martedì 26 ottobre 2010

Il mio lavoro

In alcuni giorni torno a casa stanchissima sia fisicamnete che soprattutto emotivamente:
lavorare nel sociale può rivelarsi spossante se ci si immedesima troppo, se le storie di vita con cui si viene in contatto non sono sempre piacevoli ma anzi si tratta di bambini difficili,
famiglie problematiche, casi complicati da seguire se non c'é collaborazione da parte dei genitori dei bambini.
A volte torno a casa stufa di tutto questo sociale, di andare su e giù tutto il giorno sempre ad occuparmi di persone malate o in difficoltà, sempre a dover essere sorridente, disponibile anche se le ore di lavoro sono tante e lo stipendio é invece striminzito.
Poi a volte succede che durante la mensa i bambini delle elementari si mettano spontaneamente a giocare tra loro facendosi domande e indovinelli di storia (!) da un tavolo all'altro e prenotando le risposte battendo la mano sul tavolo, da soli, di loro iniziativa ed io rimango estasiata ad ascoltare quante cose sanno e che domande intelligenti sanno fare.
Oppure succede, come oggi, che riesco a far addormentare contemporaneamente e senza problemi 12 bambini di due anni, tra cui una bambina che le maestre mi dicevano impossibile da far addormentare senza tenerla in braccio:
invece l'ho fatta sdraiare e solo tenendole la mano e cantandole una canzoncina si é messa a dormire senza problemi.
Ad un'altra mensa un bambino che é uguale sputato a Simone da piccolo (capelli rossi lentiggini e aria da furbetto), mi abbraccia appena mi vede e si mette a raccontarmi che suo papà gioca a basket ed é campione d'Italia e mi scongiura ogni giorno di non dargli da mangiare il riso se c'è come pranzo.
Oppure al doposcuola capita che un bambino marocchino abbia già finito di fare i compiti e mi chieda se invece di giocare può aiutare le sorelline a finire i loro compiti e mi spiega che sua mamma é sarta e di tutti i lavori ed i vestiti che questa signora sa cucire.Mi invita ad andare a casa sua che sua mamma mi insegnerà a cucinare il cus cus.
Allo stesso dopo scuola per bimbi stranieri c'é una bambina peruviana minuscola, che fa prima elementare ed é arrivata qui 3 settimane fa:
mi parla in spagnolo di Lima ed io capisco 2 parole su 10 ma é così buffa!
Allo stesso doposcuola una bambina della Costa D'Avorio mi racconta dei suoi fratelli che abitano ad Abdjan e quando le dico che sono stata in Ghana sorride di meraviglia.
Oppure succede che in bambino disabile grave ci siano dei lievi miglioramenti e che abbia imparato a dire "ca" quando vuole dire ciao.
Alle medie, durante l'ora di arte, un ragazzino fa un disegno a tempera stupendo, gli dico che da grande sarà un artista e lui mi risponde fiero e orgoglioso "No, io da grande farò il carrozziere!".
Ieri in biblioteca mentre stavo lavorando un ragazzetto sui 15 anni é venuto a chiedermi se avevo un libro sull'amore.
Gli ho chiesto su cosa in particolare, visto che é un tema molto vasto, e lui mi ha detto timido "un libro su un ragazzo e una ragazza per sapere se va a finire bene o no" e mi ha fatto una tenerezza incredibile questa sua paura.
Allora, quando succedono queste cose belle, mi ricordo perchè amo così tanto il mio lavoro, il contatto con la gente, il sapere ogni mattina alle 6 e mezza quando mi alzo che sto per fare qualcosa di bello, utile e importante per tutta la società.
Cosa vi piace dle vostro lavoro?
Per una pausa di dolcezza dai nostri lavori possiamo ricaricarci su questo sito che ho scoperto da poco :-) Su su ggi é già mercoledì!

14 commenti:

  1. mi hai fatto commuovere.
    che bello. grazie.
    e grazie di essere così deliziosa.

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  2. Grazie Dani, sono davvero commossa e dopo una giornata pesante questi sentimenti positivi e altruisti fanno scomparire le cavolate che ci fanno arrabbiare durante la giornata. Un abbraccio e... tutti quei bambini che hanno e avranno a che fare con te sono davvero fortunati!

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  3. Davvero..i tuoi bimbi sono davvero fortunati!!a me del mio lavoro piacciono i colori..quando mi sento triste mi sfoglio le cartelle colori o metto in ordine le matite...è molto terapeutico..e poi di solito mi porto a casa qualche foglio, qualche acquarello per poter sperimentare qualcosa alla sera...
    un abbraccio!

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  4. Ciao Daniela, davvero mi chiedo come fai, come riesci a trovare tutta l'energia necessaria per questo lavoro, meglio dire "per questi lavori"!! Immagino che é interessante ma anche molto intensivo lavorare con tante persone cosí diverse, nel senso di dover anche essere in grado di "saltare" con la mente da uno all'altro, da un tipo di necessitá e bisogno all'altro... Mi arrabbio molto quando sento che questi lavori non vengono pagati come dovrebbero (mi viene in mente che l'ultima indagine per la giornata mondiale del risparmio riporta che fra i piú "poveri", nel senso di difficoltá di mettere da parte qualche somma, sono operai e insegnanti!).
    Ti auguro ancora tanta energia per quello che fai, e anche di riuscire sempre a vedere i lati positivi, di crescita personale, di piccoli grandi obiettivi che riesci a raggiungere...
    Ti ho invitata a partecipare alla Staffetta dell'Amicizia: http://buntblume.wordpress.com/2010/10/28/staffetta-dellamicizia/
    buona giornata!

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  5. Del mio lavoro mi piace il fatto che è proprio quello che volevo fare.
    Ma niente può darmi tanto come quello che vivo "dopo" il lavoro.
    Ed è per questo che capisco perfettamente le tue parole: passare ore ad insegnare recitazione a bambini affetti da sindrome di Down, oppure indossare una improbabile camicia a quadri ed un ridicolo naso rosso, per girare nelle corsie pediatriche gonfiando palloncini ... passare il fine settimana a pulire un centinaio di recinti in un improvvisato canile.
    Capisco perchè non ti pesi alzarti alle 6 e mezzo, perchè non senti fatica, perchè non ti lamenti dei pochi soldi: ci sono quei sorrisi, quegli occhi, che ripagano di tutti i sacrifici.
    Buon lavoro, anche per oggi.

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  6. Sei davvero molto brava a gestire tutte queste situazioni...io anche mi occupo di pre e doposcuola e mi piace moltissimo questo lavoro. Anche se le ore sono poche e lo stipendio è da fame io ce la voglio proprio mettere tutta e cercare di farlo bene questo lavoro. A volte ti confesso che anche io arrivo a casa un pò frustrata per tante e svariate situazioni difficili da gestire ma la cosa bella è che il giorno seguente ho sempre più voglia di ricominciare...:-)

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  7. Daniii!!ho provato a fare lo sciroppo di lavanda...ho seguito tutte le indicazioni ma ad un certo punto si è trasformato in una cosa solida ed è diventato durissimo!!!non sono riuscita neanche a filtrarlo...secondo te si può usare los tesso sopra i dolci anche se ha i semini di lavanda dentro???non diventa tossico vero??
    volevo fare la focaccia come la tua...uff che pasticciona che sono ;P

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  8. Sei una persona che porta energia positiva e i bimbi con cui lavori sono fortunati ad averti, si capisce la tua sensibilita' e bonta' d'animo.
    Il bambino che invrve dell'artista vuol fare il carroziere ha gia' le idee molto chiare mi ha fatto sorridere i suo senso pratico!

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  9. Anche io, operatrice sociale che lavora in una struttura per la riabilitazione di soggetti psichiatrici, capisco bene di cosa parli...
    Spesso mi è mancato di trovarmi accanto colleghi che lavorano con la passione che ci metti tu!!
    Ora sono contenta perchè lavoro in un luogo in cui posso dare quello che sono, facendo del mio meglio.
    Abbiamo anche un blog, passaci a trovare;)
    http://udcillago.blogspot.com/

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  10. @ Valentina:anche a me lo sciroppo era rimasto solido allora l'ho fatto riscaldare aggiungendo altra acqua finchè si é sciolto è l ho colato in un barattolo senza filtrarlo, togliendo via via i semi di lavanda con una forchetta,ne sono rimasti alcuni ma sono sono tossici e si possono mangiare comunque.Aggiungi acqua e versalo qaundo é bollente e molto liquido..dovrebbe funzionare!!

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  11. Ciao Daniela, anche se non è certo il mio mestiere conosco più di una persona che fa il tuo lavoro (mal pagato) e ho letto molte storie...Il tuo post è bellissimo!

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  12. Ciao Daniela,
    ho trovato il tuo blog e mi piace molto. Ti sento molto vicina. A volte per ricaricare le batterie basta prendersi una pausa e allontanarsi da tutto. Anche Gesù ogni tanto scappava sui monti per pregare in santa pace. Così se ho bisogno di staccare penso a Lui e non mi sento in colpa. Il mondo può attendere.

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  13. trovo che il tuo lavoro sia bellissimo e che ti dia ogni giorno qualcosa in più!

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  14. Ciao Daniela,
    hai tutta la mia ammirazione perchè davvero non so come tu faccia, perchè posso solo immaginare quanto sia duro e faticoso e stancante emotivamente il tuo lavoro. Lo so perchè ho una mamma fisioterapista che lavora da sempre con i bambini disabili e un papà psicoterapista della riabiliazione che ha passato una vita a trattare bimbi psicotici e autistici, e quando è stato il momento di sciogliere cosa fare da grande, non ho potuto seguire la loro strada, non ce l'avrei fatta a farmi carico di tutta quella sofferenza... nonostante ricordo la gioia negli occhi di mio padre quando riusciva a far parlare un bambino autistico, o quella di mia madre dopo aver fatto nuovamente usare il braccino ad una bimba operata di tumore al cervello...
    Per cui hai tutta la mia ammirazione!
    Il mio lavoro? Mi piace, non posso dire di no, ma non lavoro per il sociale, lavoro per un grosso gruppo di commercialisti che a volte hanno richieste talmente strane che neanche in un asilo nido..
    Però mi piace il contatto con la gente, e quindi amo il mio lavoro!Certo, niente a che vedere con la gratificazione e la soddisfazione del tuo!
    Pisi

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