Sarà un nuovo cambiamento nelle nostre vite e nelle nostre abitudini, ma poi ci fermeremo lì qualche anno (questo é il progetto).
Mi dispiacerà lasciare questa casa di ora, piccola, luminosa, a pochi passi dalla casa dei miei nonni.
Era già arredata e ammobiliata, ma nei mesi l'abbiamo invasa piacevolmente con tutte le nostre carabattole, e sono sorti qui a là angolini che dicono tanto di noi.
C'é la mia collezione di libri illustrati per bambini, ci sono gli animaletti di rafia costruiti in Madagascar.
Uno degli aspetti più belli di questa casa é al cucina bianca, che sebbene sia poco funzionale, é luminosissima e con una grande finestra da cui si vedono le montagne: é bello aprire le imposte al mattino ed osservare la Bisalta per capire com'é il tempo, e vedere la cima mutare nei colori e nalla luce durante i mesi e le stagioni.
Anche dalla grande finestra della camera da letto si vede la Bisalta, una vista a cui sono abituata da sempre, e mannaggia nella nuova casa invece sarà nascosta da altri edifici, però vedremo in cambio uno spicchio di Monviso.
Tra le prime cose portate qui, i miei libri (anche se non tutti, ne ho troppi!) e alcuni oggetti accumulati nel tempo: come il barattolo con conchiglie e semi raccolti sull'oceano a Manakara, il porta candele decorato da Francesca, un quadretto di legno da Klostar Ivanic vicino a Zagabria dove andammo per la nostra prima vacanza insieme e che mi fu regalato dalla famiglia che ci ospitò in casa per il capodanno di Taizè.
Ci sono cartoline illustrate della mia collezione, le spille rotonde che aveva da bambina e vengono dall'Inghilterra, me le aveva portate zia Piera quando abitava là.
Come sempre i nostri piccoli oggetti parlano molto di noi, ed io amo collezionarli, esporli.
Queste statuine di legno invece vengono da Antsirabè in Madagascar, dal nostro viaggio della scorsa estate, e rappresentano i mestieri tipici degli altipiani.
Queste altre due di legno sono il regalo di nozze che ci ha fatto mia zia Paola, mia testimone di nozze, con la sua famiglia: il Cristo e Maria, scolpite a mano, i loro volti si guardano con un intreccio sereno.
Memorie di altri viaggi: non posso non accumularle!I piccoli ogetti hanno un fascino immenso su di me: qui una tazza dal mio primo viaggio in Israele e più sotto due delfini di plastica, regalo che mi fece mio fratello Andrea quando eravamo bambini e lui era andato al mare dai nostri cugini francesi.
I delfini cambiano colore a seconda del tempo atmosferico sapete?
In cucina, altre reminescenze africane, nostre e di altri: si uniscono così le nostre tazzine di latta malgasce ed il pettine di legno sempre malgascio, con un porta tovagliolo keniota e con una stoffa congolese.
Sotto: gnometti di lana, pecorelle di lana cardata, un dinosauro di legno: circondarsi di opere costruite con amore e creatività risolleva lo spirito.Più che semplice arredamento,allestire angoli così vuol dire sistemare oggetti con energie buone, che fanno bene alla vista, creano un ambiente vivo ed accogliente, memoria di esperienze passate e di altre persone che hanno creato con le loro mani in modo originale.
Ci sono i cuscini di Beatrix Potter di quando ero bambina, ci sono nostre fotografie, appunti e disegni.
Ci sono i gerbilli nella loro gabbia, i formicai di Simone ed i suoi oggetti sparsi ovunque: carte Magic, soldatini di WarHammer, fumetti.
I nosti oggetti, per quanto bizzarri o banali, raccontano di noi.Mi piace pensare che, in cambio dell'ordine che spesso manca, chi entri in questa qui o nelle nostre prossime case, possa sentirsi circondato da uno spirito creativo, circondato di colore, di allegria con i nostri mini particolari sparsi a rallegrare la casa.
Cosa amate delle vostre case?
Buon fine settimana!
Quanti begli oggetti :) siamo molto simili :)
RispondiEliminaio adoro la mia raccolta di libri, sopratutto quelli di viaggio, artistici e fotografici. E poi ho tutta una serie di oggetti racimolati lungo il corso della vita qua e la, sopratutto in viaggio :)