lunedì 16 gennaio 2012

Gli emotivi (anonimi o no)

Ieri sera ho visto il film Emotivi Anonimi al cinema, con mia mamma, solo noi due.
Un film carino, divertente, ironico in modo intelligente, raffinato.
Proprio dopo aver passato un weekend molto emotivo.
Mettere insieme due persone, che fanno lavori molto pesanti emotivamente, come questo e questo, rende a volte ancora più sensibili del solito.
Magari stanchi, nervosi, abituati ad agire sempre in agency nei confronti di qualcun altro:i suoi pazienti, i miei alunni, le nostre famiglie di origine, i nostri amici.
La cura?Non so, non ho ancora trovato una cura totalmente efficace per saper gestire meglio la mia emotività, la nostra, la sua.
Però ieri siamo andati a fare un giro al fiume, di pomeriggio tardi, la pista ciclabile era affollata ma il greto del fiume no, così ci siamo persi tra le rocce a fotografare.

Ho raccolto sassi, legnetti.Ho ammirato i colori pallidi del sole.


Poi mi sono seduta su una pietra in mezzo all'acqua, ho aperto un pacchetto di M&M e mi sono messa a fotografare, inventare e mangiare.

In silenzio.

Tranne il rumore della poca acqua che sciabordava ai miei piedi.






Mi sono divertita.Sono tornata a casa più leggera.





Ma certo ci vuole equilibrio maggiore, per questo ora queste tre pietre e un legnetto del fiume Gesso sono impilati sul mio comodino, per ricordarmi che é un tentativo giornaliero.

E oggi é lunedì, si riparte da zero, in tutti i sensi.

Ho fatto la spesa al mercato, stamattina, con -5 gradi e tutto bianco attorno per la galaverna.

Mia mamma mi ha preparato al volo un vasetto di acciughe fresche sott'olio.

Ieri ho cotto il pane no knead con semi di sesamo e papavero.

Stamattina ho parlato con i miei bambini a scuola e mi si é come sempre allargato il cuore di gioia.

E ora, come direbbero in Israele, kadima:andiamo avanti, con testa e nervi più saldi, con determinazione ( e sempre mantenendo vivi i sogni, in testa e nel cuore).

5 commenti:

  1. Credo sia un toccasana per l'anima poetr stare a contatto con la natura! Io faccio a volte "la terapia del sole" (quando è possibile): cerco di prendere un pò di sole, anche in inverno, magari facendo una passeggiata, così da migliorare il mio umore! Baci

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  2. In Judaism we have the value of שלום בית .

    No matter how emotionally draining both your jobs must be, with an easy burn out, keep in mind that your relationship, embodied in your home, is sacred. A space, a haven from the outside world that you need to protect. Do not allow anything to follow you from the outside into your space, to disrupt its peace and harmony, neither the problems of your students, patients, or even the demands of your families of origin.
    Do your best at work and in everything, but not at the price of your peace as a couple.

    Anna

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  3. Leggendo dei vostri lavori ammiro spesso la vostra forza, perché so che io non sarei in grado di gestire le emozioni che possono derivarne. Dall'altro lato, penso ci siano anche momenti che ripagano (a livello emozionale) delle difficoltà che ci sono. In un lavoro come il mio (ufficio), invece, a volte ho davvero l'impressione di non valere niente: non tanto come persona in se', quanto piuttosto perché è un lavoro così spersonalizzante che a volte è difficile trovare un senso profondo a ciò che si fa.
    Prendersi un po' di tempo per distendere i nervi e respirare a fondo comunque fa bene. Anche io ne sento spesso il bisogno, ma il mio lavoro spesso non me lo permette (soprattutto in queste corte giornate invernali). Qualche mattina, guidando in direzione opposta alle montagne, lo sguardo indugia sullo specchietto retrovisore e la tentazione di girarmi e fuggire verso quei profili nitidi è forte...
    Un abbraccio

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  4. ma poi le M&Ms le hai mica buttate?
    Lu&Lu

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  5. La prima doto dei sassi nel fiume è bellissima. Posso usarla nella pagina Facebook del mio libro Oriana una donna per illustrare un post? Grazie Cristina

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