giovedì 14 ottobre 2010

Los trenta y tres

Si oggi gioisco per il salvataggio dei 33 minatori cileni, per questo evento che ho seguito da ieri mattina quando, prestissimo, nel buio di casa prima di andare al lavoro, ho acceso EuroNews per il telegiornale ed ho scoperto la diretta.
Nelle pause dal lavoro andavo a vedere come procedeva la risalita nella capsula Phoenix fino alla luce.
Mi sono commossa ieri mattina, nel vedere le immagini dei primi 3 minatori estratti, gli abbracci con i soccorritori, con i famigliari, con il presidente cileno:
commossa nell'osservare la trepidazione di chi li aspettava in superficie ed i loro sorrisi genuini una volta risaliti.
E soprattutto mi ha colpito la loro forza e la forza che l'essere umano ha di sopravvivere e di lottare in qualsiasi situazione, anche la più estrema, la volontà di potercela fare, la tenacia e caparbietà anche di fronte a realtà spaventose, il coraggio di rischiare.
La forza che che sa rendere un individuo eroico nelle sue azioni e capace di sperare e operare oltre il possibile.
Voglio ricordarmi questo, voglio tatuarmelo bene in mente, io che non devo scendere in miniera a lavorare, che possiamo sopportare e vincere qualsiasi cosa, qualsiasi paura o incertezza, che non ci sono situazioni che non possono essere vinte.
Che si può e si deve sempre avere il coraggio di lottare.
A volte i sogni in cui crediamo ci sembrano ancora così lontani ed irraggiungibili,ma i 33 della miniera mi hanno ricordato con forza che bisogna allenarsi alla pazienza, esercitarsi ogni giorno, magari la meta non é ancora a portata di mano, bisogna saper aspettare il momento buono, il proprio turno, esercitarsi costantemente alla pazienza.
E nel frattempo tenere i muscoli saldi e buoni per essere capaci di forza e entusiasmo quando la ruota girerà a favore e non sarà più solo il turno di costruire castelli in aria, ma anche di costruirci sotto delle fondamente vere.
Nel frattempo, aspettiamo.
Ecco, la lezione dei minatori spero di tenermela ben bene in mente ogni giorno da quando mi alzo a quando mi corico:saper aspettare, esercitarsi alla pazienza e mantenere viva la speranza.

7 commenti:

  1. Grazie per queste parole. Te lo dice una che ultimamente litiga con la propria incostante pazienza... e neppure io devo scendere in miniera e affrontare simili prove! Dunque... hai proprio ragione.
    Un abbraccio...

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  2. È tutto vero quello che scrivi; le riflessioni che condividi sono il cardine del mio pensiero quotidiano e me ne ripropongo metodicamente la ripetizione. Leggendo il tuo post le ho ripetute insieme a te ;-) Buona notte e grazie

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  3. Stamattina ho guardato il tuo blog in cerca di un pò della tua positività e saggezza e ancora una volta vi ho trovato un messaggio bellissimo.
    Tutte le cose che hai scritto sui minatori le ho pensate anch'io e ho seguito con la stessa trepidazione e gioia il loro salvataggio.
    E' vero, ci dimentichiamo troppo spesso della forza, del coraggio e di tutte le risorse immense che sono dentro di noi. E' una lezione da non dimenticare mai. Grazie Dani! Buona giornata. Ale

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  4. effettivamente la forza, fisica ed interiore che hanno avuto i minatori è stata eccezionale. Io spero anche che piano piano nessuno debba essere costretto a fare un lavoro simile, e ad essere esposto ad un rischio di tale portata...
    Riguardo alla pazienza...eh, diciamo che "esercitarsi costantemente" è il mio mantra, ogni giorno viene messo alla prova, e non sempre riesco, ma quella frase è molto bella.

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  5. Hai proprio ragione, credo che diventerà il mio motto, il mio mantra..
    "Esercitarsi nella pazienza"... non sono per niente brava in questo... ma voglio migliorare e migliorarmi...
    I tuoi post sono sempre motivo di grande riflessione!
    Grazie

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