E poi?Ovvio, insieme ai suoi colleghi viene raggirata, sfruttata e sottopagata dall'agenzia di collocamento.Che si comporta in modo sleale, cambiando contratti e retribuzione.
E poi?La neolaureata ed i suoi impavidi colleghi ingaggiano battaglia contro l'agenzia di collocamento, si "licenziano" e dopo aver lavorato per 12 ore al giorno per 4 giorni..bhe sono semplicemente insultati personalmente dalla direttrice dell'agenzia e bollati come nullafacenti senza futuro (e scansafatiche rognosi, anche).
Ma intanto succede anche che nonostante questo stress, la mancanza di sonno, l'offesa e la rabbia, ed il nervoso per essersi dovuti arrabbiare ed alzare la voce...intorno per fortuna sta spuntando un po' di primavera.Allora la neolaureata-disoccupata-scansafatiche/arrogante
decide di prendere la macchina fotografica e fare un giretto nel cortile di sua nonna durante la pausa pranzo,per fotografare piccoli particolari nascosti.
decide di prendere la macchina fotografica e fare un giretto nel cortile di sua nonna durante la pausa pranzo,per fotografare piccoli particolari nascosti.
Nonostante tutto, il lavoro sottopagato continua fino a martedì weekend incluso, quindi la neolaureata-arrabbiata cerca di farselo piacere e intanto si ripete che nel frattempo ha imparato:
come si firma un contratto
come ti fregano quando firmi un contratto
come recedere da un contratto senza prendere a pugni il datore di lavoro (ma avendo voglia di farlo)
come si lavora nella sede di un partito durante la campagna elettorale
che un partito non é in grado di organizzare gli spostamenti di 4 persone per 10 giorni per fare volantinaggio senza combinare Casini
come e dove si ritirano si stampano e si piegano i volantini elettorali
che ogni candidato vuole che tu distrubuisca solo i suoi volantini e non quelli dei suoi colleghi di coalizione
che comunque puoi sempre farti offrire un caffè dal candidato :-)
a girare in macchina per le strade della provincia e a conoscere ogni buca delle lettere del circondario
a lavorare per 12 ore di fila insieme a gente mai vista prima
a vincere la sua timidezza e riservatezza e a parlare per 12 ore di fila con i suoi colleghi mai visti prima
a montare/smontare una postazione di volantinaggio (sedie e tavolo di plastica, 6 bandiere e portabandiere, scatolone di gadget, scatolone di volantini etc..) in 3 minuti netti, ad occhi chiusi e con le mani congelate.
Soprattutto ha imparato quanto può essere bello parlare con la gente, ascoltarla, fermarsi a parlare con tutti i passanti, non per convincere (non deve fare propaganda ma solo chiedere se può lasciare il volantino).All'inizio si sorride e si é gentili per "lavoro".
Poi si capisce quanto é arricchente e che bella esperienza sociologica-antropologica può essere lavorare un intero giorno in un mercato, o ad un tavolino sotto i portici.
E allora diventa amica del ragazzo del Togo che distribuisce anche lui volantini di pubblicità, della badante rumena che passa con una vecchietta davanti a lei per mille volte in un pomeriggio,avanti e indietro.Diventa amica del fioraio del mercato, di un esule di Santo Domingo con 3 mogli e 7 figli (!!), di tutti i nonnini di paese che la passano a salutare (un po' brilli,cantando canzoni in dialetto), del venditore di agretti, del barista di fronte.
E impara a parlare con tutti, a perdere letteralmente il suo tempo per ascoltare un'anziana maestra in pensione che non vuole andare a votare, o un suonatore di fisarmonica che suona davanti al tavolino di un altro partito.
E capisce quanto é bello superare la sua timidezza, fermarsi a parlare con TUTTI.
Capisce che non é di quel partito che sponsorizza, che non lo voterà, che non fa propaganda politica e che questo lavoro sottopagato é una vera fregatura.
Ma capisce anche che vuole portarsi dietro, fortmente, questa sete di conoscere e parlare alla gente, che vuole diventi una sua nuova caratteristica, che forse ha veramente vinto la sua vecchia riservatezza.
E si dice anche:fare politica vuol dire questo.Vuol dire passare ore in un mercato, a parlare con gli anziani dei vecchi tempi.A regalare palloni ai bambini.E che un vero politico dovrebbe fare questo:scendere a parlare, non per populismo, ma per interesse vero per gli altri.Qualcuno la chiama EMPATIA.
E alla fine la neolaureata si dice:vabbè alla fin fine ho imparato tante cose in questi ultimi giorni frenetici, e se ci ho perso economicamente ci ho guadagnato, un'altra volta e menomale, in umanità.Non so per chi andrete a votare, ma in ogni caso credo che l'Italia sarebbe un paese migliore al di là di chi ci governa, se ognuno spargesse in ogni giornata empatia attorno a sè.
Può sembrare una frase fatta, ma é una frase vera.Si fa politica e si cambia in meglio il paese anche solo augurando con un sorriso "buon lavoro" al proprio vicino di bancarella.
Grande post e grande anima la tua, che sintetizza l'essenza della vita.
RispondiEliminaIo credo che la vita sia esattamente quello che descrivi nel post: la curiosità per l'altro, l'essere aperti all'altro, l'osservare, il riflettere sulle relazioni con gli altri fuori di noi ma anche con l'altro che è dentro di noi e che ci si può svelare momento per momento, giorno per giorno, fino all'ultimo, quello della nostra morte.
Perchè nessun momento, nessun giorno è da buttare.
Brava Daniela, continua a stare in contatto con questa tua fonte di energia interiore. Fallo anche per chi si sente sfiduciato e ha gettato la spugna.
Giorgio
Giorgio
E' il modo amorale (non immorale, poichè immorale è un valore) di lavorare degli ultimi anni, cinico, dove si sponsorizza qualcosa, in questo caso un partito, senza per forza appartenervi...ma noi...gente che passa per strada pensiamo che voi, giovani e belli siate parte integrante e attiva di quel partito, questa è l'amoralità di questi lavori inventati per sfruttare ...mi dispiace...quando facevo volantinaggio io si faceva come volontariato e si apparteneva al partito stesso, tutto sommato ci andava bene non essere pagati...adesso è un lavoro, apparentemente, in realtà è un'offesa alla dignità...però tu hai saputo trasformare il veleno...in medicina...complimenti!
RispondiEliminaSe i politici, invece di offrire caffè, facessero politica come l'hai fatta tu ... ma questo è praticamente impossibile: tu non avevi al seguito uno staff di truccatori, esperti nella cpomunicazione e dell'immagine, telecamere, ecc.
RispondiEliminaRicordo che ero molto piccolo e mio nonno mi portava ai girdini pubblici a sentire il "comizio".
Un tavolino da pic-nic dove il candidato saliva per essere visto dai 15, max 20, ascoltatori ... applausi, fischi, borbottii, il tutto per una mezz'oretta, poi tutti in un altro giardino o piazzetta.
Altri tempi, altra politica.
Buon lavoro.
Mentre leggevo pensavo quello che hai scritto nella frase finale.
RispondiEliminaUn abbraccio!!!!
Purtroppo le esperienze con certe agenzie interinali le conosco bene. Ogni tanto lavoro con loro e anche se mi è capitato di conoscere persone in gamba, ne ho davvero viste di tutti i colori. Sorvolo anche su quanti lavori sottopagati siamo disposte a fare pur di lavorare, essere indipendenti e professioniste... Mi concentro piuttosto su un atteggiamento con il quale mi trovo in grande sintonia: l'empatia, da coltivare e valorizzare. Come te mi reputo molto fortunata, perché sotto il profilo umano ho sempre ricevuto più di quello che sono riuscita a donare. No, non è tutto rose e fiori, ci sono tante persone maleducate in giro, ma... ho sempre scovato oasi di gentilezza e sensibilità. Allora, in questo senso, ti auguro davvero buon lavoro!
RispondiEliminaLa politica, quella buona, diventa una passione che ti fa lavorare per i tuoi ideali senza chiedere nulla in cambio e che ti aiuta a diventare una persona migliore. L'impegno per il bene comune non dovrebbe essere delegato solo ai chi fa politica di mestiere ma dovrebbe essere assunto da ognuno di noi perché riguarda ognuno di noi. Coraggio!
RispondiEliminami piace l'idea di vedere il volantinaggio come esperimento sociologico-antropologico e condivido il tuo concetto di empatia..fai quasi venire voglia di ripetere la tua esperienza ;)
RispondiEliminapassa a trovarci, stiamo organizzando il nostro primo candy :)
Io ho fatto uno stage in 'un agenzia interinale e so bene come funzionano... è uno schifo.
RispondiEliminaQuesto tuo post è molto bello e molto lucido: c'è dentro molta speranza e determinazione!:-)
Bellissimo lo spirito con cui affronti queste esperienze. Grazie per condividerlo con noi, trovo sia un modo per contribuire a un miglioramento ... se facessimo tutti così ...
RispondiEliminaSono contenta che tu abbia tratto qualcosa di buono da questa esperienza odiosa. Per qualche tempo, dopo che era nata Amelia, ho desiderato fare politica. Ma mi sono trovata davanti un ambiente talmente chiuso, nepotistico e arretrato da pensare che non faceva per me quel tipo di politica, che somigliava tanto al fare carriera (il che va benissimo in sé, ma lo trovo brutto applicato ad attività che dovrebbero essere al servizio dei cittadini).
RispondiEliminaCiao, ti ho letta tutta d'un fiato. Ho molto apprezzato il modo in cui hai raccontato e affrontato quest'esperienza. Mi aggrego al club delle laureate passate attraverso alle esperienze piu' assurde. Prendere le situazioni piu' improbabili col tuo spirito e la tua verve e' la cosa migliore. Io col tempo ho capito che potevo evitare di perdere tempo con certi inutili esperienze, affinando le mie arti di ricerca lavoro. Ho cominciato ad andare mirata e ho decisamente migliorato.Ho concentrato i miei sforzi su aziende/agenzie che corrispondono al mio percorso di studi e di carriera. Ho trovato un sito specializzato in offerte per neolaureati e laureati con qualche anno d'esperienza. Le offerte di lavoro che ho trovato qui erano più "centrate" e ho avuto la possibilità di fare colloqui con aziende e persone professionali. A qualche anno di distanza devo dire che il risultato non si e' fatto attendere. Continua con questo spirito! Un abbraccio Simona
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