lunedì 14 novembre 2011

Bianco e nero # 2



Ho già parlato del mio amore per le fotografie in bianco e nero.

Queste qui sopra sono del bellissimo progetto The Mixed Race Project di Jenna, che si propone di fotografare nelle loro case, nella vita di tutti i giorni, delle famiglie multi-razziali statunitensi come quella di Jenna e di suo marito Mark. Per ora sono state fotografate e raccontate cinque famiglie, andate a fare un salto e a leggere.

Ho finito di leggere qualche giorno fa un libretto scritto da un giovane etnologo italiano, su alcune sue esperienze di viaggio e lavoro in Nepal, presso la popolazione tibeto-birmana dei Kulunge Rai.Durante questi soggiorni nel villaggio isolato di Gudel, l'autore incontra un contadino, Chaturman Rai, appassionato di fotografia, in un luogo lontanissimo da qualsiasi servizio o tecnologia.Chaturman scatta con una vecchia 35 mm giapponese, di plastica, ritrae i suoi conpaesani in fotografie che servono per fototesere o documenti.L'autore decide allora di regalare a Chaturman alcuni rullini fotografici, che il contadino può usare come vuole: dalle fotografie nasce un mini-reportage della vita di villaggio e delle tradizioni del suo popolo himalayano.






Alcune delle fotografie di Chaturman Rai sono raccolte in questo libretto, una bella idea quella di portare rullini o macchine fotografiche, di vedere con gli occhi di un altro attraverso i suoi scatti, non solo di studiare una popolazione dal di fuori, come estranei, ma anzi chiedere la partecipazione attiva di chi é coinvolto nel progetto.Chissà, prima o poi mi piacerebbe prendere spunto da qui per un progetto di questo tipo, in un altro paese.Lo scorso anno qui a Cuneo avevo visitato una piccola mostra fotografica realizzata da alcuni ragazzi andati in Guatemala per un progetto di cooperazione, che avevano regalato ai bambini del villaggio alcune macchine fotografiche usa e getta, chiedendo loro di fotografare cosa preferivano della loro vita quotidiana.Ne era venuta fuori una raccolta di fotografie particolari, molto originali e soprattutto uno spaccato di vita di un'altra realtà lontana.Quando la fotografia non é solo mezzo artistico, ma come nel progetto di Jenna é anche mezzo di dialogo e scambio sociale, allora acquista il suo pieno e totale valore.

2 commenti:

  1. Mi piacciono questi libretti da scoprire, un po' inattesi e per questo ancora più apprezzati. E mi piace chiamarli così, perché così mantengono quella spontaneità e quella freschezza che hanno.
    Bella scoperta Daniela, e grazie di avercela raccontata.

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  2. Bei libri :)
    l'esperimento della macchina fotografica lasciata alle persone stesse per fotografare la propria quotidianità è un esperimento che ha spesso prodotto ottimi risultati :) un giorno forse lo farò anche io ..ma non so ancora dove :)

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