mercoledì 28 aprile 2010

Considerazioni sull'approccio steineriano

Da qualche giorno mi ronza di nuovo in testa un pensiero che mi era sorto un po' di tempo fa, venendo in contatto ogni giorno con blog di stile waldorf/steineriano sia italiani che soprattutto anglosassoni o statunitensi.In breve mi chiedo come sia possibile portare avanti questo stile di vita in una famiglia con numerosi bambini (in questi blog sono sempre almeno 3 o 4 bambini piccoli) dove soltanto uno dei genitori lavora.
Condivido molto dello stile di vita proposto da questi blog (ad esempio mi piace molto Garden Mama, per identificare meglio il tipo di blog di cui sto parlando, o Vivere Semplice in Italia), mi trovo d'accordo sia a livello teorico che più empiricamente nel cercare un tipo di vita molto legato alla natura, alla ricerca del bello e alla creatività.Ma é indubbio che uno stile di vita di questo genere porta con sè delle spese piuttosto alte:insomma, a voler proprio essere puristi, bisognerebbe cibarsi solo bio od equo, acquistare giocattoli e stoffe fatti a mano, o provenienti da piccoli artigiani su Etsy etc..
Se anche condivido l'impostazione di base (che un alto prezzo di questi prodotti corrisponde però ad una maggiore qualità, un maggiore rispetto per l'ambiente e per i lavoratori dei vari settori, materiali più sicuri per il bambino etc..) tuttavia mi scontro con l'ostacolo effettivo del costo di questi beni.Il cibo equo e bio é molto più caro, lo stesso per i giocattoli e le stoviglie di legno, piuttosto che i libri ed i corsi waldorf, come l'iscrizione dei figli a scuole montessoriane o steineriane.
Certo é una scelta che si può fare:abbraccio questo stile di vita, evito il superfluo e mi dedico ad acquisti di qualità, a comprarmi tessuti e lane da lavorare a mano etc, ma in molti casi non si può dire secondo me che sia una scelta decisamente economica, anzi.Certo molte spese come possono essere quelle di un buon forno del pane, di un buon essicatore per la frutta, di farine biologiche per fare il pane etc saranno amortizzate nel lungo periodo, ma richiedono comunque un alto investimento pecuniario per il loro aquisto iniziale.
La mia non é tanto una critica ma quanto più una profonda curiosità:come é possibile fare tutto questo in una famiglia numerosa, con un solo stipendio?Perchè questa é di solito la situazione delle mamme bloggers a cui mi riferisco:di solito il marito/compagno lavora e la mamma rimane a casa con i bambini.La cosa a cui mi viene da pensare é che allora per mantenere una famiglia numerosa e con questo stile di vita (che mi piace moltissimo ed é simile al mio, ma che é comunque uno stile molto ricercato in alcuni dettagli), il marito/compagno deve avere un lavoro che lo impegna molto in termini di tempo o in cui guadagna moltissimo.
Un lavoro presumibilmente che lo porta più lontano da casa e/o in settori più renumerativi che non quelli agricoli/waldorf.La considerazione che faccio , magari sbagliata, é che qui si rivela una contraddizione tra lo stile tranquillo, child friendly, antroposofico etc professato dalla famiglia, se poi per mantenerla uno dei genitori deve lavorare per molte ore, mettendo da parte sia le considerazioni sulla lentezza che sull'anti consumismo portate avanti nelle altre scelte familiari.Oppure la considerazione che mi viene in mente é che questo "stile" sia possibile solo a persone che però prima lavoravano, e che magari erano anche donne in carriera.Di solito queste mamme bloggers hanno circa 10-15 anni più di me, e da come leggo molte si sono convertite a questo stile di vita dopo aver già lavorato per almeno una decina di anni.O hanno alle spalle famiglie benestanti che permettono loro un certo tenore di vita, o una casa a costo basso o nullo.
Se non non mi spiego come sia possibile!
Tutto questo mi sgorga come sempre da considerazioni sulla mia ricerca del lavoro:anche a me piacerebbe come queste mamme poter avere una bella famiglia, continuare a vivere in campagna, non dover lavorare ma potermi dedicare al creare con le mie mani, all'homeschooling etc, vivere dei miei prodotti e lavoretti che venderei su Etsy.Ma mi accorgo che non é proprio possibile, non qui almeno, non per uno che voglia scegliere questa strada dall'inizio, senza prima lavorare per un po' di anni e mettere da parte i risparmi.
Non ho alle spalle una situazione di famiglia che mi consentirebbe di vivere bene senza lavorare, il mio fidanzato non ha sicuramente un lavoro in grado di mantenere come un solo stipendio una numerosa tribù stenieriana.E allora quando leggo molti di questi blog, li ammiro e li condivido profondamente, ma nello stesso tempo é forte la curiosià o anche l'invidia per uno stile di vita che non vedo possibile replicare.
Non capisco se sia perchè hanno maggiori sovvenzioni statali per le famiglie negli Stati Uniti, o se semplicemente il mercato è diverso e permettere di vivere con i lavori venduti su Etsy..non so..l'unica cosa che so é che conosco bene famiglie che vivono in 5 con uno stipendio (le mei zie ad esempio), ma lo si fa arrancando, con grande fatica emotiva ed economica e sicuramente ripiegando su scelte meno belle delle scuole o giochi steineriani.
Ecco, mi chiedo se questa impostazione di famiglia sia possibile solo a chi ha alle spalle un unico stipendio ma molto sostanzioso, o una famiglia ricca, oppure se anche questi bloggers hanno problemi economici e non ne parlano mai.Perchè io una famiglia così la vorrei, ma con i soldi delle mie ripetizioni simil "steineriane" non riesco neppure a mantenermi io da sola.Voic he ne pensate?Avvertite anche voi questo problema di fondo?

46 commenti:

  1. ciao daniela!
    molto interessante la tua riflessione. hai toccato un tasto delicato, molto delicato. molto spesso mi faccio anch'io la stessa domanda e sono giunta alla tua conclusione cioè che tanti papà o hanno dei lavori MOLTO bene remunerati o, appunto, la famiglia di provenienza sia benestante. questo non è per fare i conti in tasca agli altri, è solo per capire perchè alcuni ce la fanno e altri no.
    sono proprio curiosa di leggere cosa ne pensano gli altri...
    un caro saluto Smile

    RispondiElimina
  2. Non so darti una risposta, perché non faccio parte dei casi che tu descrivi, peró anch'io ho avuto la stessa curiositá. Inoltre, un altro aspetto che trovo incredibile é la loro abilitá di fare tante cose contemporaneamente: occuparsi dei figli, confezionare lavoretti didattici, far da mangiare pulire insegnare, bloggare, fare le foto per i blog, tenersi aggiornate sugli altri blog, metodi didattici eccetera. Io giá con un figlio ed uno stile di vita piú 'facile' faccio fatica a seguire tutto, e sí che le pulizie non sono proprio una prioritá da noi.
    Insomma, queste famiglie mi sembrano un po' come Gesú coi pani e i pesci: riescono a moltiplicare tempo e denaro!

    RispondiElimina
  3. Anche io mi sono ritrovata a fare le tue stesse riflessioni. A volte ho anche posto la domanda direttamente alle blogger, ma la risposta è stata vaga, come dici tu un "ce la si può fare" ha risposto a tutto.Io figli ne ho solo 2. Per scelta io lavoro poco per dedicare più tempo a loro e alla famiglia. Sempre per scelta dedichiamo al lavoro il tempo necessario "per vivere bene" e soprattutto il più serenamente possibile, ma i costi di cui parli tu nel post per noi rimangono inaccessibili. La mia curiosità quindi è la stessa che hai tu, quanto meno per capire se e come sia possibile organizzare la vita famigliare in modo migliore.

    RispondiElimina
  4. è molto interessante e appropriata questa tua riflessione e mi tocca da vicino.
    Io e mio marito siamo due lavoratori dipendenti (nel privato e nel pubblico). ci siamo avvicinati alla pedagogia steineriana per nostro figlio Lorenzo. Cercavamo delle risposte, delle soluzioni, un ambiente adatto a lui: attualmente frequenta la seconda elementare di una scuola pubblica con molte difficoltà, soprattutto emotive che purtroppo si ripercuotono anche a livello fisico.
    Io, dopo i primi incontri nella scuola waldorf mi sono sentita illuminata, come se mi si fosse accesa una luce dentro, rendendo visibile quello che avevo davanti agli occhi e dentro di me. Da qui è partito un nostro percorso (la lettura e conoscenza di certi blog e certe persone lo hanno sicuramente incentivato)!
    Ora ci troviamo in questa situazione: probabilmente a settembre sposteremo nostro figlio in una scuola elementare waldorf e in più abbiamo iscritto anche la piccola allo stesso asilo.Facendo i conti le due rette sono per noi un sacrificio non indifferente...
    Il vantaggio è che ci siamo liberati da un po' dal mutuo della casa e abbiamo pensato di aprirne un altro "immaginario" per i nostri figli. La casa è importante e abbiamo fatto un sacrificio, ancora di più siamo disposti a farlo per i nostri figli! Vedremo un po'.... l'unica cosa è che avrei tanto desiderato il terzo....ma la speranza è l'ultima a morire!
    Sono curiosa anch'io di sentire altri commenti, anche per un consiglio! grazie!

    RispondiElimina
  5. Secondo me quello che fa la differenza è lo stile di vita.. ora, noi viviamo con uno stipendio e mezzo (io sono moooooolto precaria), ma "lo stipendio" intero in questione è piuttosto basso.. Mangiamo dolo equo e bio, e ti dirò che sicuramente non spendiamo di più quando facevamo la spesa al supermercato, perché -semplicemente- compriamo cose diverse, e sicuramente comprare in un negozio bio ti porta a comprare molte meno cose di un supermercato normale, in cui il consumismo ti chiama da ogni angolo e ti trovi alla fine della spesa avendo comprato mille cose superflue. Abbiamo un'auto sola, ad esempio. Certo, ogni tanto è un po' scomodo, ma sono almeno 700 euro solo di assicurazione risparmiati all'anno.
    E poi, veramente, è lo stile di vita più sobrio che fa a differenza, e ti permette di fare scelt alternative :)

    RispondiElimina
  6. Credo che tu abbia posto La Domanda. Che ci poniamo spesso anche noi mamme, che credi? ;-)
    Mi ero fatta dei conti in tasca per capire se ce l'avrei fatta a vivere come le suddette mamme (per curiosità, non perché ne abbia davvero intenzione). E la risposta è stata: potrei vivere come una homeschooler ma con le pezze al sedere e sicuramente rinunciando alla maggior parte delle attività che faccio ora (non parlo solo delle mie lezioni di danza, che sono in stand by, ma anche dei weekend con i figli al parco qui o al mare là, delle vacanze estive, ecc.). E questo con un marito che fa circa 45-50 ore di lavoro (dietro casa) alla settimana, con la casa in comodato d'uso e con gli sconti per formaggio, cereali e carne.
    Forse negli USA ce la si fa perché gli stipendi (dei mariti) sono più alti o perché è più diffuso il telelavoro (dei mariti). Forse in Francia e in altri Paesi si ricevono delle sovvenzioni. In Italia o si è risparmiato prima (ma quanto vuoi risparmiare in 10-15 anni di carriera, perdipiù con casa da mettere su e figli in arrivo?) o si è ricchi di famiglia o si condanna il marito ad ammazzarsi di lavoro.

    RispondiElimina
  7. Cara Daniela,
    mi ha fatto un grande piacere leggere questo post, perché mi tocca da vicino, dal momento che stiamo appunto creando una nuova famiglia. Avrei tante cose da dirti (magari ne potremmo discutere in privato, se ti va, anche via mail) e domande da fare. Anche noi viviamo con uno stipendio e "mezzo"; io cerco di fare più cose possibili da me (soprattutto in cucina); acquisto prodotti bio, equosolidale e a km 0 (prediligendo il settore alimentare: se dovessi acquistare tutto, ma proprio tutto bio, sarebbe un salasso); abbiamo una sola auto e utilizziamo tantissimo i mezzi pubblici. I miei studi mi hanno portato ad abbracciare una pedagogia "della lumaca" (trovi il link da me), vicina ai principi montessoriani e steineriani e sicuramente vorrei trasmettere tutto ciò a un figlio. Abbiamo uno stile di vita semplice, sobrio e per noi non è un sacrificio. Però mi rendo conto che nel momento in cui dovessimo essere in tre, la situazione cambierà e non poco. Sull'aspetto materiale ed economico, pertanto, nutro i tuoi stessi dubbi... e temo che dovrò fare dei compromessi!

    RispondiElimina
  8. Grazie Daniela per queste tue considerazioni.. che sicuramente stanno facendo riflettere tante persone oltre me...
    Eccoci qua..tra pochi mesi saremo in tre.. e anche se ora non ce ne stiamo preoccupando.. prima o poi arriverà il momento di prendere alcune importanti decisioni...
    Il mio compagno lavora.. ma è un libero professionista che incontra giorno dopo giorno enormi difficoltà nel trovare clienti e soprattutto nel farsi pagare.. E' così.. non sempre per un lavoro svolto si ottiene il compenso.. Succede quindi che un mese magari entrano soldi e poi .. per due/tre mesi magari non entra niente.. Io ho un lavoro fisso.. che vorrei tanto divenisse part-time.. per dedicarmi meglio alla famiglia.. ma la scelta non è così semplice.. su tanti fronti siamo fortunatissimi, ma su altri abbiamo tanti problemi alle spalle che non sto qui a raccontare...
    Comunque.. penso che la capacità di adattamento umana sia immensa.. ma il compromesso c'è sempre.. La nostra vita è semplice.. acquistiamo quando possiamo prodotti biologici.. ma non sempre.. preferiamo i dolci fatti in casa a quelli acquistati al supermercato.. facciamo pane e pizza in casa.. quando c'è il tempo.. Tu non sai quanto vorrei mandare in futuro mio figlio in una scuola Montessoriana o Steineriana.. forse facendo sacrifici ce la faremo.. Penso che nella vita bisogna fare delle scelte.. ma non sempre è possibile avere tutto...
    Di una cosa è certa.. con un solo stipendio a casa nostra non si riuscirebbe a vivere.. in due forse si.. ma in tre sicuramente no!
    un abbraccio

    RispondiElimina
  9. Mi aggiungo alle risposte con la mia "via", premettendo che non condivido in tutto l'integralismo delle scuole steineriane e che di questo si è parlato parecchio nel nostro blog. Anche a me pare poco verosimile che una donna con 3-4 figli, un marito con stipendio "statale" (vogliamo chiamarlo così uno stipendio minimo se non sei un dirigente ma un normalissimo impiegato?) riesca ad occuparsi di una casa, magari farsi pure l'orto, spendere 3-4 rette per scuole steiner o comunque care, vendere su etsy (ma cosa poi, no dico, avete visto in quante vendono in America e a che prezzi bassi??? anche noi di NxD lo facciamo su etsy, ma per gioco...ci si campa x una pizza al mese, mica di più!) i prodotti crafting che produce (e poi quando li produce, se si guarda i figli, una casa, un orto...quante ore vi dura un giorno?) e vivere qui in Italia. Riesco a pensare più verosimilmente, come hanno già risposto alcune, che non sia x forza necessario dichiararsi steiner o waldorf per ridurre drasticamente la plastica e i pasticci con cui giocano i nostri figli, curare la loro crescita come la loro alimentazione facendo l'orto o comprando dai produttori locali, magari cucendo per loro giocattoli, borse e vestiti quando e se avanza tempo. Il mio timore è che rifiutare in blocco ciò che ci circonda è un altro modo di essere integrati (il peggiore), senza trovare un giusto equilibrio per noi e i nostri figli. Un abbraccio.

    RispondiElimina
  10. Ciao Daniela, avrei potuto scrivere io la tua domanda/riflessione, questa come anche quella precedente sulla scelta lavorativa ma non ho ancora un blog e di sicuro tu l'hai espressa meglio di come avrei potuto fare io (per questo non ho ancora un blog ;-p ). Siamo un po' sulla stessa barca e con gli stessi dubbi. Sto iniziando ora a creare la mia famigliola, per ora solo con un futuro marito e penso costantemente a queste domande; sono curiosa di esperienze vissute.
    P.s. è sottointeso che ti leggo da un po' ma mi espongo solo ora.
    Silvia P.

    RispondiElimina
  11. io vivo negli USA e vorrei sfatare alcuni miti, che vedo rispecchiati anche in alcuni dei commenti.
    Uno e' che qui gli stipendi dei mariti siano "piu' alti" (rispetto all'Italia?). Dipende da che lavoro fa tuo marito. Qui il minimum wage (cioe' lo stipendio minimo) e' di circa 8 USD all'ora SENZA benefits (cioe' mutua, vacanze, assenze per maternita', malattia, ecc. ecc.). E si lavora in media molto di piu' che 40 ore alla settimana, molto ma molto di piu'.
    SE tuo marito fa' l'avvocato o il chirurgo, lavorera' comunque molte piu' ore di 40 alla settimana, con pochissime vacanze, quetso perche' la "sicurezza" del posto di lavoro ce la diamo da soli lavorando sodo, il posto si perde facilmente per scarsa produttivita', assenze, ecc.

    Il fatto e' che tutta questa moda del vivere bio, child-friendly, ecc. ecc. e' esattamente quello che sembra, cioe' uno stile di vita elitario, che solo pochi riescono a realizzare davvero, e solo con una solida base economica alle spalle.
    Ma davvero si crede che altrimenti sarebbe possibile passare le giornate in una fattoria a ritagliare formine di panno lenci e riciclare contenitori del latte per creare giochi ecologici ed insegnare ai bambini il rispetto dell'ambiente?
    Poi quando ti arriva la retta della Scuola Steineriana, devi riparare il tetto e magari ti devi far operare di appendicite paghi i conti con un cesto di pomodori (bio naturalmente)?

    RispondiElimina
  12. Ehhehe bella domanda che a quanto pare non siamo le uniche ad esserci poste! Noi viviamo con mezzo stipendio (mio marito è disoccupato ed io sono un maternità facoltativa) e siamo riusciti forse a realizzare una sola di quelle cose, ce ne siamo andati dalla città e siamo un un piccolo paesino di provincia in una casa (che è una piccola porzione di cascina) con giardino. Per il resto: io ho fatto un tam tam tra parenti e amici per ricevere in regalo cose usate per bambini, dai vestiti al passeggino alla culla ecc. Allatto al seno ed uso pannolini lavabili (non tanto per il problema eco-bio ma x risparmiare)e questo ti giuro moltiplica un impegno che già di per se' è gravoso per una neo mamma. Va da sè che le cose le compro al super e non sono bio (e come mi piacerebbe adesso che ho iniziato a svezzare...) e i vestitini di mia figlia vorrei che fossero tutti di cotone e lana ma a caval donato come si suol dire... Però questo non mi impedisce di godermi il tempo che per il momento ho a disposizione (e la presenza del marito a casa) e di applicare parzialmente e a modo mio quello che a quanto pare è un metodo riservato ai ricchi mentre le scuole waldorf inizialmente erano state create per i figli degli operai (della fabbrica waldorf appunto). Cioè come in tutte le cose si cerca di mediare e ci si adatta alla situazione. Detto questo ti confesso che un pizzico di invidia per queste madri capacissime tuttofare ce l'ho anche io, ma quell'invidia "buona" che stimola l'imitazione (e questo è molto steineriano ;-))

    RispondiElimina
  13. io mando i miei figli alla scuola steineriana, questo è il primo anno, io e mio marito lavoriamo, stipendi full time ma base, io lavoro a turni. lui solo la mattina, iniziando molto presto. abbiamo un mutuo, non abbiamo famiglie benestanti alle spalle, in più le famiglie di origine sono lontane, quindi nel quotidiano siamo soli. Mandando i figli alla scuola stein è come avessimo acceso un altro mutuo. il discorso è che abbiamo preferito investire sul loro futuro, ciò vuol dire che per i prox 9 anni non andremo in vacanza, non esiste parrucchiere, weekend da qualche parte, cene o pranzi fuori, estetista, acquisti e tutto ciò che possiamo considerare superfluo.Abbiamo 2 macchine perchè se no non potremmo andare a lavoro. Compriamo biologico per quello che possiamo, solo prodotti alimentari e per la cura del corpo. in questo modo esiste in realtà un risparmio per i motivi che si leggono anche sui commenti sopra.la perfezione che si traspira su certi blog non è la nostra realtà, non compriamo i giochi steineriani, li creiamo noi o altrimenti si gioca con quello che si ha limitando il più possibile la plastica. il mio pensiero è che se cerco di dare il massimo per le mie possibilità sicuramente è meglio che niente. Cioè è meglio per un bambino non guardare la tv, che fa tanto steineriano, che guardarla, è meglio saltare in un parco che rimanere chiuso in casa tutto il pomeriggio ecc. questo per dire che non penso che le 24 ore delle famiglie di cui leggiamo sui blog siano assolutamente e puristicamente steineriane. Aggiungo comunque che nella nostra scuola la retta per 3 figli si scosta di poco dalla retta per un figlio, proprio perchè si pensa che la spesa avviene tutta in un nucleo famigliare. dico anche che alla scuola stein, le madri con 3-4 figli che sono casalinghe e fanno le steineriane, hanno un marito che lavora per loro, noi non potremmo permettercelo. non so se hanno soldi, non so i loro conti, ma non sembrano stare male. Noi spesso usiamo vestiti passati da altri e prediligiamo il second hand.
    spero di aver dato un'idea. interessanti i tuoi interrogativi, sono anche i miei nonostante i miei figli vadano alla scuola steiner.

    RispondiElimina
  14. Ciao Daniela,

    provo ad aggiungere qualche riflessione. Io non seguo nessun approccio waldorf né montessori, ma condivido alcuni dettagli, il gusto per i giocattoli di qualità, per il cibo bio... insomma alcune componenti di un certo stile di vita, che in effetti possono essere costose. Le riflessioni però sono di vario ordine:
    1. certamente si tratta di famiglie upperclass, non a caso hanno scelto un termine -downshifting - che indica una diminuzione di ritmo; l'impressione è che siamo ben oltre alle difficoltà del mettere insieme il pranzo con la cena, qui parliamo di rinunciare a certi lussi, magari più appariscenti, per potersene concedere altri, certamente più interiori e sostanziali;
    2. sono famiglie, appunto, di 10-15 anni più di te: non solo hanno lavorato e risparmiato, ma è possibile che le loro posizioni lavorative si siano sviluppate e consolidate come la tua e quella del tuo fidanzato non hanno ancora fatto: tra i miei 25 e i miei 40 anni c'è una bella differenza, lavorativamente parlando;
    3. presumibilmente in alcuni casi la madre ha un lavoro indipendente (escluderei, tranne per poche, gli introiti di Etsy), io per esempio lavoro come libera professionista da casa, questo mi permette di guadagnare più di un lavoratore dipendente, con grande flessibilità di orari (e avere molte più responsabilità, angosce, incertezze, per essere onesti).

    Continuo a prendere ad esempio la mia condizione: sia io che mio marito proveniamo da famiglie modeste, che certamente non hanno mai costituito una sicurezza o una risorsa economica. Abbiamo però avuto l'occasione (e forse un po' la capacità) di mettere insieme dei lavori autonomi, con tutte le incertezze e la flessibilità che questo comporta. Mio marito lavora molto più di me, proprio perché io mi occupo maggiormente dei bambini. In generale, quando è nata la mia prima figlia, non sapevo se potevamo permettercela. Ora ne manteniamo 5, di cui una al liceo classico (pubblico, ma i libri e le attività collaterali sono molto costosi), uno in una scuola privata e un altro che ci andrà il prossimo anno. Non abbiamo una casa di proprietà, non viviamo nella casa dei nostri sogni in campagna, ma in un appartamento in città, abbiamo una sola automobile, che usiamo il meno possibile, non abbiamo certezze per il futuro.
    Io vado dal parrucchiere due volte l'anno, non frequento palestre ed estetiste, non prendo aperitivi con gli amici, come famiglia andiamo poco al ristorante, ma ci concediamo qualche cinema e qualche spettacolo a teatro. Non bado a spese per libri e materiale da disegno, pago lezioni di piano e di chitarra, sport vari... però i miei figli non si vestono firmati, non hanno il cellulare a 8 anni, non comprano un giochino plasticoso ogni settimana. Non inviterò cinquanta parenti al ristorante per la prima comunione di mia figlia. In generale mi rendo conto di potermi permettere alcune cose semplici, che però rispetto ad altre situazioni sono dei privilegi.

    Quello che a me stupisce delle situazioni che tu hai descritto, più ancora del problema economico, è la gestione del tempo: forse meriterebbe un post apposito.
    Io faccio spesso (non sempre) il pane in casa, una torta al giorno, non uso cibi precotti, disegno con i bambini, prego con loro, racconto favole. Però non cucio i loro vestiti, ho vagonate di vestiti da lavare, non lavoro a maglia. Sono sempre in pieno slalom tra le loro attività (molto poche, pro capite, ma moltiplica per cinque...) i catechismi, gli amichetti, i dentisti, gli oculisti, le festicciole di Natale e di fine anno... e non parliamo di fare un orto, o di allevare una mucca, come ho visto fare... insomma, mi pare che da qualche parte esista un segreto della moltiplicazione del tempo, con relax e sorrisi sulle labbra, che a me è stato nascosto...

    RispondiElimina
  15. volevo aggiungere un'altra cosa. Quello che si scrive su un blog è un ritaglio di una vita familiare molto più complessa e sfaccettata. Si scrive quello che si intende condividere, si tace su quello che si vuol mantenere riservato. E' una scelta sacrosanta, che può certamente dare un'impressione di perfezione ma sta nel lettore capire quanto questa visione possa essere parziale.

    RispondiElimina
  16. Ciao Daniela, molte di queste domande me le sono poste anche io, diciamo che secondo me queste famiglie hanno molte condizioni favorevoli, non è detto che siano ricchissime, ma sicuramente intraprendenti, chiare e precise su quello che vogliono e qual'è la strada giusta per loro, quando si è così si attira tutto il necessario perchè il proprio obiettivo si realizzi abbastanza spontaneamente...
    Se vai su questa pagina di vivere semplice
    http://www.vivere-semplice.org/?page_id=2
    Spiegano chi sono e come ci sono arrivati (premetto che non conoscevo questa famiglia, ma sono andata subito a vedere i mestieri :)). Mi pare di aver capito che sono due lavoratori indipendenti nell'ambito dell'informatica e del web e qui già si spiegano un pò di cose :) Non è certo stare tutto il giorno in una fabbrica, sicuramente è il lavoro che amano, quindi la fatica percepita è la metà! Poi mi pare di aver capito che non è il classico esempio di donna che fa la parte di autoproduzione, organizzazione e cura dei bambini, ma anche lui mette le mani in pasta, cioè è una grande passione di entrambi!
    Non conosco prezzi di scuole steineriane, quindi su questo non posso dirti nulla, approfondirò :)
    Poi bisogna vedere se c'è la presenza di nonni, zii magari vicini, vicinanza al mare, per le gite fuori porta, un conto è stare a milano, un conto nella toscana! la zona in cui si vive vuol dire molto.
    Sicuramente è gente molto intraprendente e sicura di se, io per esempio credo che non ci riuscirei mai, faccio una gran fatica anche a capire cosa voglio e posso farne di me stessa. Credimi, vuol dire tanto.
    Io ho tanti condizionamenti che mi bloccano, poca energia, tanti porblemi dietro. E' per questo che mi piace leggere i vostri blog, anche di queste famiglie!
    In più sul blog tutti mostriamo quello che ci piace far vedere, come diceva Carciofo e Cavolfiore, o meglio, ciò che serve allo spirito del blog, certo il mestiere che fai(non solo lo stipendio, ma anche la qualità del lavoro) influisce non poco, ma ognuno può fare quel che può!

    Ciao
    Annarita

    RispondiElimina
  17. Sono domande che mi pongo anche io, queste.
    E la risposta che mi sono data via via è che per iscrivere un bambino ad una scuola waldorf in effetti si deve essere economicamente benestanti.
    Noi viviamo in due con uno stipendio e un pò (il mio, che è proprio poco poco).Viviamo in modo semplice...abbiamo imparato a tagliare le cose inutili e superflue. In questo periodo stiamo ristrutturando casa e questo comporterà dei sacrifici per i prossimi anni.
    Ammiro chi iscrive i proprio figli in una scuola steineriana, ma io so che il giorno che avrò un bimbo non ci penserò due volte ad iscriverlo ad una scuola pubblica. E tutto ciò che a scuola non verrà insegnato, cercheremo di trasmetterglielo al meglio noi...:-)

    RispondiElimina
  18. Per quanto riguarda noi, é vero: non ce lo potevamo praticamente permettere mandare i bambini alla scuoletta montessoriana, ma l'abbiamo fatto lo stesso... Perché in quel momento era troppo importante, troppo giusto, e tutto il resto doveva aspettare o doveva essere cancellato dalla lista delle cose "da fare, da comprare". Quando nel 2008 la scuola ha dovuto chiudere, fra il dispiacere é stato per noi anche un momento positivo perché comunque ci eravamo domandati da anno in anno: come facciamo a pagare la scuola? Abbiamo poi scelto questa esperienza di homeschooling insieme perché ci volevamo provare e perché comunque io faccio la casalinga per scelta, nonostante il conto in banca non ne sia contento, so che se continuo cosí non avró mai una pensione e dovró sempre fare "la mantenuta", anche noi abbiamo il mutuo da pagare, ad ogni appuntamento dal dentista si spera che non ci sia nulla di costoso, se la macchina ultravecchia ha qualche problema sono grossi guai ogni volta,se l'inverno é lungo e bisogna scaldare di piú é un problema ecc... con uno stipendio di disegnatore non possiamo fare grandi salti peró... abbiamo scelto che finché in qualche modo riusciamo, vogliamo andare avanti cosí. Non é un sacrificio non andare in vacanza o in ristoranti o fare viaggi, o altre cose che per altre famiglie sono "normali", semplicemente perché non l'abbiamo mai fatto e perció non ci manca. Ci siamo sposati che avevamo 20 io e 24 anni lui e il primo figlio é nato due anni dopo, io ho lasciato il mio sicuro impiego pubblico perché lo volevo, nonostante tutti mi dicessero che ero matta (avevo appena vinto il concorso) e che me ne sarei pentita. Non mi sono pentita, ma solo perché eravamo sempre in due a portare avanti questa scelta di vita - avrebbe potuto anche andare male, perció non prenderla come "ricetta". Certo che ci piacerebbe arrivare alla fine del mese con piú tranquillitá. Certo che mi piacerebbe frequentare, ad esempio, il corso di francese che sogno da tanto. Di comprarmi un paio di jeans quando ne ho voglia, e non quando "devo" perché l'amica che mi passa i suoi vestiti usati ha cambiato misura. Di avere un PC solo mio. Di permettere a mio figlio di andare piú spesso al cinema e non come regalo di compleanno.
    Ma forse per queste cose ci saranno tempo e soldi piú avanti, chi lo sa, la vita ogni tanto ti fa scegliere di andare o in una o nell'altra direzione, io di sicuro quando mi sono sposata non avevo pianificato di fare homeschooling o di interessarmi di pedagogia montessoriana o di vivere un certo stile di vita... ho semplicemente sognato di essere felice di come vivo, facendo le scelte un po' alla volta, nel momento in cui la vita ci chiedeva di scegliere; ed é quello che sto facendo adesso, senza pensare troppo al passato o al futuro.

    RispondiElimina
  19. ripasso di tanto in tanto per controllare l'andamento dei commenti di questo post, che ti assicuro mi piace tantissimo con tutti i suoi partecipanti!!!! bravissima!!!

    RispondiElimina
  20. idem come sopra!!!! ;-)
    Sybille grazie anche qui:in questo momento di scelte importanti la tua testimonianza mi è stata di grande aiuto!!

    RispondiElimina
  21. Questo post è interessante così come tutti i commenti che lo accompagnano. Peccato io non sia in vena di scrivere ma sto leggendo tutto con attenzione.

    RispondiElimina
  22. Cara Daniela, le tue considerazioni fanno davvero riflettere e pongono l’attenzione su due aspetti interessanti: il blog come strumento di comunicazione e le scelte di vita di alcune famiglie.
    Come già detto da Carciofo e Cavolfiore il blog “è un ritaglio di una vita familiare” dove chi scrive sceglie di pubblicare e di parlare di un argomento e ne decide il taglio, i destinatari e gli scopi, siano questi ultimi il racconto, l’intento formativo, l’informazione, la socializzazione e perché no, anche il profitto ecc.
    Chi legge si deve rendere conto di questo e deve cercare di decodificare il messaggio di chi scrive sentendosi libero di commentare, in positivo e in negativo, di continuare a leggere o di fare altro.
    Detto questo, si spera sempre che chi scrive sia onesto e che le esperienze proprie messe in condivisione possano essere occasione di dibattito costruttivo, di esempio e di aiuto per lo sconosciuto che legge.
    Le famiglie di cui parli condividono in rete la loro scelta di vita ma non in tutti gli aspetti. Non si sente spesso la voce dell’uomo di casa, ad esempio e difficilmente si parla delle difficoltà che comporta l’autoproduzione: la terra è bassa…
    Nei commenti a questo post ci sono invece le testimonianze di famiglie molto diverse fra loro che hanno il coraggio di parlare dei compromessi che si accettano, delle difficoltà che si affrontano e i motivi per i quali si fanno. Normalmente è per i figli. La frase di Ester è significativa: “mandando i figli alla scuola stein è come avessimo acceso un altro mutuo”. Si accetta di fare un debito (sia esso bancario o di stile di vita) perché si crede di fare un buon investimento per il futuro dei propri figli. Io condivido le opinioni di Mamma F: non è necessario sposare in toto la filosofia steneriana per fare delle scelte più attente ai bambini, all’ambiente, alla salute e vivere in modo sobrio e semplice.

    RispondiElimina
  23. Molto interessante questa riflessione. In fondo queste cose ce le chiediamo tutti, anche se nessuno osa dirle.

    Noi viviamo con uno stipendio solo. Prima per scelta (io ho lasciato il lavoro per occuparmi dei miei figli). Poi per caso (quando io ho trovato casualmente un nuovo lavoro mio marito ha perso casualmente il suo!).

    In Italia non potremmo vivere dignitosamente. Qui in Francia ci sono molti aiuti, sovvenzioni, esenzioni servizi di base gratuiti che in Italia invece costano un occhio della testa.

    Durante il nostro ultimo viaggio in toscana mi è presa una grande malinconia. L'italia mi manca. A volte ci vorrei tornare. Ma ci siamo resi conto che, se lo facessimo, dovremmo sacrificare lo stile di vita che abbiamo scelto.

    Per quanto riguarda la gestione del tempo... beh, essendoci in casa nostra un solo genitore che lavora, il tempo per fare cose con i bambini non manca.

    Per il resto, non è tutto oro quello che luccica. Molte blogger che si autodefiniscono downshifters o roba del genere non lavorano perché non ne hanno bisogno (soldi di famiglia, rendite, mariti che si ammazzano di lavoro) e non certo per ideologia.

    Le scuole steineriane e montessoriane costano care (secondo la concezione di Steiner ognuno dovrebbe pagare in base alle proprie disponibilità, ma questa regola è raramente applicata, soprattutto in italia).

    Ti suggerisco di venire a vivere in Francia, paese decisamente "family friendly"! ;-)

    RispondiElimina
  24. Un pensiero e un commento di corsa per dirti che nonostante la latitanza come commentatrice, seguo sempre tutti i post e gli spunti di riflessione come questo... Purtroppo i commenti ho il tempo solo per formularli nella mia testa mentre faccio altro, ma mai di scriverli... faccio già fatica a tenere aggiornato il blog. Uff! Quindi intanto ti ringrazio per gli stimoli che ci offri, ti auguro un buon weekend e spero di poter trovare presto il tempo per commentare con calma, perché su questo argomento ci sarebbe parecchio da dire... Baci!

    RispondiElimina
  25. Mi piacerebbe leggere un commento di "vivere semplice"...
    Saluti
    Laura

    RispondiElimina
  26. Giustissima domanda. Non ho letto i commenti, tornero' in un altro momento. Credo si investa troppo in termini economici nei figli. Sono diventati uno dei target principali di marketing. e consumismo. Come e' potuto accadere? C'e' crisi economica ovunque, eppure non sembrano ridursi gli acquisti di pastelli a cera biologici, di giocattoli in legno, di giganteschi fogli di carta per acquarelli - cosi' per dire - ... e di tante altre cose di cui non credo i bambini abbiano realmente bisogno (inclusi i piu' economici gichi in plastica in quantita' magari maggiori). L'approcio staineriano in teoria non significa affatto tutto questo - triste e riduttivo messaggio che forse tanti blog contribuiscono a incrementare. La prospettiva antroposofica e' un approcio di vita olistico particolare. E la pedagogia staineriana con la sua attenzione all'individuo e alle diverse fasce di crescita e' piuttosto in contraddizione con la scolarizzazione istituzionale, ad esempio.
    ... che voglio dire con tutto questo? In realta' intendevo parlare di come conciliare le scelte di vita con le necessita' economiche ... Tornero', ciao.

    RispondiElimina
  27. gran bel post e stupendi i commenti.. di molte seguo anche i blog... interessantissimi, davvero! nel mio piccolo sto cercando di eliminare l'eliminabile, di imparare l'arte del riciclo, di riscoprire la natura e viverla con mio figlio, di cercare per lui il semplice ma genuino, nel senso anche di sincero.. Non riesco a superare alcune titubanze sulle scuole steineriane e di sicuro non sarei in grado di gestire io l'educazione scolastica di mio figlio, per cui prendo appunti quando trovo idee interessanti, affascinata da chi invece se ne occupa. Credo che per me, in questo momento, sia la strada giusta: prendere da ognuno quello che mi sento più mio, senza sentire la necessità di etichettarlo. Buon fine settimana

    RispondiElimina
  28. Noi, che ci definiamo, prendendoci poco sul serio, quasi-montessoriani, siamo un po' faidate e per nulla puristi.
    Io lavoro con il blog, mio marito è in cassaintegrazione: così tra mutuo, bollette, nido, ecc... la nostra non si può davvero definire una vita agiata. A dire il vero facciamo proprio fatica.
    Per questo motivo non abbiamo una casa grande col giardino (e quanto ci piacerebbe, sigh...), non abbiamo l'orto, non facciamo vacanze, non usiamo quasi mai la macchina, ecc...

    Abbiamo barattato il denaro con il tempo: lavorare da casa mi ha permesso di fare più cose, e farle con calma. Quindi sì, c'è posto, nella mia vita, per cucire un giocattolo di pannolenci. Ma non c'è posto (e denaro) per il corso di inglese, il nuoto, il cinema, le cene fuori...

    Non manderei mia figlia alla steineriana per due motivi: il primo economico, e il secondo 'sociale'. Ho sempre pensato che la scuola steineriana fosse, proprio per il suo costo e anche per il particolare stile di vita che impone, una scuola 'elitaria'. E questo significa che dovrei permettere a mia figlia, se la scegliessi, di proseguire su quella strada per tanti anni, per avere una formazione significativa.
    E questo non sarebbe possibile, perchè non potremmo davvero permettercelo.

    Per questo dico quasi-montessori: facciamo quello che possiamo, soprattutto gestendo al meglio il tempo che abbiamo il privilegio di avere a disposizione.

    RispondiElimina
  29. Cara Daniela
    io penso che la verità stia nel mezzo..vale a dire per quanto si può è buono e giusto acquistare bio, nutrirsi con cibi sani, comprare giocattoli in legno per i bambini, iscriverli a corsi o scuole steiner/montessoriane.. però a volte esistono dei limiti, per pagare tutto questo non ci si può ridurre sul lastrico!
    Io e il mio compagno lavoriamo tutti e due: lui ha un lavoro fisso full time e io sempre fisso ma part time. Sono molto contenta della situazione che abbiamo, due entrate fisse ci permettono di vivere dignitosamente anche se il mutuo pesa sempre un po'. ora che è arrivato tommy il peso economico si fa sentire..con i bambini ce n'è sempre una...tommy ha avuto dei problemi di salute legati alla pelle e quindi non abbiamo badato a spese per consultare vari specialisti..e ancora non abbiamo risolto..
    Spero un domani di mandarlo ad un asilo particolare che non è steineriano nè montessoriano ma biocentrico cioè legato ai principi della biodanza (trovi diverse informazioni su internet, se vuoi), naturalmente è un asilo privato e la retta non sarà indifferente ma proveremo a fare dei sacrifici per far vivere meglio nostro figlio.
    Purtroppo non posso dire di avere uno stile di vita downshifter, nè io nè il mio compagno..a me piace molto seguire corsi legati alla naturopatia o alla medicina olistica e il mio compagno è appassionato di moto d'epoca e passa il suo tempo libero ad aggiustare e modificare le sue moto. però tutto quello che facciamo ce lo guadagnamo, è frutto del nostro lavoro, non abbiamo grandissime posizioni lavorative (lui è un meccanico, io lavoro in un negozio di belle arti) e non abbiamo alle spalle delle famiglie danarose. Ci aiutano ma in maniera molto modesta.

    RispondiElimina
  30. Interessantissimo articolo, spesso me lo chiedo anche io come facciano, perchè, lo ammetto, schiatto di invidia.
    Interessantissima anche la risposta di Claudia_LaCasaNellaPrateria, che era proprio quella che volevo leggere, perchè da tempo ormai è l'incarnazione del mio sogno.
    Peccato non poter mettere in pratica il suo suggerimento: siamo troppo attaccati alle nostre famiglie di origine per trasferirci in Francia (e ho già faticato per varcare il confine della città natale del marito per pochi km, figuriamoci se mi si trasferisce in un altro paese).
    Noi attualmente abbiamo due stipendi al minimo sindacale, ma tra cassa integrazione, ritardi nei pagamenti, mentenimento della figlia di mio marito che non si può rimandare nonostante la busta paga non copra nemmeno quello... insomma, cerchiamo più che altro di risparmiare, e un minimo di montessori-steiner-eco-bio permette anche quello: penso al pane fatto in casa e all'evitare il superfluo.
    Purtroppo però ci sono cose ch eosno sì superflue, ma allo stesso tempo tanto radicate nel nostro uso quotidiano che se anche io e mio figlio staremmo benissimo senza, il marito non accetterebbe mai di rpivarsene, e così sono altri soldi che escono...
    La scuola steineriana o montessoriana non mi piace, per principio, perchè non mi piacciono gli estremismi ed il fossilizzarsi su determinate teorie senza concedere "sgarri". Preferisco prendere il buono da ogni cosa, mescolando un po' di tutto per ottenere la mia personalissima ricetta per una vita al meglio possibile.

    RispondiElimina
  31. Ciao Daniela,
    ho letto con molto interesse questo post e i relativi commenti. Mi hai dato modo di riflettere su molte cose e ti ringrazio.
    vorrei condividere con te e con le amiche del tuo blog la mia personale esperienza.
    Noi siamo Catia, Luca e Matilde, la nostra bambina che ha sette anni e mezzo.
    Luca da tre anni vive una situazione lavorativa direi precaria visto che va avanti a contratti a tempo determinato (e cara grazia che ci sono!). Io sono casalinga per scelta.
    Matilde frequenta la seconda elementare in un una scuola pubblica. Non si trova male però soprattutto quest'anno è diventata un pochino insofferente rispetto ai metodi utilizzati dalle insegnanti per spiegare e far lavorare i bambini. Matilde si annoia. Come dice lei" mi piace lavorare ma non come me lo fanno fare".
    La scuola steineriana o montessoriana sarebbe l'ideale per lei, scuole dove l'approccio educativo e di apprendimento è più incentrato sull'"imparo mentre creo" e non sull'"imparo mentre ascolto passivamente l'insegnante".
    Ci siamo informati e al di là del costo il problema era l'ubicazione di queste scuole. Attraversare una città come Milano tutte le mattine, ingolfate nel traffico congestionato dell'ora di punta sarebbe stato improponibile. Non ce la siamo sentita.
    Ecco allora come abbiamo risolto questo problema.
    Matilde ed io facciamo un sistematico e serio homeschooling part time.
    Gli argomenti vengono ripresi e ci lavoriamo sopra seguendo un metodo che non si discosti troppo da quello dell'insegnante per non creare confusione nella bambina, ma con tempi e materiali diversi.

    Stile di vita biologico: noi mangiamo biologico
    direi al 99%.
    Io, come titolare di una "piccola azienda familiare", ho il compito di gestire le uscite (mentre mio marito pensa alle entrate) e per la spesa ho un budget che non devo superare.
    Comprare biologico vuol dire per noi comprare di meno, ovviamente, ma significa anche sprecare di meno.
    Io personalmente metà spesa la ordino on line presso una cascina che me la porta sull'uscio di casa e l'altra metà la faccio al supermercato biologico.
    Il budget non viene superato, mangiamo un po' meno, ma meglio.

    Macchine: abbiamo due macchine. Luca la usa per lavoro e io per accompagnare la bambina a scuola quando fa molto freddo. Altrimenti viaggiamo spesso a piedi o con i mezzi pubblici.
    Cerchiamo di risparmiare il più possibile sulla benzina.

    Abbigliamento: io possiedo tre paia di jeans e tre paia di scarpe da tennis.
    Pantaloni leggeri per l'estate fatti da mia madre che è sarta. Poche magliette di cotone che lavo e rilavo per l'estate e maglioni fatti a mano da mia madre per l'inverno.
    Se acquisto lo faccio ai saldi.
    Per Matilde non spendo quasi nulla (solo le scarpine) nel senso che una cara amica di mia suocera ha due nipotine di poco più grandi di Matilde e ci passa veramente tanta roba.

    Attività extrascolastiche: poche e vicine a casa in modo da ridurre al minimo gli spostamenti con riduzione di consumo di benzina, tempo ed energie.
    E se non dovesse esserci la possibilità di fare attività extrascolastiche poco importa: abbiamo la fortuna di avere tanti bei parchi nella nostra zona, per passeggiare, andare in bici, con il monopattino ecc.....

    Stiamo pagando il mutuo e le rate della macchina di Luca.
    Andiamo al cinema due volte all'anno e ci "accontentiamo" della casa delle vacanze dei miei suoceri sulle colline piacentine.

    Devo dire che siamo fortunati anche perchè abbiamo ancora i nostri genitori (pensionati) abbastanza giovani, attivi e molto vicini.
    Tendiamo a non chiedere ma nelle situazioni di emergenza seria sappiamo che ci sono e questo è un vantaggio.

    Ecco: ci siamo presentati.
    Il nostro obiettivo è raggiunto: condurre una vita semplice, senza troppe pretese, cercando di privilegiare ciò che fa bene (al corpo e allo spirito).
    Questa è la nostra formula!
    Ogni famiglia ne ha una. Il bello è proprio questo!
    Un abbraccio
    Catia

    RispondiElimina
  32. Daniela, ti ringrazio ancora per questo post, tutti i commenti sono interessantissimi. io so già che non manderò Sofia né alla scuola steineriana nè a quella montessoriana: semplicemente sono troppo distanti da casa. per questo non mi sono sentita presa in causa dal problema...
    io lavoro a part-time di 6 ore mentre il mio compagno ha un buon lavoro che però si suda tutti i giorni. se sta a casa in malattia o in "ferie" non guadagna, però è casa tutte le sere ad un orario molto più che decente.
    non posso dire che facciamo una vita sobria perchè ogni tanto una cena al ristorante ci scappa (ora che Sofia è grandina perchè per tre anni abbiamo passato i sabati sera o a casa nostra o da amici) ma i soldi non sono mai spesi a casaccio o in cose superflue (non ritengo i libri una cosa superflua ma ora sto limitando anche quelli rivolgendomi alla biblioteca del paese), anzi. compriamo biologico ove possibile e ora sta diventando automatico controllare la filiera del prodotto (preferisco i km 0).
    dopo il commento di Claudia, mi è venuta voglia di trasferirmi in Francia (paese che già adoravo, ora ancora di più)! ;-)
    grazie ancora Smile

    RispondiElimina
  33. aggiungo un altro commento dopo aver letto tutti quelli arrivati finora. Mi sembra che quello che unisce un po' tutti sia il tentativo di incorporare nella propria vita i principi e le idee siano steineriane o montessoriane senza necessariamente frequentare scuole private che per la maggiorparte sono al di fuori della propria portata oppure chi le sceglie lo fa riducendo drasticamente qualunque altra spesa.

    io sono cresciuta in una famiglia dove c'erano pochi soldi a disposizione e i vestiti usati non erano ancora definiti una scelta "ecologica", "downshifting" o un "opporsi al consumismo imperante" ma erano solo ed esclusivamente l'unica cosa che ci si poteva permettere. Vestiti nuovi non ne ho mai avuti fino a quando ho iniziato a lavorare. Forse adesso fa sentire meglio definire le ristrettezze "downshifting"...

    Qui negli USA non ci sono "sovvenzioni" per le famiglie disagiate, solo temporanei sussidi (che di sicuro non coprono la retta della Montessori)ma la spinta e' per le famiglie a trovare occupazioni che le rendano indipendenti (mi veniva da sorridere leggendo che alcuni pensano che qui tali sovvenzioni siano "piu' alte").

    La realta' dei fatti e' che se non si fa parte dei diseredati che vivono nelle aree urbane degradate ne' dei pochi che possono permettersi di vivere a Manhattan la maggiorparte di noi lavora moltissimo per mantenere un livello di vita semplicemente dignitoso e non solo non manda i figli alla Montessori o alla Steineriana, ma non e' neppure certa di poter mandare i propri figli all'universita' (non ad Harvard, a qualche universita' statale, eh) che costa moltissimo e non e' per tutti per diritto acquisito.

    Chi scrive e descrive la propria vita in
    "downshifting" e si permette tutti i lussi che millanta, almeno qui, comprese le scuole private e il tempo libero per ricamare e scrivere un blog, senza compromessi di sorta, mangiando solo biologico, mantendo una casa in qualche posto alberato, portando i bambini al museo (per una famiglia di 4 persone spendere circa 80$ per visita non e' insolito), non e' di sicuro qualcuno che ha bisogno di lavorare per vivere, ecco perche' puo' permettersi di stare a casa e vivere con certi standard.

    RispondiElimina
  34. Ah, la Domanda. Anch'io mi sono spesso chiesta come mai la Risposta fosse spesso elusa e sono giunta alla medesima conclusione: che ci fosse un privilegio occulto che non fosse poi così trendy rivelare.
    Il nostro privilegio ho invece scelto di renderlo di pubblico dominio più di una volta: nei 10-15 anni che ci separano anagraficamente abbiamo avuto la fortuna-condanna di vincere un concorso pubblico per un lavoro che di certo non è sempre emozionante, anzi lo è sempre meno, ma non è nemmeno il famoso "lavoro qualsiasi".
    Ovviamente rinunciarci adesso significherebbe ammettere aver buttato via questi 10-15 anni in cui non abbiamo sicuramente risparmiato a sufficienza per ritirarci a vita privata, anche se possiamo permetterci di rallentare il ritmo ed affrontare eventuali imprevisti con serenità. Naturalmente qualche volta ho il dubbio di aver fatto la scelta sbagliata, di non riuscire a conciliare a sufficienza e che sarebbe più facile mollare tutto se la posta in gioco non fosse così alta. Ma poi penso che la stessa serenità la trasmetto ai miei figli, che almeno dal punto di vista economico un giorno non graverò su di loro e che se dovesse rendersi necessario "un mutuo sul loro futuro" saremmo in grado di pagarlo.
    Per ora, però, abbiamo scelto di vivere sul filo del rasoio tra ciò che è mainstream e ciò che non lo è, portando la nostra voce dissonante all'interno della scuola pubblica.

    RispondiElimina
  35. Complimenti per questo post interessantissimo, e grazie a tutte quelle che hanno commentato di seguito... sto seguendo la discussione con grande interesse!

    RispondiElimina
  36. Ho letto solo oggi questo bellissimo post e tutti i commenti, spunto per mille riflessioni. E' bellissimo poter "chiaccherare" senza litigare, confrontarsi e conoscersi. Ripasserò per leggere altri commenti.

    RispondiElimina
  37. Uuuh, come arriva in un momento già di crisi questo post... la crisi è proprio perchè dopo tanti, tanti anni di lavoro dipendente e neanche una lira da parte anche io come molte mie coetanee mi chiedo come cambiare rotta con disponibilità economiche ridotte. I commenti al post mi sembrano tutti molto realistici, raccontano di realtà diverse ma assolutamente in linea con la vita quotidiana delle famiglie italiane.
    In Italia non esiste ancora una vera e propria cultura dell'handmade a larga diffusione o del seguire i blog religiosamente, quindi penso che nessuna qui, anche quelle tra noi che della web-scrittura ne hanno fatto un lavoro vero e proprio, sia diventata ricca in questo modo o abbia ricevuto offerte per trasformare la propria vita in un film, vedi Pioneer Woman, o abbia ricevuto contratti per libri, vedi Amanda Soule.
    Come diceva un commento "down-shifting" prevede che si faccia un "downgrde" della propria vita, mentre per molte qui si tratta di fare delle vere e proprie economie. Noi siamo solo in 3, quando c'è il mercatino km 0 vicino a casa si va e si compra un po', ma per il resto si va al minimarket di fianco a casa per comodità. Si cerca di riciclare, anche se nella nostra circoscrizione non esiste la raccolta differenziata. Abbiamo hobby costosi, comprare la lana per fare una copertina costa molto più che comprare una copertina già fatta da Benetton, fotografare, in digitale o su pellicola, è comunque una spesa. Per pagarci questi hobby non andiamo in vacanza da anni, ma per noi va bene così.
    E siamo comunque dei privilegiati perchè abitiamo in una casa di proprietà (o meglio in usufrutto gratuito).
    Non trovandomi assolutamente d'accordo con i dettami telebani della scuola steineriana di Torino non mi pongo neppure il problema sulla sua frequentazione. Invece sicuramente mi piacerebbe far frequentare a Matteo una scuola Montessori, che qui a Torino esiste solo come sezione di scuola pubblica, quindi si entra su graduatorie del Comune.
    Vorrei dire ancora mille cose a proposito, ma sono talmente tanti gli spunti che voglio rifletterci ancora un po' e magari portarvi un po' di esperienze, anche di amiche, su un post a parte sul nostro blog.
    Per il momento un abbraccio a tutte le amiche in dubbio e in transizione... Franci

    RispondiElimina
  38. Ciao Daniela,
    Sono una tua omonima e (quasi) concittadina, vengo dal canavese ma vivo in Scozia. Sono una stay-at-home mum, mio marito lavora nel sociale, e facciamo tanti sacrifici per i nostri due piccolini, per permettere loro di avere la mamma "a disposizione"...L'elenco e' lungo, si risparmia su tutto. Non potrei mai permettermi una scuola steineriana, ma la scuola elementare pubblica qui e' ottima. Se non lo fosse, e se i bimbi dovessero ricevere un'educazione i cui principi non condivido, o essere infelici a scuola, considereri tornare a lavorare per pagare la retta della scuola Steiner, perche' secondo me ne varrebbe la pena. Quanto ai prodotti bio etc, faccio del mio meglio per poter comprare le cose della migliore qualita', ma avolte semplicemente non e' possibile. Non faccio eccezioni pero' sulla carne, solo rigorosamente organica e free range, ma ne mangiamo talmente poca che non incide. Articoli di lusso...nada:-) Speriamo di averne un terzo, in questo caso si divide lo stipendio di mio marito per cinque invece che per quattro, fate voi la matematica!!!!!!!!!Ma nel complesso ce la caviamo bene, a me questo stile di vita piace, tante mie amiche fanno vacanze estere noi torniamo in Italia) e hanno macchinone, due ovviamente, mega televisioni...non fa per me. Sono d'accordo con alcune ragazze che hanno commentato dicendo "e' uno stile di vita elitario", e' sicuramente vero...
    Daniela dalla Scozia

    RispondiElimina
  39. Ciao,
    in molte cose condivido il discorso di d.
    Io sono 3 mesi che non lavoro, ed erano 10 anni che non avevo nè orari nè vita, visto il mio lavoro da libero professionista. Ho accumulato qualcosa, ma mai sperperato. E cosi ho la mia casetta con orto (con mutuo sulle spalle!)e basta. 3 mesi fa ho deciso che io e il mio bimbo meritavamo di piu'. Io per lui e lui per me. Ed io per me stessa. Ecco ho iniziato a rifiutare lavori. e ho inizito a d avere piu' tempo. Anche piu' tempo per non spendere, per risparmiare. Ed ecco l'orto e tutta la frutta e verdura e cucini quella, e se ti viene voglia di rape (non sono venute) te la tieni, o rimandi a quando e se le provviste ortofrutticole finissero.
    Poi riempi acqua da sorgente o la riempi ai torelli, e fai yogurt formaggi e tutti i prodotti da forno con la pasta madre. Ti riscaldi a legna.
    No, non penso che se continuerò questo stile di vita (poco-nulla lavoro) potrò permettermi materiali e scuole steineriane. Ma ho il tempo, e la possibilità di convogliare gli acquisti piu' onerosi a Natalr, o comprare di seconda mano anche cose stupende ed economiche... o farli da me. Scuola... per ora penso di informarmi e acquisire piu' competenze possibili per insegnare io a mio figlio... magari con l'ausilio di altre mamme come me.
    Grande blog! Ti ho citata sul mio! vienimi a trovare!

    RispondiElimina
  40. Come vedi dal nostro blog, la questione è sempre viva...
    Ti ho dinuovo linkata oggi al post (28 gennaio 2011).
    Un bacione

    RispondiElimina
  41. Vivere con poco si può. Ma non è per tutti.
    Ho riflettuto molto su queste discussioni e nel frattempo ho conosciuto meglio due famiglie che vivono davvero con poco ma fanno molto.
    Il fatto è che sono partiti dalla base solida di avere una casa di proprietà, con i genitori di lui.
    Lui lavora, un buon lavoro ma nella media. Lei non ha mai lavorato hanno quattro figli.
    Comprano biologico (cibo e detergenti), tre figli frequentano il corso di musica, uno il corso di equitazione.
    Per il resto: non hanno né computer, né cellulare, né tv. I vestiti durano parecchi anni, quelli dei figli vengono passati da uno all’altro e quelli dei genitori sono ancora quelli di quando erano ragazzi…In compenso sono sempre puliti e ben tenuti (lei lava molto anche a mano…).
    Il tempo per fare tutto? C’è perché ad un certo punto i figli se ne stanno fuori casa per molto tempo e in quelle ore, se uno è attivo e organizzato con molta energia, può fare di tutto.
    Nel pomeriggio poi i ragazzi (quattro maschi, preciso) giocano nel prato e si inventano modi per divertirsi, magari coinvolgendo anche altri ragazzi. E la madre può continuare a badare a quello che deve fare, magari coinvolgendo anche loro.
    Nelle loro vite non ci sono molte “cose”, non c’è assolutamente il lusso, e siccome sono molto cattolici, le loro vacanze sono eventualmente in qualche convento di suore o frati del loro giro di conoscenze, o religiosi loro parenti o parenti di qualcuno del paese, oppure non ci sono proprio.
    Se fai tutto da te e compri praticamente solo le materie prime, se non spendi per tecnologia, vestiti, se le auto le compri in seconda mano e le fai durare ancora tanti anni (e non le assicuri contro il furto perché tanto nessuno te le ruberà), se non compri libri perché li noleggi in biblioteca, i giochi o te li passano oppure si gioca con quello che c’è e con i fratelli e amici, a cena non si esce mai se si vuole stare in compagnia si invita qualcuno senza spendere un patrimonio per fare bella figura, ma mangiando sano e semplice, andare al museo o al cinema è un’occasione non un’abitudine, tutto si ricicla e non si butta e qualche volta si fa un giro in discarica per vedere se serve qualcosa che gli altri buttano anche se nuovo…
    Ecco così si vive con poco e si fa molto.
    Con l’altra famiglia la differenza è che da pochi giorni è nato il sesto figlio, non vivono biologico ma hanno l’orto e non vanno in vacanza, perché i momenti di relax e svago li trovano comunque a casa loro.
    Sei figli e quasi ogni pomeriggio qualche amico di qualcuno a giocare insieme, sempre all’aperto estate e inverno, sempre il sorriso…
    Lei non ha mai lavorato e il peso della famiglia è praticamente tutto su di lei, perché il marito passa moltissime ore fuori casa per la sua passione che è quella di camminare (meglio correre) in montagna….
    Che dire?
    Figli sani, sereni, bravi a scuola, magari qualche difficoltà a far accettare agli altri il fatto di non avere il cellulare o la tv…
    In questo contesto io penso: se qualcuno ha poi la fortuna di avere un marito che guadagna un poco di più oppure qualche “lascito” familiare, penso non ci sia proprio nulla di anormale nel scegliere la scuola che sentono e nel fare gli acquisti e i passi che sentono giusti per loro e i loro figli.
    Quindi ho capito che se da qualche blog passa un messaggio di “troppa perfezione” che sembra finto, devo pensare a queste famiglie vere che abitano ad un paio di km da casa mia…
    Ho postato lo stesso blog da più parti perché ci tenevo a far conoscere questa mia riflessione a tutti quelli che hanno partecipato a questa riflessione! Un saluto e grazie per i vostri spunti!!!

    RispondiElimina
  42. molto interessante, post e commenti. Grazie!

    RispondiElimina
  43. é forte la curiosià o anche l'invidia per uno stile di vita che non vedo possibile replicare
    gran bel post. non credo però si tratti di invidia. ma di onesta intellettuale del blogger (come ho scritto di recente sulla questione soulemama) Fare certe scelte comporta sacrifici. E noi stessi veniamo guardati dai nostri colleghi/vicini con invidia, come dei "paraculati" perchè lei lavora parttime e io da poco ho barattato un piccolo aumento con una piccola riduzione di orario. ma nella loro miopia non si accorgono che non abbiamo la tv al plasma, la playstation e l'iphone, abbiamo una sola auto, in vacanza andiamo esclusivamente in campeggio e che solo grazie a queste "rinunce" (che per noi lo sono solo in parte) possiamo permetterci il tempo in piu che abbiamo. Tempo che ci permette di educare nostro figlio, costruirgli giochi, autoprodurre qualcosina e cosi via. Se però si ha suv, villa e piscina, e ci si atteggia a steineriani bucolici e downshifter, beh.. qualche perplessità mi viene...
    Concordo anche con Sybia e Kosenrufu sul fatto che certi consumi bio (tramite GAS, cascine dietro casa o autoproduzioni non sono necessariamente piu costosi delle schifezze del supermercato, anzi)

    RispondiElimina
  44. stanotte ho riflettuto ancora su questo post e sul mio commento. volevo precisare che non c'è nulla di male nell'avere la possibilità (economica) di condurre una vita simile - altrimenti si rischia di diventare come quei comunisti ottusi o quei liberali alla Feltri, che criticano Bertinotti per i suoi cashmere o DAlema x le vacanze a cortina. E' solo una questione di genuinità e di onestà intellettuale. Mi piacerebbe che dicessero, Beh mio marito è un superchirurgo e guadagna 6mila euro al mese quindi mi posso permettere di stare a casa - con la governante - e pensare solo al cucito, all'orto e ai miei figli - che vanno in una superscuola steineriana-montessoriana-ecc ecc. E' un male?! Potrei sempre mandarli in una scuola privata qualsiasi, fregarmene di loro e pensare solo ai vestiti di alta moda e passare il mio tempo nei centri benessere. e invece "mi sbatto" per un mondo migliore. Ho la fortuna di poterlo fare e mi faccio comunque il culo per farlo. Cosi le stimerei tantissimo. Invece - come ho detto x la questione soulmama - così rischiano solo di generare frustrazione: "perchè io non ci riesco?!?"

    RispondiElimina
  45. Mia sorella ha fatto la scelta della scuola steineriana per i suoi 2 bambini di 3 e 6 anni, scelta che non condivido.Innanzitutto riscontro problemi di socialità ( non sanno stare con gli altri bambini) , ricercano gli adulti per giocare e rifuggono da chi è diverso da loro.In secondo luogo si stanno indebitando pur di pagare le rette di tale scuola che tanto democratica non sembra.Sento professare tanta semplicità, ma in realtà mi sembra più una setta per benestanti annoiate in cerca di nuove idee per distinguersi dalla prole comune. Scusate lo sfogo ma io vedo quotidianamente i danni psicologici che certi estremismi provocano. lavoro in ospedale e vi assicuro che anche chi si nutre bio si ammala lo stesso, anzi, è più a rischio di virus intestinali.Non odiatemi per la mia sincerità

    RispondiElimina
  46. non ho mai capito perché queste mamme steineriane abbiano un certo imbarazzo verso il loro status sociale che nella maggior parte è privilegiato. Mi sembra di stare nella favola del Re Nudo.È chiaro che loro sono persone benestanti,basti fare un semplice paragone. Le famiglie straniere sono per la maggiore famiglie numerose e monoreddito per scelta. Ma loro si accontentano.di vivere in codomini di edilizia popolare nel migliore dei casi, hanno macchine di terza mano e li trovi puntualmente al discount .I loro figli frequentano la scuola pubblica magari con agevolazioni statali per la mensa. Quindi spiegato l'arcano. Anch'io vengo da una famiglia numerosa monoreddito ma mio padre è un professionista affermato e i soldi non sono mai stati un problema. Gli steineriani puri pur ammirandoli li trovo per la maggior parte ricchi di seconda generazione colti e progressisti con alle spalle spesso una famiglia ricca e conservatrice.Non è sempre così ma questa è la mia impressione.

    RispondiElimina

Grazie per ogni tuo commento :-)