiche.
Quello che mi piace di lei (e di molti altri blog) é proprio la capacità di centrarsi solo sulle cose postivie, astraendosi da tutto il negativo che esisite, non parlandone e non raffigurandolo.
A me questo piace, perché é lo stesso che cerco di fare qui sul blog, ed é il motivo per cui lo scrivo:é un diario dei momenti belli, di quelli che voglio tenere stretti e ricordare, e tranne alcune eccezioni non parlo mai delle cose più negative, che pure certamente ci sono.
Ci sono e sono grosse, e non ne parlo (né lo farò mai penso) perché toccano nell'intimo alcune persone della mia famiglia, persone che voglio in un certo senso "proteggere", o situazioni che non voglio sbandierare in giro perché non sono allettanti, anzi, non certamente con l'intento di metire o falsificare la realtà, ma per concentrarmi sul positivo.
Voglio che il blog sia un angolo protetto, dove entrano solo le cose belle, le gioie della mia vita, anche se magari leggendomi posso apparire troppo "su di giri", troppo ingenuamente ottimista.

Amanda ( e molti altri) mi piacciono perché hanno la capacità di parlare del bello, di cercarlo, promuoverlo, senza "attardarsi" magari in lamentele o nel raccontare cosa non va, i capricci di questo, quell'altro etc..
Penso che il suo sia proprio un modo di pensare diverso, nel senso un modo "americano", in cui effettivamente come lei sono tanti quelli che lasciano tutto per trasferirsi in un altro stato o in piena campagna o fare qualsiasi altra cosa stramba con successo, in fondo penso che
Weber avesse assolutamente ragione nel proporre la sua analisi del calvinismo come motore di pensiero del capitalismo, inteso proprio come
modus vivendi radicalmente diverso dal nostro "vittimismo" mediterraneo più incline magari al melodramma che non all'esaltazione statunitense.
Poi certo, di quello che scrive Amanda bisogna fare la tara, sarà fantastica ma é pur sempre una che a cena propone pop-corn e gelato, e se a noi sembra eroica per i maglioni ed i ricami, non ho dubbi che a lei sembrerebbe eroica qualsiasi donna italiana che cucina ogni giorno antipasto-primo-secondo-contorno-dolce per pranzo e cena.
I figli poi: se hai tutto lo spazio che ha lei (prato e bosco etc) effettivamente i suoi 2 grandi sono in grado di giocare da soli tutto il giorno lì senza dover essere sorvegliati.
Poi le foto:ci vuole poco a mostrare quelle dove la casa é venuta meglio, ma non vuol dire che sia tutta perfetta.
Certo lei si sa vendere molto molto bene, ma io credo anche che sia genuina, che non viva in modo falso, credo che quello che scrive sia la verità, sebbene lei scelga di parlare solo di alcuni aspetti della sua vita e magari non di tutti, ma come detto, lo stesso faccio io.
Di lei mi piace l'energia che traspare, l'amore per la vita, per la natura, la curiosità, il suo blog é sempre uno stimolo a fare meglio, fare di più.
Voi cosa ne pensate?
Scrivete ogni cosa di voi o preferite celare alcuni aspetti della vostra vita, perché li ritenete troppo intimi o dolorosi?
E di Amanda cosa pensate?
In fondo:perchè scrivete?